Energia Fonti fossili

Gas e nucleare: etichetta verde della tassonomia UE

Dopo le polemiche delle scorse settimane alla bozza di proposta di inserire gas e nucleare nella tassonomia UE per la finanza sostenibile, la Commissione UE ha approvato “in linea di principio” l’atto delegato accogliendo in minima parte alcune delle osservazioni ricevute.

Il 2 febbraio 2022 la Commissione UE ha approvato in linea di principio un atto delegato complementare sul clima che include, a condizioni rigorose, attività specifiche nel settore dell’energia nucleare e del gas nell’elenco delle attività economiche coperte dalla tassonomia dell’UE.

I criteri per le attività specifiche nel settore del gas e del nucleare sono in linea con gli obiettivi climatici e ambientali -sottolinea il Comunicato della Commissione- e contribuiranno ad accelerare il passaggio dai combustibili fossili solidi o liquidi, compreso il carbone, verso un futuro climaticamente neutro”.

Come previsto, la Commissione UE non ha modificato la sua posizione sulla controversa questione dell’inserimento del gas e del nucleare nella Tassonomia UE per gli investimenti sostenibili, anzi ha tolto gli step per le centrali elettriche a gas di passare entro il 2026 al 30% di gas a basse emissioni di carbonio, entro il 2030 al 55%, mentre è rimasto il passaggio al 100% ai gas ad emissioni zero entro il 2035.

Le modifiche al nucleare, rispetto alla proposta iniziale riguardano il combustibile che deve essere resistente agli incidenti e disponibile “dal 2025” affinché i progetti nucleari vincano l’ambito marchio di investimento verde dell’UE.

È stata accolta una delle raccomandazioni, quella di chiarire le regole della divulgazione per una maggiore trasparenza, in modo che gli investitori possano compiere scelte informate sulle opportunità di investimento, formulate dalla Piattaforma sulla finanza sostenibile, l’organismo consultivo di esperti, che nel parere diffuso il 24 gennaio 2022 aveva criticato la proposta della Commissione UE sostenendo che il gas fossile e l’energia nucleare non possono essere considerati ecologici nelle attuali circostanze.

“L’UE si è impegnata a conseguire la neutralità climatica entro il 2050 e dobbiamo usare tutti gli strumenti a nostra disposizione per arrivarci – ha dichiarato Mairead McGuinness, Commissaria UE per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali Intensificare gli investimenti privati nella transizione è fondamentale per conseguire i nostri obiettivi climatici. Oggi stabiliamo condizioni rigorose per aiutare a mobilitare finanziamenti a sostegno di questa transizione grazie alla quale vogliamo abbandonare fonti più dannose di energia, come il carbone. Stiamo inoltre aumentando la trasparenza del mercato in modo che, in sede di decisione di investimento, gli investitori possano individuare facilmente le attività gasiere e nucleari“.

Durante la Conferenza stampa, la Commissaria ha aggiunto che la Tassonomia “non è uno strumento di politica energetica dell’UE. Gli Stati membri restano pienamente responsabili della decisione del proprio mix energetico. Né la tassonomia impone investimenti in determinati settori, né vieta investimenti nei settori che copre. Un punto importante da ricordare è che la tassonomia rimane uno strumento volontario. È un segnale per il mercato degli investimenti privati ​​sulla nostra strada verso la sostenibilità”.

In merito alle reazioni e ai pareri ricevuti a seguito della proposta di atto delegato della Commissione UE, la McGuinness ha osservato: “Penso che sia giusto dire che, nel complesso, il feedback che abbiamo ricevuto ha mostrato che le posizioni sono ampiamente divise. In tutte le nostre istituzioni ci sono punti di vista diversi. Tuttavia, credo che abbiamo trovato un equilibrio tra opinioni fondamentalmente diverse nel sostenere la strada verso la decarbonizzazione”.

L’atto delegato di oggi può essere imperfetto, ma è una vera soluzione – ha poi conclusoCi spinge ulteriormente verso il nostro obiettivo finale di neutralità del carbonio”.

Una volta tradotto in tutte le lingue ufficiali dell’UE, l’atto delegato complementare sarà formalmente trasmesso ai colegislatori per essere sottoposto a controllo.

Come per gli altri atti delegati emanati sulla scorta del Regolamento Tassonomia, il Parlamento europeo e il Consiglio (che hanno delegato alla Commissione il potere di adottare atti delegati a norma del suddetto regolamento) disporranno di quattro mesi per esaminare il documento e, se lo ritengono necessario, sollevare obiezioni. Entrambe le istituzioni possono chiedere di prolungare di due mesi il periodo di controllo. Il Consiglio avrà il diritto di sollevare obiezioni con una maggioranza qualificata rafforzata, il che significa che è necessario almeno il 72 % degli Stati membri (ossia almeno 20 Stati membri) che rappresenti almeno il 65 % della popolazione dell’UE. Il Parlamento europeo può sollevare obiezioni se il testo riceve un voto negativo della maggioranza dei suoi membri in seduta plenaria (ossia almeno 353 deputati).

Una volta terminato il periodo di controllo e se nessuno dei colegislatori solleva obiezioni, l’atto delegato complementare entrerà in vigore e si applicherà a partire dal 1° gennaio 2023.

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