Fonti rinnovabili

Biogas e biometano: un enorme potenziale inutilizzato

Secondo un rapporto speciale dell’Agenzia Internazionale dell’energia (IEA), unico nel suo genere, esiste un potenziale inutilizzato per biogas e biometano, equivalente a un quarto della domanda globale di gas naturale, ad un costo pari o inferiore ai prezzi all’ingrosso prevalenti del gas naturale.

Mentre i decisori politici cercano opportunità per rafforzare contemporaneamente la sicurezza energetica e la competitività economica, c’è un enorme potenziale inutilizzato per i biogas, equivalente a un quarto della domanda globale di gas naturale.

Lo rileva l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) che ha pubblicato il 28 maggio 2025 il Rapporto Outlook for Biogases and Biomethane” che presenta un’analisi geografica globale, la prima nel suo genere, del potenziale inesplorato del biogas e del biometano provenienti da agricoltura, rifiuti urbani e residui forestali, valutando, con l’utilizzo di dati geospaziali e sui costi di produzione dettagliati, il potenziale, i costi e l’idoneità di oltre 30 tipi di materie prime in più di 5 milioni di località in tutto il mondo.

Dal 2020, sottolinea l’IEA, sono state introdotte oltre 50 nuove politiche a sostegno del biogas, a fronte di un crescente riconoscimento da parte dei Paesi dei suoi benefici: il biogas può essere utilizzato direttamente per la produzione di calore da parte di famiglie e industrie e per produrre elettricità; mentre il biometano, una forma migliorata del biogas, offre numerosi vantaggi come sostituto diretto del gas naturale.

Le tecnologie e le catene di approvvigionamento necessarie per la produzione di biogas sono mature e ben note, e ottengono ottimi risultati in termini di sicurezza energetica, come emerge dal rapporto. Biogas e biometano vengono prodotti in prossimità dei luoghi di consumo, la maggior parte dei materiali necessari tende ad essere di provenienza nazionale e possono contribuire a creare occupazione e reddito per le comunità rurali. Inoltre, i biogas sono fonti di energia distribuibili, il che può contribuire a bilanciare domanda e offerta, e il biometano può essere utilizzato senza modifiche sostanziali alle infrastrutture del gas esistenti.

Per comprendere appieno il potenziale del biogas a livello globale, l’IEA ha condotto un’analisi spaziale, la prima nel suo genere, di oltre 5 milioni di località in tutto il mondo, rilevando che la produzione di biogas potrebbe raggiungere l’equivalente di quasi 1 trilione di metri cubi di gas naturale all’anno a partire da materie prime considerate sostenibili, come, per esempio, rifiuti e residui che possono essere trattati con le tecnologie esistenti e non competono con i sistemi alimentari. Questo volume corrisponde a un quarto dell’attuale domanda mondiale annua di gas naturale.

Tuttavia, biogas e biometano svolgono ancora un ruolo relativamente marginale nel mix energetico globale. Mentre le attività umane generano miliardi di tonnellate di rifiuti organici ogni anno, meno del 5% delle potenziali materie prime sostenibili viene attualmente utilizzato per la produzione di biogas e biometano.

Questo rapporto e la sua analisi innovativa chiariscono che il biogas e il biometano potrebbero svolgere un ruolo molto più importante nel sistema energetico mondiale, soprattutto in un momento in cui la sicurezza energetica e la produzione locale sono priorità assolute per molti governi – ha affermato il Direttore Esecutivo dell’IEA, Fatih Birol – Il potenziale è particolarmente significativo nelle economie emergenti e in via di sviluppo, che ospitano quasi l’80% delle materie prime che potrebbero essere utilizzate per produrre biogas in modo sostenibile. Il nostro rapporto evidenzia le azioni aggiuntive che possono consentire ai decisori politici di sfruttare appieno questa preziosa risorsa energetica“.

Numerose barriere normative ed economiche frenano oggi la diffusione del biogas. In media, lo sviluppo di un progetto nel settore richiede dai due ai cinque anni, ma in alcuni casi possono essere necessari fino a sette anni solo per ottenere le autorizzazioni necessarie. E sebbene le tecnologie di base esistano da anni, i costi di produzione del biometano rimangono significativamente superiori a quelli del gas naturale in molti mercati. Secondo il rapporto, raggiungere una diffusa competitività in termini di costi richiederebbe, ad esempio, un sostegno politico mirato o una tariffazione dell’anidride carbonica (CO2).

Ciononostante, l’analisi dell’IEA rileva che una produzione di biometano cinque volte superiore a quella attuale a livello globale potrebbe essere sviluppata a un costo pari o inferiore ai prezzi all’ingrosso prevalenti del gas naturale. E la competitività del biogas migliora notevolmente quando le politiche ne riconoscono i numerosi benefici collaterali, come la riduzione delle emissioni di metano nel settore agricolo e la produzione di sottoprodotti che possono essere utilizzati come fertilizzanti sostenibili.

Oltre al rapporto, l’IEA ha rilasciato uno  strumento di mappatura interattivo che fornisce un’analisi unica nel suo genere del potenziale tecnico sostenibile dell’approvvigionamento di biogas e biometano a livello globale, considerando oltre 30 tipi di materie prime, che possono essere raggruppate in generale come residui colturali, letame animale, rifiuti organici e biomassa legnosa, che consente di visualizzare il potenziale dei biogas a livello globale, nonché una serie di schede informative che mostrano i tipi e le quantità di materie prime disponibili nelle regioni chiave.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.