Società Sostenibilità

EY: sale l’interesse dei consumatori per la sostenibilità

Secondo il Report sull’Italia della società di consulenza EY, già Ernst t& Young, tratto dall’ultimo EY Future Consumer Index che raccoglie le opinioni di 22mila cittadini globali, di cui 500 italiani, tra le incertezze geopolitiche, l’inflazione e le preoccupazioni per l’ambiente, i consumatori italiani stanno ripensando le loro scelte di spesa, sollecitando anche le aziende rispondere con prodotti più convenienti e incentrati su qualità e sostenibilità e i decisori politici ad affiancarle in questo ruolo chiave.

I consumatori italiani sono preoccupati per l’aumento dei prezzi e per la propria condizione economica e consapevoli di apportare cambiamenti nello stile di vita e nei modelli di spesa. Il risparmio è al primo posto tra le loro priorità, seguito da salute fisica e mentale, mentre la sostenibilità si colloca al terzo posto, ma viene sempre più ricercata senza grosse differenze tra le generazioni.

Sono gli aspetti salienti che emergono dalla XIII edizione del Future Consumer Index di EY, precedentemente noto come Ernst & Young, un network mondiale di servizi professionali di consulenza direzionale e di revisione contabile che ha uffici in oltre 150 Paesi, tra cui l’Italia..

L’EY Future Consumer Index ha sondato tra l’11 settembre e il 6 ottobre 2023 le opinioni di oltre 22mila cittadini di 28 Paesi, di cui 500 in Italia, per monitorare l’evoluzione del sentiment e dei comportamenti dei consumatori nel tempo per identificare i gruppi emergenti, fornire indicatori longitudinali e una prospettiva unica su quali cambiamenti sono reazioni temporanee a un fenomeno di breve periodo e quali invece sono cambiamenti a lungo termine.

EY Italia ha presentato il 29 gennaio 2024 il Focus sul nostro Paese che permette di coglierei principali cambiamenti nei comportamenti dei consumatori italiani a seguito dell’incertezza geopolitica ed economica che ha colpito a livello globale, e di cogliere le analogie e le differenze con gli altri consumatori.

Le crescenti tensioni geopolitiche, l’inflazione e le perturbazioni economiche, stanno spingendo i consumatori a rivedere le loro priorità di consumo, prestando maggiore attenzione ai prezzi e focalizzandosi sui beni primari, infatti, come conseguenza di ciò oltre il 50% degli italiani dichiara che taglierà gli acquisti di prodotti non essenziali – ha affermato Stefano Vittucci, EY Parthenon Partner, Retail & Consumer Products Sector Italian Leader – Questo sta indirettamente portando ad azioni più sostenibili, riducendo il cibo e lo spreco alimentare (94%), cercando di riparare le cose piuttosto che sostituirle (75%), prestando più attenzione al riciclo (56%) e al risparmio di acqua (41%). In questo contesto, le aziende si trovano a dover rispondere ad una richiesta di prodotti più convenienti e focalizzati su qualità, aspetti salutistici e di sostenibilità” 

I consumatori, quindi, hanno ridotto l’acquisto di oggetti fisici principalmente per risparmiare (75%), ma anche per aiutare l’ambiente (43%). Tra le categorie in cui si prevede di spendere meno ci sono accessori moda (66%), abbigliamento e calzature (53%), giocattoli e gadget (49%), elettronica di consumo (48%), ma anche bellezza e cosmesi (47%), mobili per la casa (43%) e automobili (40%).

