Un nuovo Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente che prende in esame le tendenze emergenti negli ultimi 25 anni nell’uso del suolo e i conseguenti impatti ambientali, indica che continua ed accelera la tendenza all’utilizzo a fini urbani di suoli agricoli con conseguenti ripercussioni sul paesaggio storico dell’Europea e che, se non si vuole rischiare di vederne una irreparabile compromissione, c’è bisogno di una revisione nelle modalità di politiche di gestione territorio per favorirne un uso più responsabile.
Il paesaggio è uno dei beni più preziosi che contribuiscono all’identità culturale dell’Europa. Poiché il paesaggio è determinato in larga misura dall’utilizzazione dei suoli, lo studio dei cambiamenti nel loro uso, in particolare attraverso i cambiamenti nella copertura del terreno, fornisce indizi dei fattori chiave delle transizioni che il paesaggio sta attraversando. Questo è lo scopo del Rapporto “Paesaggi in transizione: un resoconto di 25 anni di cambiamento di copertura del suolo in Europa” (Landscapes in transition: an account of 25 years of land cover change in Europe“, pubblicato il 7 settembre 2017 dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) che prende in esame da vicino le tendenze degli usi del suolo e i loro impatti ambientali, emerse negli ultimi 25 anni, sottolineando che la propensione dominante è il continuo e accelerato spostamento dall’utilizzazione rurale a quella urbana, influenzata principalmente dalle attività economiche e dalle esigenze dello stile di vita urbano, quali l’elevata mobilità e i modelli di consumo.
L’aumento della copertura dei terreni fertili con edifici, infrastrutture per i trasporti e industrie offre vantaggi economici, ma evidenzia anche la necessità di mantenere le risorse naturali e paesaggistiche dell’Europa. Le politiche proattive e integrate in materia di pianificazione terrestre, agricoltura, ricreazione, turismo, trasporti, energia e altri settori possono limitare gli effetti negativi di occupazione di suolo, tuttavia nelle città saranno necessarie soluzioni intelligenti e sostenibili per lo sviluppo urbano, come il recupero di vecchie aree industriali per nuovi usi e in spazi ricreativi.
Il Rapporto sottolinea, inoltre, che una buona gestione del suolo può portare ad una grande diversità di utilizzo del suolo tra le impostazioni rurali e quelle urbane. Può anche proteggere le terre fertili per la produzione di alimenti e biomasse, assicurando mezzi efficaci per promuovere funzioni del suolo, come lo stoccaggio di carbonio e per prevenirne l’erosione. “Come tale, la gestione della risorsa terrestre è fondamentale per una più ampia transizione sociale alla sostenibilità“.
I paesaggi fisici circostanti alle aree urbane possono essere utili per monitorare i cambiamenti nella società e nell’ambiente., ma sussistono ancora significative lacune nelle conoscenze e nelle risposte politiche per gestire la terra in Europa in modo ecologico e sociale. Un elemento chiave per colmare queste lacune è Copernicus, il sistema satellitare europeo per il monitoraggio della Terra, che aumenterà la precisione e la pertinenza dei dati di monitoraggio del territorio.
Tra le principali tendenze emerse, si segnala.
– L’espansione delle aree urbane (strade, ferrovie, parchi industriali, abitazioni, zone commerciali) continua a consumare terreni con suoli produttivi e a frammentare le strutture paesaggistiche esistenti. Tra tutte le categorie di copertura del terreno, le aree artificiali sono aumentate in termini di superficie netta e in percentuale. Si tratta di una tendenza costante che è stata osservata dal 1990, sebbene l’aumento dell’espansione urbana nel periodo 2006-2012 sia stato inferiore a quello del periodo 2000-2006.
– Il terreno agricolo dell’Europa continua a diminuire a un tasso medio di 1.000 km² all’anno (secondo i dati più recenti del periodo 2006-2012). La struttura e la biodiversità associata ai paesaggi rurali tradizionali in Europa continua ad essere influenzata dalla copertura dei suoli, dall’intensificazione dell’agricoltura e dall’abbandono delle terre coltivate.
– L’area delle foreste europee è aumentata dagli anni ’60. Oggi l’Europa è una delle regioni più ricche di foreste al mondo, con oltre il 42% del suo territorio coperto da foreste. Tuttavia, i flussi di copertura dei terreni forestali indicano una intensificazione nell’uso del territorio. Ciò potrebbe determinare la diminuzione della qualità degli ecosistemi forestali, che deve essere bilanciata da misure di conservazione.