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“Pacchetto estivo” traccia la trasformazione del sistema energetico dell’UE

Pacchetto estivo traccia la trasformazione del sistema energetico UE

Con le proposte legislative adottate dalla Commissione UE il 15 luglio 2015 si attua la Strategia presentata lo scorso febbraio che mette in primo piano l’efficienza energetica e dà sostanza normativa all’obiettivo fissato di ridurre del 40% al 2030 le emissioni di gas serra, lanciando un messaggio per la COP21 di Parigi.
Contestualmente viene avviata una pubblica Consultazione per definire il nuovo assetto del mercato energetico che risponda alle aspettative dei consumatori.

La Commissione UE ha presentato il 15 luglio 2015 proposte legislative volte a conferire ai consumatori un nuovo ruolo nel mercato dell’energia, a ridefinire l’assetto del mercato europeo dell’energia elettrica, ad aggiornare l’etichettatura dell’efficienza energetica e a rivedere il sistema UE di scambio di quote di emissione (ETS).

Il pacchetto di misure rappresenta un passo importante nell’attuazione della Strategia dell’Unione dell’Energia, che figura tra le priorità politiche della Commissione Juncker presentate nel febbraio 2015, e punta su una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici.

Le proposte sottolineano l’importanza del principio “l’efficienza energetica al primo posto” e pongono le famiglie e le imprese al centro del mercato europeo dell’energia.

Nel quadro della strategia dell’Unione dell’energia ci siamo adoperati per rafforzare il ruolo dei consumatori europei, creando un mercato unico dell’energia ben funzionante, mettendo al primo posto l’efficienza energetica e primeggiando in materia di energie rinnovabili – ha dichiarato il Vicepresidente della Commissione e responsabile per l’Unione dell’energia, Maroš Šefčovič – Oggi, a cinque mesi dall’adozione della Strategia dell’Unione dell’Energia, questo ‘pacchetto estivo’ esprime la nostra determinazione a ridurre le emissioni di biossido di carbonio nell’economia e a conferire un ruolo centrale ai consumatori nella transizione energetica dell’Unione. Non si tratta soltanto di dare maggiore peso ai consumatori, ma di dare un nuovo assetto all’intero sistema energetico europeo“.

Un sistema di scambio di quote di emissione europeo all’altezza delle sfide futureIl sistema UE di scambio di quote di emissione (EU-ETS) è uno strumento faro dell’Europa per affrontare i cambiamenti climatici e indirizzare l’UE verso un’economia a basse emissioni di biossido di carbonio. La proposta odierna lancia un segnale forte alla comunità internazionale in vista del vertice sul clima di Parigi. La proposta è presentata in un momento cruciale, in cui anche altri attori importanti come il G7 e la Cina si sono mostrati risoluti.

La Commissione ha rivisto il sistema di scambio di emissioni per garantire che rimanga lo strumento più efficiente ed efficace possibile sotto il profilo dei costi per ridurre le emissioni nel prossimo decennio. Questo è il primo passo legislativo per dare forma all’impegno dell’UE di ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% entro il 2030. Azioni ambiziose per il clima creano opportunità commerciali e aprono nuovi mercati per l’innovazione e le tecnologie a basse emissioni di biossido di carbonio.

L’approccio più mirato proposto dalla Commissione è inteso a salvaguardare la competitività internazionale dei settori industriali maggiormente esposti al rischio di delocalizzazione della produzione al di fuori dell’UE verso giurisdizioni con una politica meno restrittiva in materia di gas a effetto serra e a fare convogliare gli investimenti in ambito energetico verso alternative innovative e più ecologiche.

La Commissione propone inoltre che gli Stati membri investano gli introiti ottenuti con lo scambio di emissioni in attività di sostegno ai paesi terzi che devono adeguarsi agli impatti dei cambiamenti climatici.

Revisione dell’etichettatura di efficienza energetica per una maggiore chiarezzaIl principio “l’efficienza energetica al primo posto” è fondamentale nella strategia dell’Unione dell’energia, in quanto si tratta di un modo efficace per ridurre le emissioni, fare risparmiare i consumatori e ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili dell’UE. Fin dalla sua introduzione, vent’anni fa, il successo dell’etichettatura energetica ha favorito lo sviluppo di prodotti sempre più efficienti sotto il profilo energetico. L’evoluzione dei prodotti ha fatto sì che l’attuale etichettatura diventasse sempre più complessa. La Commissione propone di tornare all’originaria scala energetica da A a G, più semplice e comprensibile per i consumatori.

