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Azione climatica: l’UE ribadisce la volontà di leadership

In vista del Summit sul Clima all’ONU, la Commissione UE uscente ha confermato con una Comunicazione il suo impegno a guidare la lotta ai cambiamenti climatici, forte del sostegno che i cittadini europei hanno espresso con l’ultimo sondaggio di Eurobarometro.

In vista del Climate Action Summit 2019 (New York, 23 settembre 2019), il vertice dei Capi di Stato e di Governo indetto dal Segretario delle Nazioni Unite per fare il punto sugli sforzi “concreti e realistici” per affrontare la crisi climatica, la Commissione UE uscente, visto che la nuova si insedierà a novembre se non ci saranno bocciature, improbabili, dei candidati da parte del Parlamento europeo, ha adottato una Comunicazione che riafferma l’impegno dell’UE a favore di un’ambizione accelerata sul clima.

Nel rammentare che l’UE è stata in prima linea nell’azione globale per il clima, negoziando un quadro internazionale inclusivo per rispondere alla sfida dei cambiamenti climatici e agendo al contempo a livello nazionale con unità, velocità e risolutezza, la Commissione Juncker sottolinea di aver messo in atto azioni concrete dietro gli impegni assunti dall’Accordo di Parigi, in linea con la priorità di istituire un’Unione dell’energia con una politica lungimirante sui cambiamenti climatici.

Con l’Accordo di Parigi, per la prima volta tutte le parti si sono impegnate a ridurre le emissioni – ha affermato Maroš Šefčovič, Commissario UE uscente per l’Unione dell’energia – Ora dobbiamo assicurarci che queste riduzioni siano abbastanza tempestive per evitare il peggio della crisi climatica. L’Unione europea porterà a New York il frutto del nostro lavoro sull’Unione dell’energia: una prospettiva realistica di un’Europa neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050, sostenuta da politiche ambiziose stabilite in una legislazione vincolante. L’UE ha assicurato che tutti i settori contribuiscono alla transizione. Al vertice sull’azione per il clima, speriamo che i nostri piani ispirino altri Paesi e speriamo di essere ispirati. Il nostro messaggio è semplice: l’Europa consegna”.

C’è da osservare, tuttavia, che la Strategia a lungo termine “Un Pianeta pulito per tutti” adottata lo scorso anno alla vigilia della Conferenza ONU sul Clima (COP24) di Katowice, è stata bloccata a livello di Consiglio per la contrarietà di alcuni Paesi dell’Est Europa per un obiettivo obbligatorio di neutralità climatica al 2050.

Non casualmente la Comunicazione termina con la rassicurazione che l’azione per il clima è in cima all’Agenda politica della neo-Presidente Ursula von der Leyen, come parte integrante della proposta programmatica di un European New Deal, il cui primo obiettivo è di ribadire che l’UE sarà climate neutral entro il 2050 in un quadro legislativo vincolante.

Contestualmente alla Comunicazione è stato presentato l’ultimo sondaggio sui cambiamenti climatici effettuato da Eurobarometro da cui emerge il forte sostegno che i cittadini offrono alle azioni di contrasto al global warming. Il 93% degli europei ritiene che sia un “problema grave” e che il 79% lo consideri un “problema molto grave“, superando rispetto all’ultimo sondaggio effettuato nel 2017 il “terrorismo internazionale” e diventando il secondo problema più grave che il mondo oggi deve affrontare, dopo la povertà, la fame e la mancanza di acqua potabile.

La percentuale di cittadini europei che hanno intrapreso azioni personali per combattere i cambiamenti climatici è aumentata in tutti gli Stati membri dell’UE, raggiungendo una media a livello dell’UE di oltre nove cittadini su dieci (93%). 
I risultati di Eurobarometro mostrano anche la richiesta da parte dei Governi nazionali di intensificare i propri obiettivi di efficienza energetica e di energia rinnovabile (92%) e di fornire maggiori finanziamenti pubblici alle energie rinnovabili (84%). 
Una forte maggioranza di europei (72%) ritiene che la riduzione delle importazioni di energia avrà un impatto positivo sull’economia e sulla sicurezza energetica e il 92% ritiene che l’UE debba garantire l’accesso all’energia per tutti i cittadini dell’UE.
Circa la responsabilità della lotta ai cambiamenti, per il 55% è dei Governi nazionali, poi delle imprese e industrie (per il 51%) e quindi dell’UE (49%).

Danimarca, Germania e Regno Unito sono risultati i Paesi i cui cittadini sono più preoccupati.
In Italia https://ec.europa.eu/clima/sites/clima/files/support/docs/it_climate_2019_en.pdf più di otto persone su dieci tra quelle intervistate considerano i cambiamenti climatici un problema “molto serio” (l’84%), ma solo il 19% ritiene che questo sia in assoluto il problema più grave che il mondo si trova ad affrontare (media UE del 23%) seppure sia in aumento di 12 punti percentuali rispetto all’ultima indagine nel 2017, superato dalla situazione economica (30%).
Più bassa della media UE è anche la percentuale (52%) di chi dichiara di aver intrapreso azioni personali per contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici, anche se rispetto alla precedente rilevazione c’è un aumento del 18%.
Gli italiani tendono a essere maggiormente d’accordo sul fatto che intraprendere azioni per combattere i cambiamenti climatici favorirà l’innovazione che renderà più competitive le aziende UE (l’85% contro la media UE del 79%) e che ridurre le importazioni di combustibili fossili può aumentare la sicurezza energetica e offrire vantaggi economici all’UE (l’84%, significativamente al di sopra della media UE del 72%).
Cosa più importante, il 92% delle persone intervistate (pari alla media UE) sostiene l’obiettivo di una UE climaticamente neutrale entro il 2050.

L’Unione europea ha una storia potente da raccontare al vertice delle Nazioni Unite sul clima alla fine di questo mese – ha dichiarato a sua volta il Commissario per l’Azione per il clima e l’energia, Miguel Arias Cañete Siamo un leader globale per il clima e la nostra azione per il clima è un esempio eccezionale di risultati, anche nel contesto del nostro processo di strategia a lungo termine L’approccio dell’UE è quello di garantire che l’ambizione climatica non riguardi solo gli obiettivi principali, ma anche l’effettivo rispetto delle nostre promesse, la garanzia che gli obiettivi vengano rispettati e che si verifichino riduzioni delle emissioni. Stante l’indagine a livello europeo pubblicata oggi, il nostro approccio ha un mandato molto forte da parte dei nostri cittadini. Sono orgoglioso di condividere questi messaggi anche a New York”.

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