Presentato il Rapporto sul Turismo Enograstronomico Italiano 2020 che conferma come l’interesse dei turisti per l’enogastronomia ponga l’Italia in una posizione privilegiata sul piano dell’offerta esperienziale, con la necessità tuttavia di facilitare il reperimento delle informazioni e prenotazioni. La replica avrà luogo alla BIT 2020 di Milano nel corso di un Convegno a cui parteciperà, oltre alla curatrice del Rapporto Roberta Garibaldi, la Direttrice di Europe-UNWTO.
di Eleonora Giovannini
È stato presentato a Milano alla Tower Hall di Unicredit che ne è sponsor, il “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2020“, il documento di riferimento per le istituzioni e gli operatori del settore a livello nazionale, regionale e locale, che offre un quadro aggiornato della situazione italiana, dal punto di vista della domanda e dell’offerta eno-gastro-turistica, al fine di fornire alle istituzioni e agli operatori del settore uno strumento di supporto alle decisioni di politica turistica e allo sviluppo di proposte in grado di soddisfare le esigenze del turista contemporaneo.
Curato da Roberta Garibaldi, Professore di Tourism Management all’Università degli Studi di Bergamo, sotto l’egida della World Food Travel Association e l’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, il Rapporto evidenzia il ruolo sempre più centrale nel turismo dell’enogastronomia: il 71% delle persone in viaggio vuole vivere esperienze enogastronomiche che siano memorabili, mentre il 59% dei turisti dichiara che le esperienze a tema li aiutano a scegliere tra più destinazioni.
“Si consolida l’interesse dei turisti verso l’enogastronomia nei Paesi occidentali, e sono in forte crescita i turisti enogastronomici in Cina e Messico – ha sottolineato la Garibaldi – Dal 2016 si evidenzia un incremento rispettivamente del +12% e +10%. Il totale di chi ha dichiarato di avere svolto almeno un viaggio con questa motivazione negli ultimi due anni a livello internazionale è pari al 53%. I Millennials guidano il trend tra le generazioni, mentre si affacciano i nuovi ‘super foodie’, i nati della Generazione Z [la generazione successiva, nata dopo il 1997]: viaggiatori frequenti che già mostrano un alto interesse verso il cibo. I nuovi turisti sono eclettici, l’Italia è leader a livello europeo nell’offerta ed abbiamo tante esperienze che il turista può vivere nel nostro Paese che occorre valorizzare, abbiamo conquistato tanti primati, ma occorre ancora migliorarli. Il tutto rappresenta margini di miglioramento come gli Award regionali ed analizzando il trend degli ultimi tre anni, il Centro-sud risulta essere la macro-area più dinamica con i maggiori incrementi nell’offerta”.
I turisti interessati all’enogastronomia possono essere
suddivisi in 2 gruppi:
– gli “onnivori”, coloro che
durante il viaggio cercano di mettere insieme esperienze di vario tipo, e
l’enogastronomia, con il suo profilo multisensoriale (emozionale e culturale),
soddisfa al meglio i loro bisogni;
– gli “eclettici” quelli che
abbinano alle attività enogastronomiche esperienze ludiche e culturali: per
questo, i turisti internazionali interpellati si definiscono “eclettici” nella scelta
delle esperienze, ad eccezione dei francesi per i quali prevale il tema
dell’autentico, del locale e del gourmet.
Incrociando i dati delle esperienze più gradite, più ricercate sul web, più vissute e più valorizzate dai tour operator e il posizionamento del nostro Paese emergono alcuni temi su cui puntare – ha osservato la Garibaldi che, tra l’altro, è Keynote speaker della UNWTO, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il Turismo impegnata nel rendere più sostenibile il settore – I ‘food truck’ (cibo di strada) sono tra le esperienze più vissute e più ricercate sul web, come i ristoranti e i bar storici e le dimore storiche sede di aziende di produzione agroalimentare, le visite ai produttori extra vino, e infine i corsi di cucina. La pizza emerge come prodotto trainante per il nostro Paese, e facendo tesoro anche del riconoscimento Unesco dovrebbe diventare un asset su cui puntare in modo più forte per il turismo: pensiamo ad un museo dedicato o ad esperienze diversificate. Le cantine interessano sempre, ma l’offerta deve evolvere verso una segmentazione e un posizionamento più distintivo. Il 61% trova l’esperienza delle cantine ripetitiva. Per questo serve un posizionamento distintivo per creare qualcosa di unico. Il turista vuole essere coinvolto, conoscere le persone, avere un ricordo. Quindi ben vengano la ludicizzazione dell’esperienza e la personalizzazione dei gadget”.
Dopo che l’enoturismo è entrato nel quadro normativo nazionale (Legge di Bilancio 2018), intendendo per tale “tutte le attività di conoscenza del vino espletate nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione della vite, la degustazione e la commercializzazione delle produzioni vinicole aziendali, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell’ambito delle cantine”, il Decreto del MiPAAFT dello scorso anno, definendo gli indirizzi, ha allargato a“prodotti agroalimentari, anche manipolati o trasformati dall’azienda stessa e pronti per il consumo”, escludendo comunque “le attività che prefigurano un servizio di ristorazione”.
Sono proprio cibo e vino a caratterizzarci maggiormente, anche all’estero: il gorgonzola e la pizza sono i prodotti italiani ad Indicazione Geografica più ricercati sul web tra il 2017 e il 2019. Tra i trend topic di Internet tra Novembre 2019 e Gennaio 2020 per gli utenti di Stati Uniti, Cina, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito figurano prodotti e piatti tipici, tra i quali spiccano, oltre alla pizza, gli arancini, l’ossobuco, il Parmigiano Reggiano e il Pecorino romano; tra le produzioni vitivinicole, gli “Sparkling wines“, i vini dell’Alto Adige e il Chianti (secondo SEMrush, società di analisi di marketing digitale).
Peraltro, le eccellenze agroalimentari e vitivinicole sono capillarmente diffuse su tutto il territorio nazionale: l’Emilia-Romagna è la regione con il maggior numero di prodotti agroalimentari a Indicazione Geografica; il Piemonte detiene il medesimo primato per i vini; la Campania per i Prodotti agroalimentari tradizionali.
Analizzando il contesto europeo i competitor diretti presentano un valore aggiunto nella valorizzazione, attraverso azioni organiche di sviluppo e promozione intraprese a livello nazionale. In Italia, ad esempio, si riscontrano lacune di informazioni sia nel sito ufficiale sia nei portali regionali. Una conferma di ciò viene dall’analisi diretta condotta sui tour operator stranieri, che giudicano buona o eccellente la qualità dell’offerta e delle esperienze a tema enogastronomico, mentre minore è la facilità di reperimento delle informazioni e di prenotazione delle medesime.
Alla BIT 2020 (Borsa Internazionale del Turismo – FieraMilanocity, 9-11 febbraio 2020) la Fiera che raduna operatori turistici, agenti di viaggio, imprese di promozione turistica o comunque legate all’indotto del settore di tutto il mondo, il Rapporto verrà ripresentato e analizzato nel corso di un Convegno (Location RED, 10 febbraio – ore 11.00), a cui parteciperà, oltre alla curatrice, anche il Direttore di Europe-UNWTO, Alessandra Priante.