Sostenibilità

ASviS: PNRR nella direzione di Agenda 2030 ma non basta

L’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) ha presentato il Documento che contiene una valutazione approfondita e indipendente sull’implementazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e sugli impegni di Governo con la Legge di bilancio  i provvedimenti previsti per comprendere se e come contribuiscano a portare l’Italia su un sentiero di sviluppo sostenibile, con una particolare attenzione agli impatti della crisi provocata dalla pandemia.

Per il conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU al 2030, i provvedimenti del PNRR offrono prospettive :
–  sono positive su salute e istituzioni,;
– sono sufficienti, ma migliorabili per istruzione, imprese, infrastrutture e innovazione, produzione e consumi,;
– sono insufficienti per contrasto alla povertà, parità di genere, occupazione, crescita economica e, soprattutto, per l’ambiente , non tenendo conto adeguato degli obiettivi su energia, acqua, protezione degli ecosistemi, lotta al cambiamento climatico.

È quanto emerge dal RapportoIl Piano nazionale di ripresa e resilienza, la Legge di Bilancio e lo sviluppo sostenibile” che l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), la più grande rete di organizzazioni della società civile mai creata in Italia (oltre 300 aderenti), rapidamente divenuta un punto di riferimento sullo sviluppo sostenibile, ha presentato il 31 marzo 2022 nel corso di un evento in streaming con il patrocinio della Camera dei Deputati. 

Il documento esamina il PNRR e la Legge di Bilancio 2022 alla luce dei 17 Obiettivi e dei 169 Target dell’Agenda 2030, con una valutazione volta a comprendere se e come questi provvedimenti contribuiscano a portare l’Italia verso un modello di sviluppo sostenibile, proponendo considerazioni sull’implementazione del PNRR e sui prossimi impegni del Governo, nel contesto europeo e internazionale, segnato dalla guerra in Ucraina e dalla pandemia.

Rispetto alla guerra, poiché il PNRR e la Legge di Bilancio sono stati concepiti prima dell’invasione dell’Ucraina, il Rapporto non affronta direttamente la questione, ma offre chiavi di lettura utili per realizzare la transizione ecologica in una fase di grandi sconvolgimenti per l’umanità, costretta a confrontarsi con il futuro da inedite prospettive di instabilità.

Ogni guerra rappresenta un fallimento per i principi dell’Agenda 2030, concepita come guida per una prosperità economica, sociale, ambientale e istituzionale, condivisa in tutto il mondo attraverso un approccio multilaterale – hanno scritto nella Premessa i co-Presidenti ASviS, Marcella Mallen e Pierluigi StefaniniLe crisi però sono anche un’occasione di ripensamento e innovazione”.

Sintesi grafica delle principali osservazioni del Rapporto

Le valutazioni significativo (verde scuro) e sufficiente (verde) indicano che il contributo previsto dal PNRR va nella direzione indicata dall’Agenda 2030, anche se è necessario continuare a vigilare sull’implementazione. Dove il contributo è valutato insufficiente (rosso) significa che il contributo previsto dal PNRR da solo non basta e occorre un’azione più forte da parte delle politiche ordinarie. Per due obiettivi non è stato possibile formulare una valutazione (grigio).

Il PNRR, da solo, non basta – hanno sottolineato i co-Presidenti ASviS – Le crisi che stiamo vivendo e quelle che dovremo affrontare devono stimolarci a prendere decisioni coraggiose e accelerare la transizione ecologica. Dopo anni di disattenzione abbiamo ‘scoperto’ la nostra eccessiva dipendenza dal gas, in particolare da quello russo. Siamo consapevoli di dover ridurre la dipendenza dalle energie fossili e di accelerare la transizione verso le rinnovabili, la riduzione dei consumi. Dobbiamo urgentemente compiere scelte capaci di mitigare la crisi climatica e adattarci ai cambiamenti della biosfera di cui ogni giorno si vedono gli effetti negativi, guardando al benessere delle future generazioni”.

L’ASviS ritiene che il PNRR vada nella direzione disegnata dall’Agenda 2030 ma non sia sufficiente per realizzarla. Per fare l’auspicato “salto di qualità” il Governo e le istituzioni dovrebbero adottare una visione integrata e di lungo periodo sulla programmazione e l’implementazione dei programmi individuati.

Il rapporto si sofferma sulle priorità trasversali degli interventi del PNRR – divario di cittadinanza del Mezzogiorno, parità di genere e giovani – e ribadisce le proposte sistemiche dell’Alleanza per far avanzare l’integrazione nelle politiche dei 17 Obiettivi dello sviluppo sostenibile, tra cui:
aggiornare la Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (SNSvS), in coerenza con le proposte del PNRR e il Programma Nazionale di Riforma (PNR), per garantire coerenza tra le politiche sullo sviluppo sostenibile;
costruire il Sistema multilivello di Strategie e Agende per lo sviluppo sostenibile incardinato sugli strumenti di programmazione degli enti (DEF, DEFR e DUP) e consentire ai cittadini, alle associazioni e alle imprese di verificarne l’andamento, individuando buone pratiche da sviluppare e condividere;
chiarire la definizione dei ruoli istituzionali nell’attuazione dell’Agenda 2030, designando il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (DIPE) come un punto di riferimento;
predisporre una Legge annuale per lo sviluppo sostenibile, destinata a contenere norme di carattere ordinamentale, per contribuire ad attuare le politiche indicate nel Documento di Economia e Finanza (DEF) di aprile, nel PNRR e le raccomandazioni del Semestre europeo;
– inserire nella Relazione illustrativa di tutte le proposte di legge, gli atti ministeriali e regionali una valutazione preliminare sull’impatto atteso sui 17 SDGs e sui singoli target e affidare all’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) il compito di valutare i principali documenti di programmazione e di bilancio;
per migliorare l’efficienza dell’implementazione del PNRR si raccomanda di: aumentare la partecipazione della società civile; migliorare la disponibilità della rendicontazione degli stati di avanzamento dei lavori, non sempre disponibili sulla piattaforma Italia Domani; superare la logica a silos che abbiamo visto per alcune delle amministrazioni nel primo anno del PNRR.

Come lo scorso anno il Rapporto esamina anche la Legge di bilancio 2022 e attribuisce ciascun comma ai Target di uno o più Goal dell’Agenda 2030.

Prima la pandemia e ora la guerra ci hanno duramente insegnato che sono tempi difficili, ma la ‘Decade of action’ delle Nazioni Unite [ndr: La Dichiarazione politica adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite dove si chiede un decennio di azione per realizzare gli SDG entro il 2030] era stata proclamata ancor prima che esplodesse il COVID-19: già dal 2019, infatti, era chiaro che l’attuazione dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 non stava procedendo con sufficiente rapidità – si legge nella Premessa del Rapporto – Le crisi (e talvolta anche le soluzioni) rischiano di aggravare le diseguaglianze, generando una profonda insostenibilità sociale, dannosa quanto quella ecologica. Per questo l’Alleanza, in tutte le sue proposte, ha come bussola il concetto di ‘giusta transizione’, perché nessuno deve rimanere indietro – come del resto dice il preambolo dell’Agenda 2030”.

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