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Ghiacciaio del Monte Bianco potrebbe collassare per anomalie termiche

A causa del possibile crollo di una massa di 500.000mc dal ghiaccio Planpincieux per effetto di anomalie termiche, con un’ordinanza del Sindaco del Comune di Courmayer è stata chiusa al traffico veicolare e pedonale la strada comunale della Val Ferret e disposto lo sfollamento di una settantina di residenti e turisti.

Tutti i media questa mattina (7 agosto 2020) danno notizia dell’ordinanza con cui il Sindaco del Comune di Courmayer (AO) ha disposto dalle ore 06.00 al transito veicolare e pedonale della strada comunale della Val Ferret e lo sfollamento di una settantina di residenti e turisti dagli immobili inclusi nella zona rossa e gialla, a seguito di un allertamento per potenziale rischio di crollo del ghiacciaio Planpincieux, sulle Grandes Jorasses lungo il versante italiano del massiccio del Monte Bianco. Come specificato nella stessa ordinanza circa 500.000,00 metri cubi di ghiaccio potrebbero crollare a causa di “trend anomali delle temperature”.

Il Rapporto speciale sull’oceano e la criosfera in un clima che cambia (SROCC), pubblicato nel settembre 2019 dall’IPCC (Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici) commissionato tre anni prima dalle Nazioni Unite, un rapporto completo sui cambiamenti osservati negli oceani e nella criosfera terrestre (neve, ghiacciai, calotte glaciali, iceberg e ghiaccio marino, ghiacciai, ghiaccio su laghi e fiumi, permafrost e terreno stagionalmente ghiacciato) sotto la spinta del global warming, aveva sottolineato che i ghiacciai stanno diminuendo e continueranno a diminuire, aumentando i pericoli per le persone, in termini di frane e valanghe.

Secondo il Rapporto con gli scenari di alte emissioni, i ghiacciai in Europa potrebbero perdere fino all’80% della loro massa entro il 2100, influenzando negativamente le attività ricreative, turistiche e culturali. Non solo. L’arretramento dei ghiacciai in alta montagna contribuirà ad alterare la disponibilità e la qualità dell’acqua a valle, con conseguenze per molti settori quali agricoltura e idroelettrico. Sulle Alpi, la catena che fornisce il 40% di acqua dolce al vecchio Continente, quasi la metà dei ghiacciai è scomparsa da quando è iniziato il monitoraggio.

Nell’agosto 2019, un secolo dopo il volo in biplano dell’aviatore svizzero Walter Mittelholzer che sorvolando il massiccio del Monte Bianco scattò le immagini del ghiacciai Argentière, Bossons e Mer de Glace, il Dott. Kieran Baxter e la Dott.ssa Alice Watterson del 3DVisLab del College of Art and Design dell’Università di Dundee, hanno ripetuto il volo scattando le 3 fotografie dei ghiacciai.

Usando un processo chiamato monoplotting per triangolare la posizione originale della telecamera nello spazio aereo, la coppia ha usato i picchi e le guglie del paesaggio alpino come punti di ancoraggio per trovare la geolocalizzazione di dove sono stati fatti gli scatti storici. 

La scala della perdita di ghiaccio è stata immediatamente evidente quando abbiamo raggiunto l’altitudine, ma è stato solo confrontando le immagini fianco a fianco che sono stati resi visibili gli ultimi 100 anni di cambiamento – ha dichiarato Baxter È stata un’esperienza mozzafiato e straziante, soprattutto sapendo che la fusione ha subito un’accelerazione massiccia negli ultimi decenni. A meno che non riduciamo drasticamente la nostra dipendenza dai combustibili fossili, tra altri cento anni rimarrà poco ghiaccio da fotografare“.

La situazione del ghiacciaio Planpincieux è sotto stretto monitoraggio e i prossimi 3 giorni saranno determinanti per confermare o annullare le restrizioni imposte dal movimento. Peraltro, il ghiacciaio era sorvegliato da tempo, essendo “un ghiacciaio ‘temperato’ diverso da quello definito ‘freddo’ – ha dichiarato Valerio Segor, dell’Assessorato regionale alle opere pubbliche – ll vero motore è, infatti, la presenza di acqua tra la massa glaciale e la roccia che fa sì che possano svilupparsi movimenti di scivolamento verso valle“.

Già lo scorso autunno era stato deciso di implementare il sistema di monitoraggio dopo un analogo allarme per un eventuale collasso di 250.000 metri cubi di ghiaccio.

Speriamo che l’enfasi mediatica per questa nuova ordinanza, soprattutto da parte del servizio pubblico radio-televisivo, sia il frutto non solo della recente iniziativa di studiosi, associazioni e cittadini per chiedere un’informazione più tempestiva e rigorosa sulla crisi ambientale e climatica che stiamo vivendo, ma anche più in generale di una maggiore consapevolezza della necessità di orientare i comportamenti degli individui, perché solo con il contributo di tutti si potrà cambiare rotta rispetto ad percorso che ci ha portato alla crisi climatica, ambientale e sanitaria in cui siamo precipitati.

Immagine di copertina: Il ghiacciaio Planpincieux sotto attento monitoraggio (Fonte; Ufficio stampa- Comune di Courmayer (AO)

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