Cambiamenti climatici

“Loss & Damage”: raggiunto un accordo di compromesso

Il Comitato incaricato di condurre le trattative per il Fondo “Loss & Damage” che deve garantire i finanziamenti per le perdite e i danni subiti dai Paesi in via di sviluppo per effetto dei cambiamenti climatici dei quali non sono responsabili, ha raggiunto un’intesa su una serie di raccomandazioni di compromesso che non soddisfano le Parti, ma allontano al momento le nuvole oscure che si stavano addensando sulla COP28 di Dubai.

Sarà la Banca Mondiale ad ospitare per un periodo transitorio di 4 anni il nuovo Fondo per perdite e danni (Loss & Damage) che dovrà sostenere i Paesi in via di sviluppo colpiti dai cambiamenti climatici, e si baserà sui contributi volontari dei Paesi ricchi.

La decisione è giunta al termine dei colloqui del Transitional Committee, formato da rappresentanti di 24 Paesi, sia di quelli ricchi che di quelli in via di sviluppo, che si sono svolti il 3 e 4 novembre 2023 ad Abu Dhabi, dopo che il mese prima ad Assuan non si era trovata una condivisione sulla collocazione del Fondo, su quali Paesi dovessero pagare e quali avessero diritto di ricevere i finanziamenti..

L’accordo per creare un Fondo “Loss & Damage” era stato salutato come una svolta per i negoziatori dei Paesi in via di sviluppo alla COP27 di Sharm el-Sheikh dello scorso anno, superando anni di resistenza da parte delle nazioni ricche. Ma finora i Governi non avevano raggiunto consenso sulle questioni dirimenti.

Un ulteriore “nulla di fatto” avrebbe costituito un duro colpo alle prospettive di una positiva conclusione della COP28 che si aprirà alla fine del mese negli Emirati Arabi Uniti e che su questo dirimente tema potrà avviare le trattative sulla base del compromesso raggiunto la scorsa settimana:
– in risposta alla proposta di Stati Uniti, Unione europea e altri Paesi sviluppati di far gestire il Fondo alla Banca Mondiale, prospettiva non gradita dai Paesi in via di sviluppo, è stato concordato che la WB ospiterà la struttura Loss & Damage come fondo di intermediazione finanziaria (FIF) per un periodo transitorio di 4 anni, fino a quando non sarà costituito come entità autonoma;
– il Fondo sarà alimentato dalle Nazioni ricche che saranno “esortate” a contribuirvi sotto forma di sovvenzioni (quelle più responsabili, come Stati Uniti, UE e Gran Bretagna) e altre “invitate” a farlo, anzichéobbligatoriamente”, come avrebbero voluto i Paesi in via di sviluppo quale controparte per le loro responsabilità storiche, anche se non ci sono obiettivi prefissati per le singole nazioni donatrici né l’importo complessivo richiesto.

Le raccomandazioni saranno ora sottoposte ai Governi per le negoziazioni quando si incontreranno alla COP28 di Dubai. Per essere operativo nel 2024 il Fondo “Loss & Damage” dovrà essere ratificato dalle Parti dell’UNFCCC.

Tuttavia c’è delusione per il compromesso raggiunto, sia tra i Paesi in via di sviluppo che vedono nelle raccomandazioni il tentativo di quelli sviluppati di sottrarsi alle responsabilità, sia tra questi che vorrebbero che tali finanziamenti siano definiti senza alcun fraintendimento “volontari”, tant’è che rappresentanti del Governo statunitense hanno dichiarato che “non si tratta di un documento di consenso”.

Il più entusiasta di quanto è stato concordato è il Presidente della COP28: “Accolgo con favore l’accordo raggiunto ad Abu Dhabi dal Comitato di transizione – ha postato Sultan Al Jaber Questa è una chiara e forte raccomandazione per rendere operativo il Fondo “Loss & Damage”, aprendo la strada ad un accordo alla COP28”.

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