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Per l’Italia, l’indagine di Legambiente e MDC: “Etichetta furbetta“

Per Italia indagine di Legambiente e MDC Etichetta furbetta

La seconda indagine di Legambiente e Movimento Difesa del Cittadino conferma che produttori di elettrodomestici e negozi, soprattutto quelli online, non stanno ancora seguendo adeguatamente le disposizioni in merito alla corretta etichettatura energetica e molti prodotti sono meno efficienti di quanto dichiarato.
Sono state 4 le regioni controllate per un totale di 4.602 prodotti, per un indice di conformità pari al 74%.

I negozianti espongono correttamente le etichette energetiche degli elettrodomestici e di altri prodotti connessi all’energia?

I consumatori hanno diritto ad avere televisori, frigoriferi, microonde ed altri elettrodomestici che, a parità di prezzo, facciano lo stesso lavoro consumando meno energia. Purtroppo alcuni produttori di elettrodomestici ed alcuni negozi non stanno seguendo le regole e MarketWatch mira a scovare le aziende che si fanno beffe delle regole e che, così facendo, appesantiscono le nostre bollette domestiche e contribuiscono ai cambiamenti climatici.

Il progetto è finanziato dal programma IEE della Commissione europea e unisce 16 realtà della società civile che vanno ad affiancare le istituzioni nel settore del controllo di mercato a livello europeo nel campo delle etichette energetiche. L’obiettivo è quello di monitorare la corretta applicazione della Direttiva 2010/30/UE – Norme sull’etichettatura del consumo energetico degli elettrodomestici e di altri prodotti connessi all’energia che la Commissione UE nel “pacchetto estivo“, adottato lo scorso mese di luglio, propone di rivedere per ripristinare un’unica scala (da A a G) e di introdurre una banca dati digitale per i nuovi prodotti efficienti, immessi sul mercato dell’UE, migliorando la trasparenza e agevolando la vigilanza del mercato da parte delle autorità nazionali.

Per l’Italia, l’indagine dal titolo “Etichetta furbetta“, viene realizzata da Legambiente e Movimento Difesa del Cittadino (MDC) che hanno condotto 14 visite a punti vendita tradizionali e 11 verifiche a punti vendita online.
Le direttive Ecodesign ed Etichetta Energetica – ha dichiarato Davide Sabbadin, Responsabile efficienza energetica di Legambiente – sono di notevole importanza per il clima e l’ambiente. Se venissero correttamente applicate, il taglio annuale alle emissioni di CO2 sarebbe di circa 500 milioni di tonnellate, cioè l’1,5% delle emissioni mondiali, pari a quelle del parco auto circolante in Europa. Inoltre, la loro applicazione potrebbe far risparmiare quasi 400 euro a famiglia. Purtroppo, però – prosegue Sabbadin – queste direttive non sempre vengono applicate e i consumatori spesso non sono in condizione di scegliere correttamente i prodotti in vendita: alcuni prodotti sono meno efficienti di quanto dichiarato sull’etichetta, altri sono privi delle indicazioni energetiche che dovrebbero essere fornite al consumatore. I mancati risparmi derivanti da queste infrazioni aumentano inevitabilmente i costi familiari, mettono sotto stress le reti elettriche dei paesi membri e contribuiscono negativamente al cambiamento climatico“.

Su 4.602 prodotti controllati tra negozi fisici (3.150) e negozi online (1.452), il 74% è risultato etichettato correttamente: l’82% nei negozi fisici, ma solo il 23% nei negozi online. Un prodotto su 4 risulta, quindi, venduto senza etichetta o con l’etichetta scorretta: un dato alto, ma migliore rispetto allo scorso anno in cui le etichette scorrette o assenti riguardavano un prodotto su 3.

CampaniaLazioEmilia Romagna e Veneto sono le regioni dove sono stati controllati 7 negozi specializzati in elettrodomestici ed elettronica, 5 grandi superfici di vendita di mobili e complementi d’arredo, 2 supermercati.

