Il 28 maggio 2025 a Roma è stato presentato nel corso Forum Smart Building il Rapporto Strategico 2025 della Community Smart Building di The European House Ambrosetti (TEHA Group), il 1° think tank indipendente in Italia del settore, i cui risultati sono stati discussi con i vertici delle aziende Partner della Community (ABB, ANCE Lombardia, BTicino, KONE, IRSAP, MCZ, Principe Ares) e i principali player della filiera dell’edificio.
Il settore edilizio italiano si trova ad affrontare la sfida legata all’obsolescenza del proprio patrimonio immobiliare: con un tasso di rinnovamento annuo dello 0,85%, contro l’1,7% di Francia e Germania, e l’84,5% degli edifici costruiti prima del 1990, l’Italia presenta il parco edilizio più vetusto d’Europa. Nonostante un aumento degli edifici in classe energetica A (dal 2,9% al 3,8% tra il 2018 e il 2025), il 79% degli immobili italiani è ancora oggi in una classe energetica inferiore alla D, evidenziando la necessità di interventi di riqualificazione per migliorare l’efficienza energetica e ridurre i consumi.
Inoltre, con emissioni lorde di gas serra pari a 75,5 milioni di tonnellate di CO2 equivalente nel 2021 e considerando l’attuale trend inerziale – il completamento della decarbonizzazione del settore edilizio italiano non si raggiungerebbe prima del 2103, ben oltre il traguardo fissato dal Fit for 55, che richiederebbe una riduzione delle emissioni a 12,4 milioni di tonnellate entro il 2050. Un ritardo che ha conseguenze anche sulla spesa delle famiglie per i consumi elettrici e termici degli edifici, che è aumentata del 31% dal 2015 a oggi e ha raggiunto un valore di 54,2 miliardi di euro.
A fare il punto è della situazione è Rapporto Strategico 2025 della Community Smart Building di The European House Ambrosetti (TEHA Group), il think tank indipendente in Italia, presentato il 28 maggio2025in occasione del Forum Smart Building, e discusso con i vertici delle aziende Partner della Community (ABB, ANCE Lombardia, BTicino, KONE, IRSAP, MCZ, Principe Ares) e i principali player della filiera dell’edificio.
La filiera dell’Edificio Intelligente ha un peso economico e sociale per il Paese largamente più alto di quanto non venga percepito e costituisce un asset fondamentale per la competitività dell’Italia, con 130 miliardi di euro di fatturato generato, 40 miliardi di euro di Valore Aggiunto e oltre 620 mila occupati. L’obsolescenza del patrimonio immobiliare italiano rende urgente la conversione al paradigma di “Edificio Intelligente”: il 72% del patrimonio edilizio ha più di 40 anni ed è attualmente responsabile del 45% dei consumi energetici e del 18% delle emissioni di CO2.
La “Direttiva Case green” prevede la riduzione del consumo di energia degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 203, e che il 55% di questa riduzione dovrà essere ottenuta tramite la ristrutturazione del 43% degli immobili con le prestazioni peggiori, stabilendo che ciascuno Stato Membro presenti un “Piano nazionale per la riqualificazione energetica degli edifici” per raggiungere gli obiettivi., con l’obiettivo prioritario di ridurre del 16% i consumi energetici primari del parco immobiliare entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.

“L’efficientamento smart degli edifici più vetusti porterebbe a una riduzione del 29% dei consumi energetici e del 5% di quelli idrici, con un risparmio netto complessivo di 17-19 miliardi di euro – ha spiegato Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Responsabile della Community Smart Building di TEHA Group – Per accelerare la diffusione degli Smart Building in Italia e promuovere lo sviluppo della relativa filiera, la Community ha raccolto 7 proposte individuando tre ambiti di azione chiave:Il primo riguarda le competenze, per sviluppare programmi di upskilling e reskilling per tutti gli operatori della filiera estesa, come progettisti, contractor, installatori e impiantisti, anche in collaborazione con le ITS Academy; Il secondo ambito è relativo a incentivi e finanziamenti, con la necessità di rivedere il sistema di incentivi per renderlo proporzionale ai risparmi energetici e introdurre un ‘Libretto della casa’, per la certificazione degli interventi effettuati negli edifici; Infine, si punta sulla consapevolezza, promuovendo una maggiore collaborazione tra pubblico e privato e
Le 7 proposte
Competenze
1. Sviluppare programmi di upskilling e reskilling – La diffusione degli Smart Building può generare benefici ambientali, economici e sociali e creare occupazione qualificata nell’edilizia, con circa 200mila nuovi posti di lavoro specializzati nel prossimo futuro. Tuttavia, nel 2023 sono state riscontrate difficoltà di reperimento per i nuovi addetti nel 57,6% delle nuove entrate nel settore edilizio, a causa della carenza di candidati e della loro preparazione inadeguata. Per colmare il gap di competenze, la Community Smart Building propone di sviluppare programmi di upskilling e reskilling in materia di Edifici Intelligenti a supporto di tutti gli operatori della filiera estesa, attraverso esperienze concrete e sul campo che prevedano il rilascio di attestati di qualifiche professionali riconosciute a livello nazionale ed europeo.