La revisione della direttiva sull’etichettatura energetica propone di rivedere il sistema di etichettatura energetica introducendo:
– un’unica scala per l’etichettatura energetica, da A a G, ripristinando la scala già ben nota ai consumatori e di efficacia ormai comprovata, e di riscalare le etichette esistenti;
– una banca dati digitale per i nuovi prodotti efficienti, immessi sul mercato dell’UE, per migliorare la trasparenza e agevolare la vigilanza del mercato da parte delle autorità nazionali.

Un ruolo rafforzato per i consumatori.
La Commissione, riconoscendo che i cittadini devono essere al centro dell’Unione dell’Energia, presenta una Comunicazione su quel che si può definire il nuovo corso (new deal) per i consumatori di energia, che si articola su una strategia a tre pilastri:
1. aiutare i consumatori a risparmiare denaro ed energia grazie a una migliore informazione;
2. conferire loro un margine di scelta più ampio in materia di partecipazione ai mercati dell’energia;
3. mantenere il massimo livello di protezione dei consumatori.

I consumatori devono poter accedere alle stesse informazioni e godere dei medesimi diritti degli acquirenti e dei venditori nei mercati all’ingrosso, grazie a norme più chiare in materia di fatturazione e pubblicità, a strumenti di confronto affidabili e all’effetto leva del considerevole potere di negoziazione che possono raggiungere grazie a regimi collettivi (ad es. cambio collettivo di operatore, cooperative energetiche).

I consumatori devono essere liberi di generare e consumare l’energia prodotta a condizioni eque al fine di risparmiare denaro, aiutare l’ambiente e garantire la sicurezza di approvvigionamento. Infine, i consumatori che versano in situazioni di vulnerabilità e povertà energetica e le famiglie che hanno maggiori difficoltà a modificare la propria domanda o a diventare “prosumer” (neologismo che esprime la combinazione del ruolo di produttore e consumatore) devono esse efficacemente protetti durante questa transizione e beneficiare di un’assistenza mirata per migliorare l’efficienza energetica delle loro case.

Nuovo assetto del mercato energetico.
La strategia dell’Unione dell’Energia è stata ideata per contribuire a realizzare gli obiettivi in materia di energia e clima per il 2030 e per far sì che l’Unione europea diventi il leader mondiale nel campo delle energie rinnovabili. Il conseguimento di questi obiettivi richiederà una radicale trasformazione del sistema dell’energia elettrica in Europa e un riassetto del relativo mercato.

La Comunicazione presentata dà il via anche a una Consultazione pubblica, aperta fino all’8 ottobre 2015, sulle potenziali caratteristiche di un nuovo assetto del mercato dell’energia elettrica che risponda alle aspettative dei consumatori, si traduca in vantaggi tangibili grazie alle nuove tecnologie, agevoli gli investimenti (in particolare nella produzione basata su fonti rinnovabili e a basse emissioni di biossido di carbonio) e tenga conto dell’interdipendenza degli Stati membri in tema di sicurezza energetica.

In questo modo dovrebbe essere possibile trarre i massimi benefici dalla concorrenza transfrontaliera e consentire una produzione decentralizzata di energia elettrica, anche destinata all’autoconsumo, e sostenere la nascita di società di servizi energetici innovativi.

I fatti esprimono più delle parole – ha sottolineato Il Commissario responsabile per l’Azione per il clima e l’energia, Miguel Arias Cañete – Oggi stiamo compiendo un passo decisivo per dare una veste normativa all’obiettivo dell’UE di ridurre almeno del 40% le emissioni entro il 2030. Ai nostri partner internazionali, in vista della Conferenza sul clima di Parigi vorrei dire che l’Unione europea sta tenendo fede ai suoi impegni internazionali, mentre il mio messaggio per gli investitori, le imprese e l’industria è: investite nell’energia pulita, una risorsa destinata a durare nel tempo e in costante crescita. Con queste proposte, l’Europa ribadisce il suo ruolo di precursore e saprà guidare la transizione globale verso una società a basse emissioni di biossido di carbonio“.

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