I negozi di arredo si confermano quelli con il più altro grado di non conformità (53%), mentre uno dei due supermercati visitati presenta la più alta percentuale di mancata etichettatura (77%).
In questi negozi, le categorie di elettrodomestici con la minore percentuale di conformità sono (come lo scorso anno) i condizionatori d’aria e i forni, rispettivamente con un 49% e 61% di non conformità, mentre gli elettrodomestici dove più facilmente è stata riscontrata la mancanza di etichetta sono gli aspirapolvere (32%), i condizionatori (28%) e le cantinette per il vino (16%).

Va sottolineato che in nessun negozio è stato possibile prendere visione della scheda tecnica informativa che la normativa impone di mettere a disposizione, su richiesta, e che fornisce informazioni suppletive rispetto all’etichetta.

negozi online, invece, registrano una non conformità del 77%. Si tratta di un valore molto alto se si considera che dal 1° gennaio 2015 è entrata in vigore una specifica normativa che impone la presenza dell’etichetta energetica in evidenza accanto alla foto del prodotto. Solo il 23% dei prodotti controllati nei negozi online è da considerarsi correttamente etichettato, ma in questo numero rientrano sia prodotti immessi nel mercato prima del 31/12/2014 e corredati delle corrette informazioni testuali, sia un certo numero di prodotti immessi nel 2015 e corredati dell’etichetta energetica in formato digitale come prevede la nuova normativa.

Si sono scelti, di base, per ogni categoria di prodotto i 10 prodotti più efficienti e i 10 prodotti più economici presenti nel negozio. Oltre ai prodotti controllati nei negozi fisici, si sono verificati anche lavastoviglie, asciugatrici e lavasciuga. Tra le categorie di prodotto meno virtuose ritroviamo i condizionatori (solo il 19% è correttamente etichettato), i forni (23%) e i televisori (23%).

Si è data la preferenza ai negozi online dei grandi superstore dell’elettronica, senza trascurare però gli spazi di vendita esclusivamente online, sia italiani che internazionali. Anche il sito internet di una delle principali catene di supermercati è stato incluso nel campione, così come i siti di alcune aziende specializzate nella vendita di mobili e complementi d’arredo.

Emerge un grave problema – ha aggiunto Antonio Longo, Presidente MDC- riguardante le vendite on line che sono destinate ad aumentare in maniera esponenziale nei prossimi anni. Gli organi di vigilanza, primi fra tutti il MISE, l’Autorità Antitrust e la Polizia postale devono vigilare e intervenire tempestivamente. Da parte nostra continueremo a monitorare anche attraverso questo progetto le proposte di commercio elettronico“.

Il progetto ha monitorato anche prodotti che sono ormai troppo energivori per stare sul mercato e che sono stati quindi messi al bando tramite la Direttiva Ecodesign: frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie al di sotto della classe A+ e aspirapolvere con potenza superiore ai 1800W.

Si è scoperto che, se nei negozi convenzionali sono stati per lo più tolti dagli scaffali, nei negozi online sono spesso ancora in vendita. I dati sono chiari: ben 27 lavatrici al di sotto della classe A+ erano in vendita (su un totale di 1082), 38 lavastoviglie su 380. Inoltre, erano in vendita nonostante fossero di potenza superiore ai 1800W, 59 aspirapolvere su 460 controllati.

A livello europeo (10 Paesi) sono stati verificati in 243 negozi più di 30.000 prodotti e la metà di questi è risultata avere problemi con l’etichetta energetica e ben 1 su 5 ne è completamente privo. Altri 500 i prodotti sono stati trovati in vendita pur essendo troppo energivori per essere ancora sul mercato. Anche a livello europeo la situazione è particolarmente critica nei negozi online. Per scaricare la ricerca a livello europeo: www.market-watch.eu

Nelle prossime settimane i dati dettagliati per singolo punto vendita verranno resi disponibili nel sito www.market-watch.it. Nei prossimi mesi, inoltre, cominceranno i test dei prodotti, per andare a scoprire se ci sono prodotti le cui prestazioni non corrispondono a quelle dichiarate in etichetta.

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