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Clima: documento con azioni urgenti di adattamento e mitigazione

Il gruppo Minds for One Health, con il supporto di ISDE-Italia, ha redatto un documento che individua le azioni necessarie per rispondere in modo efficace e tempestivo alla crisi del clima nel nostro Paese, salvaguardando, in particolare, la salute e la sicurezza dei cittadini.

Attuazione immediata di un Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) efficace e basato su evidenze scientifiche.
– Riduzione del consumo di suolo e messa in sicurezza delle aree a rischio.
Decarbonizzazione accelerata, con riduzione della domanda energetica e potenziamento dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili rispettando ambiente, territorio e paesaggio.
Sensibilizzazione e formazione della popolazione, con materiali informativi e percorsi educativi per affrontare gli eventi estremi.
Rafforzamento della protezione civile preventiva, ispirandosi alle migliori pratiche internazionali nella gestione del rischio.

Sono queste le azioni necessarie per rispondere in modo efficace e tempestivo alla crisi climatica nel nostro Paese, salvaguardando in primis la salute e la sicurezza dei cittadini, secondo il gruppo Minds for One Health, supportato da ISDE Italia – Associazione Medici per l’Ambiente, che ha redatto e inviato a tutte le Istituzioni politiche e scientifiche nazionali il Documento “Adattamento e Mitigazione: Azioni urgenti per far fronte agli eventi estremi da crisi climatica”, sollecitando un’azione immediata e concreta.

Il documento evidenzia come l’Italia, situata in un’area particolarmente vulnerabile, stia già subendo gli effetti dell’intensificazione di ondate di calore, siccità, alluvioni e incendi. Per questo, Minds for One Health (M4OH), gruppo che riunisce attualmente una sessantina di esperti di diverse discipline, accomunati dalle finalità di protezione degli ecosistemi, dell’ambiente in cui viviamo e della salute umana e degli organismi viventi, ha elaborato il documento di commento al PNRR ed una serie di schede tecniche con suggerimenti e proposte, così come osservazioni al Piano di Transizione Ecologica (PTE), con un approccio integrato che unisce adattamento e mitigazione.

“Non possiamo più limitarci a rispondere alle emergenze – ha affermato Maria Grazia Petronio, coordinatrice di M4OH e Vicepresidente di ISDE Italia – Dobbiamo costruire un sistema resiliente, in grado di prevenire e ridurre gli impatti degli eventi estremi sulla salute e la sicurezza delle persone e sul territorio. Il nostro documento offre una guida chiara per le istituzioni: il tempo per agire è ora”.

Sono necessarie e urgenti azioni di adattamento per limitare morti e feriti nei prossimi eventi estremi, e per ridurre la distruzione di abitazioni e strutture pubbliche e private. Ma azioni di mitigazione (riduzione delle emissioni di gas serra) devono procedere di pari passo, per non rischiare che le azioni di adattamento diventino rapidamente inefficaci via via che gli eventi estremi si aggravano.

A livello nazionale
– È necessario integrare ed attuare un efficace Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) che, secondo unanalisi preliminare di M4OH presentava non poche carenze. Si deve partire da una guida, a disposizione dei decisori politici, che sia scientificamente autorevole e che contenga informazioni attendibili sui cambiamenti climatici e su quanto si può fare per limitare i danni.

– Riduzione del consumo di suolo e messa in sicurezza delle aree a rischio. Le politiche dovrebbero vietare la cementificazione in zone ad alta vulnerabilità idrogeologica, favorendo il recupero di aree dismesse.

– Accelerazione della decarbonizzazione, con un minor consumo energetico e un maggiore utilizzo delle rinnovabili nel rispetto del territorio e del paesaggio. La neutralità carbonica, secondo i ricercatori, dovrebbe essere perseguita attraverso il raddoppio della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2030.

A livello regionale e locale
– Distribuire ai cittadini materiali informativi su come comportarsi
. È necessario intraprendere con urgenza tutte le azioni atte a limitare le conseguenze derivanti dagli eventi estremi. Consapevoli che i rischi ci sono, e tenderanno a crescere nel tempo, bisogna investire sulla cultura ambientale, rimodellare profondamente il rapporto con il territorio, le infrastrutture, le abitazioni, gli insediamenti produttivi, utilizzando strumenti di gestione degli eventi meteo basati sulla natura, come indica l’UE, dando ai corsi d’acqua la possibilità di defluire naturalmente anche in condizioni di criticità senza causare danni.

Rafforzamento della protezione civile preventiva, ispirandosi alle migliori pratiche internazionali nella gestione del rischio. L’implementazione di esercitazioni regolari e la creazione di reti di allerta tempestiva sono ritenute cruciali.

L’invio del Documento rappresenta un appello affinché le strategie di adattamento e mitigazione diventino una priorità nelle politiche pubbliche nazionali.

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