2. Rafforzare la collaborazione con gli ITS – Le ITS Academy svolgono un ruolo fondamentale nella formazione delle competenze green e smart richieste dal settore. Grazie alla collaborazione tra istruzione e imprese, è possibile colmare il divario di competenze nel settore: tra il 2015 e il 2024, le ITS hanno formato 46.616 studenti attraverso oltre 1.800 percorsi, lavorando con 2.422 imprese e 226 associazioni di imprese. L’87% dei diplomati trova lavoro entro un anno, e il 93,8% in un’area coerente con il proprio percorso di studi. Per questo, la Community di TEHA Group ribadisce nelle sue proposte l’importanza di rafforzare questa collaborazione, sviluppando percorsi mirati con esperienze pratiche “on the job” per formare professionisti capaci di rispondere alle esigenze del settore degli Smart Building.
3. Potenziare i programmi formativi – La formazione è considerata la leva prioritaria per lo sviluppo del settore dal 65% degli operatori del settore. In questo senso, la Community Smart Building ha mappato i percorsi formativi necessari per le figure chiave della filiera degli Smart Building, includendo corsi universitari in Ingegneria Edile e Architettura Sostenibile, master in BIM, percorsi ITS su Efficienza Energetica e Sistema Casa, e programmi di Istruzione Professionale per manutenzione, assistenza tecnica e figure come Operatore Edile e Tecnico Elettrico. Tra le proposte, quindi, la Community evidenzia l’importanza di potenziare questi percorsi, sviluppando competenze tecniche e digitali essenziali per la transizione ecologica e la trasformazione degli edifici.
4. Formazione obbligatoria per appalti pubblici – La Community propone di rendere obbligatoria la formazione per i grandi appalti pubblici di riqualificazione edilizia, introducendo una clausola che vincoli la partecipazione ai bandi al possesso di competenze specifiche in tema di riqualificazione smart. Questa misura garantirebbe standard elevati di professionalità, accelerando la transizione verso edifici più efficienti e tecnologicamente avanzati.
Incentivi e finanziamenti
5. Riformare gli incentivi e agevolare finanziamenti green – Per accelerare la diffusione degli Smart Building in Italia e promuovere lo sviluppo della filiera italiana, la Community Smart Building propone di riformare il sistema di incentivi, introducendo meccanismi proporzionali ai risparmi energetici effettivamente ottenuti e garantendone la stabilità fino al 2030, secondo principi di efficienza energetica e neutralità tecnologica. Parallelamente, serve agevolare l’accesso al credito, incentivando finanziamenti green per utenti finali sia nel settore residenziale che terziario, e promuovere strumenti finanziari alternativi, come gli Energy Performance Contract e il Partenariato Pubblico-Privato, per sostenere interventi di riqualificazione e innovazione.
6. Introdurre il “Libretto della casa” – Tra le proposte della Community emerge l’introduzione di un “Libretto della casa”, strumento di certificazione volontaria pensato per documentare gli interventi effettuati negli edifici, sia di nuova costruzione che in ristrutturazione. Il libretto fornirebbe una mappatura dettagliata delle tecnologie smart installate, evidenziando i benefici ottenuti in termini di risparmio energetico e riduzione delle emissioni; inoltre, faciliterebbe l’accesso a incentivi e benefici fiscali, promuovendo trasparenza e sostenibilità.
Consapevolezza
7. Promuovere maggiore consapevolezza dei cittadini rispetto ai benefici degli Smart Building – L’accelerazione della transizione green e smart del parco immobiliare passa anche da una maggiore conoscenza e consapevolezza sui temi legati agli Smart Building, sia fra i cittadini sia fra le pubbliche amministrazioni. Su questo fronte, la Community propone di sviluppare iniziative a livello nazionale di comunicazione e sensibilizzazione rispetto ai benefici degli Smart Building per coinvolgere la cittadinanza attraverso tutti gli strumenti di comunicazione (radio, tv, social, podcast, ecc.). Allo stesso tempo, è fondamentale promuovere la collaborazione fra pubblico e privato, condividere best practice nazionali e internazionali relative a interventi di riqualificazione edilizia, e aumentare la consapevolezza della PA sugli incentivi disponibili come il Conto Termico 3.0, e sugli strumenti a supporto della riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico, come gli Energy Performance Contract.