La Commissione UE ha approvato l’8 agosto 2022 il regime nazionale inteso a sostenere la costruzione e la gestione di impianti di produzione di biometano nuovi o convertiti, da completarsi entro il 30 giugno 2026.
Il Decreto Biometano ter messo a punto dal Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) e notificato alla Commissione UE il 17 novembre 2021, che coordina i nuovi sistemi di incentivazione del biometano con i contributi del PNRR per la realizzazione di nuovi impianti e la riconversione degli impianti di biogas con i contributi per la realizzazione di interventi di economia circolare, ha avuto l’8 agosto 2022 il via libera dalla Commissione UE, ai sensi della normativa in materia di aiuti di Stato.
Tutti gli investimenti e le riforme che comportano aiuti di Stato, anche quelli previsti dai Piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR) presentati nel contesto dell’RRF, devono essere notificati alla Commissione per approvazione preventiva, a meno che non soddisfino le condizioni di esenzione per categoria in materia di aiuti di Stato.
La misura rientra nella Strategia dell’Italia per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e aumentare la sua quota di energie rinnovabili, sottolinea il Comunicato stampa della Commissione UE, contribuendo agli obiettivi del Piano REPowerEU di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi e di portare avanti rapidamente la transizione verde.
“Il regime di aiuti italiano che abbiamo approvato oggi promuoverà la produzione dell’UE di biometano sostenibile da utilizzare nei settori dei trasporti e del riscaldamento, in linea con il piano REPowerEU – ha dichiarato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza – La misura di aiuto italiana, che sarà in parte finanziata dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, aiuterà l’Italia a conseguire i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni, a ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili russi e a migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento di gas, limitando nel contempo le possibili distorsioni della concorrenza“.
I Servizi della Commissione hanno rilevato quanto segue:
– il regime favorisce lo sviluppo di talune attività economiche, in particolare la produzione di biometano sostenibile;
– l’aiuto produce un effetto di incentivazione, in quanto, senza il sostegno pubblico, i beneficiari non realizzerebbero gli investimenti nella produzione sostenibile di biometano nella stessa misura;
– la misura ha un impatto limitato sulla concorrenza e sugli scambi all’interno dell’UE. In particolare, è necessario e opportuno ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi e accelerare la transizione verde. È inoltre proporzionato e gli effetti negativi sulla concorrenza e sugli scambi nell’UE saranno limitati, considerando le dimensioni dei progetti, gli importi degli aiuti e le caratteristiche del settore; Saranno inoltre previste le necessarie misure di salvaguardia che limitano al minimo l’aiuto, tra cui una procedura di gara competitiva per la concessione dell’aiuto e un meccanismo di recupero in caso di aumenti dei prezzi di mercato.
Il regime italiano sosterrà la produzione di biometano sostenibile da immettere nella rete nazionale del gas per essere utilizzato nei settori dei trasporti e del riscaldamento. In particolare, la misura è volta a promuovere la costruzione e il funzionamento di impianti di produzione di biometano nuovi o convertiti in Italia. Per poter beneficiare di un aiuto nell’ambito del regime, la produzione di biometano deve essere conforme ai requisiti stabiliti nella Direttiva dell’UE sulle energie rinnovabili. Affinché il biometano sia utilizzato specificamente nel settore dei trasporti, solo la produzione di biometano avanzato, il carburante più sostenibile e rispettoso dell’ambiente, sarà ammissibile agli aiuti per aiutare l’UE a conseguire i suoi obiettivi in materia di clima ed energia.
L’aiuto sarà concesso cumulativamente sotto forma di:
– sovvenzioni agli investimenti, con un bilancio totale di 1,7 miliardi di euro, che saranno versati a tutti i progetti finanziati al termine della fase di costruzione. L’importo dell’aiuto per progetto coprirà fino al 40% dei costi di investimento ammissibili;
– tariffe di incentivazione, con un bilancio stimato di 2,8 miliardi di euro da pagare durante la fase operativa dei progetti, per un periodo di 15 anni. Le tariffe di incentivazione, espresse in euro/MWh, saranno determinate in una gara d’appalto competitiva secondo il principio dell’offerta a pagamento. Il sostegno coprirà la differenza tra le tariffe di incentivazione e l’evoluzione dei prezzi del gas e sarà erogato su base mensile. In caso di aumenti elevati del prezzo del gas, è in atto un meccanismo di recupero che consente il rimborso di qualsiasi importo superiore alle tariffe di incentivazione.
I progetti saranno selezionati mediante una procedura di gara trasparente e non discriminatoria, in cui i beneficiari concorreranno per l’importo più basso della tariffa di incentivazione necessaria per la realizzazione di un singolo progetto. Il primo invito a presentare progetti inizierà a partire dal 2022. Al fine di beneficiare dei finanziamenti attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza, la costruzione o la trasformazione di impianti di produzione di biometano devono essere completate entro il 30 giugno 2026.
“È un risultato che premia gli sforzi dell’intero Sistema Paese e che la filiera del biogas/biometano agricolo italiano attendeva da lungo tempo – ha dichiarato Piero Gattoni, Presidente del CIB (Consorzio Italiano Biogas) che riunisce aziende agricole produttrici di biogas e biometano da fonti rinnovabili; società industriali fornitrici di impianti, tecnologie e servizi per la produzione di biogas e biometano; enti ed istituzioni che contribuiscono alla promozione della digestione anaerobica per il comparto agricolo – Un ringraziamento va ai Ministeri interessati per aver sostenuto con forza e determinazione questo dossier a Bruxelles, consapevoli dell’importanza del biometano quale asset strategico per lo sviluppo e per il conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni in atmosfera e di decarbonizzazione dell’economia. Ci auguriamo ora che il Decreto venga firmato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel più breve tempo possibile”.