Dopo il fattore economico-finanziario, al 2° tra le priorità dei consumatori troviamo la salute fisica e mentale. Lo stress legato alla situazione economica e le preoccupazioni rispetto allo scenario internazionale inducono ad una maggiore attenzione delle persone verso la propria salute personale, con conseguente richiesta di cibi più salutari. Il 67% degli italiani dichiara che sarà più consapevole e cauto rispetto alla propria salute mentale, monitorandone lo stato tramite app o dispositivi smart (43% dei rispondenti). Allo stesso tempo però la crescente dipendenza dalla tecnologia per la gestione della salute sta anche portando ulteriore stress, a causa del tempo prolungato trascorso davanti allo schermo che genera una paura continua di perdersi qualcosa. Per rimediare, il 31% dichiara di limitare le notifiche sui dispositivi per determinati periodi di tempo, e il 20% ha rimosso le app dei social media dal proprio telefono.

Quello che emerge dall’ultima indagine è che i consumatori continuano a dare priorità alla vita a casa, facendo sforzi per risparmiare sui costi e concentrandosi su qualità del prodotto e rapporto qualità-prezzo. Ne consegue che, guardando alle modalità di acquisto, i consumatori si stanno spostando di nuovo verso l’online a livelli simili a quelli della pandemia: il 39% predilige gli acquisti online (durante la pandemia la percentuale si attestava intorno al 40%), il 50% fa acquisti sia online sia in store, e solo l’11% preferisce l’esperienza in store.

L’EY Future Consumer index ha anche indagato la fiducia dei consumatori nei confronti dell’Intelligenza Artificialeil 68% dichiara di avere una buona conoscenza dell’IA e del suo utilizzo, mentre l’area dove vi si riconosce maggiore affidabilità è quella legata alla comprensione delle abitudini di consumo, infatti, il 73% dei consumatori ha fiducia nelle offerte e promozioni su misura proposte dall’IA.

Sul tema della sostenibilità, continua ad accelerare l’interesse dei consumatori, spinti anche dal cambiamento climatico che sta sconvolgendo le abitudini di consumo di lunga data. I consumatori sono sempre più sostenibili:
– il 65% presterà maggiore attenzione all’impatto ambientale legato ai consumi;
– e consapevoli del loro impatto ambientale (il 63% si aspetta che il cambiamento climatico peggiorerà nei prossimi 6 mesi), stanno quindi cambiando i loro comportamenti di acquisto adattandoli al nuovo contesto;
– il 75% cerca di riparare le cose piuttosto che sostituirle;
– il 61% porta borse riutilizzabili durante lo shopping e la spesa;
– il 56% ricicla i prodotti dopo l’uso;
– il 41% cerca di risparmiare l’acqua. 
Inoltre, il 46% dei consumatori prima di passare ad un nuovo prodotto fa più attenzione alle scelte sostenibili del brand (tra le quali, meno imballaggi e ingredienti migliori).

Anche le aziende stanno rispondendo creando nuovi prodotti o riformulando quelli esistenti per renderli più sani e sostenibili, tuttavia i prezzi elevati dei prodotti sostenibili sono ancora un deterrente per l’acquisto (62%). Le scelte sostenibili dei consumatori possono essere aiutate attraverso una maggiore trasparenza, ma anche informazioni più precise da parte delle aziende (per il 59% dei rispondenti).

Ma non solo, accanto alle aziende ci si aspetta che anche i Governi svolgano un ruolo chiave per garantire un futuro più sostenibile al Paese:
l’82% dei consumatori ritiene che i Governi e le autorità di regolamentazione debbano agire come leader nel promuovere risultati sociali e ambientali positivi, affiancando le aziende in questo ruolo chiave per garantire un futuro più sostenibile (per il 75% dei rispondenti).

Come ha testimoniato l’ultimo “Global Risks Report” del World Economic Forum (WEF) i leader aziendali hanno ben chiaro che la sfida della sostenibilità è inevitabile, dal momento che si aspettano che il cambiamento climatico sarà il rischio globale più grave nel prossimo decennio, seguito da condizioni meteorologiche estreme e dalla perdita di biodiversità. Inoltre, ritengono che nella seconda metà del decennio i 5 rischi principali saranno tutti legati al cambiamento climatico, al danno ambientale o alla perdita di biodiversità.

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