Cambiamenti climatici

Caldo estremo luglio 2023: schiacciante ruolo del clima cambiato

Dopo un giugno 2023 con caldo record, vaste aree degli Stati Uniti, dell’Europa meridionale e della Cina stanno sperimentando un caldo estremo in luglio che sta battendo molti record locali di temperature massime. L’iniziativa World Weather Attribution (WWA), che riunisce scienziati e ricercatori del clima e che cerca di dare una risposta immediata ai fenomeni meteorologici estremi che si verificano in tutto il mondo, non ha dubbi che la causa sono i cambiamenti climatici indotti dall’uomo.  

Le ondate di caldo estremo che si sono registrate nel mese di luglio negli Stati Uniti, in Europa e Cina non sarebbero state possibili senza la crisi climatica causata dall’uomo.

È quanto emerge dall’analisiExtreme heat in North America, Europe and China in July 2023 made much more likely by climate change”, pubblicata il 25 luglio 2023 dal World Weather Attribution (WWA), un’iniziativa avviata nel 2015 e che valuta il ruolo dei cambiamenti climatici negli eventi meteorologici estremi e che oggi annovera scienziati e ricercatori di diverse istituzioni, tra cui il Grantham Institute – Institute climate Change and the Environment, l’Imperial London College, il Royal Netherlands Meteorological Institute, il Laboratoire des Sciences du Climat e de l’Environnement e il Red Cross Crescent Climate Center.

Eventi meteorologici estremi hanno spesso impatti diffusi sulla società, tra cui la perdita di raccolti e terreni agricoli, la distruzione di proprietà, gravi disagi economici e la perdita di vite umane. A seguito di un evento estremo con gravi impatti, si genera un grande interesse pubblico. Le persone si chiedono se sia attribuibile o meno ai cambiamenti climatici. Non tutti gli eventi stanno diventando più probabili e i cambiamenti sono disomogenei fra le varie regioni mondiali. Tant’è che per aiutare i giornalisti a districarsi tra questi fenomeni e fornire notizie attendibili sul loro succedersi, la WWA ha approntato una Guida disponibile in 12 lingue (manca purtroppo quella in italiano).

Per dare una risposta e informare le discussioni sulle decisioni da prendere in merito a misure di adattamento e mitigazione mentre gli impatti dell’evento meteorologico estremo sono ancora freschi nella mente del pubblico e dei responsabili politici, il WWA conduce studi di attribuzione rapida, solida e scientifica, i cui risultati vengono pubblicati giorni o settimane dopo l’evento.

Il WWA ha trascorso una settimana ad analizzare le pericolose ondate di calore che hanno colpito l’emisfero settentrionale in luglio, distruggendo raccolti e bestiame, innescando incendi, esacerbando lo stress idrico e uccidendo persone nei 3 continenti.

Il ruolo dei cambiamenti climatici è assolutamente schiacciante – ha affermato Friederike Otto, Docente senior di Scienze del clima presso il Grantham Institute for Climate Change and the Environment presso l’Imperial College di Londra e co-autore dello studio – Se gli esseri umani non avessero riscaldato il pianeta bruciando petrolio, carbone e gas, questo tipo di ondate di calore vertiginoso sarebbe estremamente raro. Ma con mondo continua a bruciare combustibili fossili, tali fenomeni non sono più insoliti”.

Temperature massime di luglio mediate sulla durata degli eventi di calore definiti per lo studio (lato sinistro) e le stesse, ma espresse in anomalie, rispetto al periodo 1950-2023 (lato destro) (Fonte: WWA).

I principali risultati dell’analisi compiuta dal WWA.
– In linea con quanto ci si aspettava dalle passate proiezioni climatiche e dai Rapporti dell’IPCC, questi eventi non sono più rari oggi. Nord America, Europa e Cina hanno vissuto ondate di caldo sempre più frequenti negli ultimi anni a causa del riscaldamento causato dalle attività umane, quindi le attuali ondate di caldo non sono rare nel clima odierno con un evento come quello attualmente previsto circa una volta ogni 15 anni nella regione degli Stati Uniti/Messico, una volta ogni 10 anni nell’Europa meridionale e una volta ogni 5 anni per la Cina

Senza i cambiamenti climatici indotti dall’uomo, questi eventi termici sarebbero stati estremamente rari. In Cina sarebbe stato un evento di circa 1 anno su 250, mentre il calore massimo come nel luglio 2023 sarebbe stato praticamente impossibile che si verificasse nella regione degli Stati Uniti/Messico e dell’Europa meridionale se gli esseri umani non avessero riscaldato il pianeta bruciando combustibili fossili. 
– In tutte le regioni un’ondata di caldo della stessa probabilità di quella osservata oggi sarebbe stata significativamente più fredda in un mondo senza cambiamenti climatici. Analogamente a studi precedenti, l’analisi compiuta ha rilevato che le ondate di calore sopra definite sono di 2,5 °C più calde nell’Europa meridionale, di 2 °C più calde in Nord America e di circa 1 °C in Cina nel clima odierno rispetto a quanto sarebbero state se non ci fossero stati i cambiamenti climatici indotti dall’uomo. 

– A meno che il mondo non smetta rapidamente di bruciare combustibili fossili, questi eventi diventeranno ancora più comuni e il mondo sperimenterà ondate di calore ancora più calde e di lunga durata. Un’ondata di calore come quelle recenti si verificheranno probabilmente ogni 2-5 anni in un mondo a 2 °C più caldo del clima preindustriale.

– I piani d’azione per contrastare il calore vengono sempre più implementati in tutte e 3 le regioni e ci sono prove che determinano una riduzione della mortalità correlata alle ondate di calore. Inoltre, le città che hanno una pianificazione urbana di contrasto al caldo estremo tendono ad essere più fresche e riducono l’effetto isola di calore urbano. C’è un urgente bisogno di un’attuazione accelerata di tali piani d’azione per il riscaldamento alla luce della crescente vulnerabilità correlata alle tendenze che si intersecano tra cambiamenti climatici, invecchiamento della popolazione e urbanizzazione.

In copertina: Un vigile del fuoco riceve assistenza da un operatore della Croce Rossa in Grecia (Fonte: WWA).



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