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Agricoltura biologica: dal G7 di Bergamo novità per produzioni e IG

agricoltura biologica G7 Bergamo

Nel corso del Convegno “Il biologico come modello di sistemi agricoli sostenibili“, uno degli eventi collaterali del G7 Agricoltura (Bergamo, 14-15 ottobre 2017) che ha affrontato temi come la sicurezza alimentare, la gestione dei rischi in agricoltura, la necessità di produrre di più con meno e, allo stesso tempo, sprecare meno cibo, la lotta ai cambiamenti climatici, in molti casi responsabili di fenomeni migratori difficilmente controllabili, è stata approvata dalle più importanti organizzazioni internazionali in rappresentanza di migliaia di aziende e produttori da quattro continenti (Africa, Asia, America, Europa), la “Carta del Biologico di Bergamo“.

Si tratta di una Dichiarazione comune che, in continuità con quella già scritta all’EXPO 2015 di Milano con cui si chiedeva di inserire tra i temi in discussione alla COP21 di Parigi (2015) il tema della transizione al biologico fra le opzioni per lotta ai cambiamenti climatici, e nei nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030 il ruolo svolto dall’agricoltura biologica come strumento di trasformazione dei sistemi agricoli mondiali per la lotta alla fame, la tutela e salvaguardia dell’ambiente, della biodiversità e del paesaggio rurale.
L’agricoltura biologica rappresenta un’innovazione in campo agricolo e alimentare dell’ultimo secolo basata su un modello socialmente inclusivo e sostenibile dal punto di vista economico e ambientale. Il suo successo globale è dimostrato dagli oltre 2 milioni di operatori in 164 Paesi che partecipano alla produzione di alimenti impiegando risorse locali, riducendo la dipendenza da fattori di produzione esterni e aumentando la propria resilienza nonostante i cambiamenti climatici.
Il modello agricolo italiano è tra i più sostenibili in Europa – ha dichiarato il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MiPAAF), Maurizio Martina – La produzione biologica nel nostro Paese conta oltre 1,8 milioni di ettari coltivati e circa 73 mila operatori. Abbiamo introdotto per la prima volta le mense biologiche certificate e rafforzato le norme sui controlli, ma dobbiamo continuare a lavorare sul piano internazionale per un sostegno sempre maggiore a questo settore. La sostenibilità è una chiave centrale per la crescita e la competitività dei sistemi agroalimentari“.

Al termine del G7 Agricoltura di Bergamo è stata sottoscritta anche la “Dichiarazione di Bergamo” per la tutela e la promozione delle Indicazioni Geogragiche (IG), un documento strategico,che ha l’obiettivo di riconoscere il valore delle IG in ambito agricolo, ambientale e commerciale, definendo anche gli strumenti per la lotta alla contraffazione, i piani per una produzione sostenibile e il rilancio dei negoziati per la loro tutela legale. Nel mondo sono 8.500 le indicazioni geografiche, di cui 1.036 protette da registrazione, per un valore stimato di 70 miliardi di dollari.

4 punti chiave della Dichiarazione di Bergamo sono:

– creazione di un sistema multilaterale di protezione delle Indicazioni Geografiche efficace, semplice e trasparente per i produttori e i consumatori, sostenendo anche l’applicazione dell’Accordo di Lisbona del 1958 – rivisto con l’Atto di Ginevra del 2015 – per garantire una tutela multi livello alle IG;

– miglioramento della trasparenza della “Internet governance” con il coinvolgimento degli stakeholders per una efficace protezione delle IG quale diritto di proprietà intellettuale, in particolare nella gestione da parte di ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) del sistema assegnazione dei nomi di dominio di primo e di secondo livello; nell’utilizzo dei nomi delle IG nei portali di commercio elettronico e nei motori di ricerca;

– approfondimento delle ricerche e degli studi riguardo il positivo contributo delle Indicazioni Geografiche alla sostenibilità economica e ambientale e ai cambiamenti climatici;

– incremento delle risorse finanziarie per la cooperazione internazionale destinate al rafforzamento delle IG attraverso modelli e sistemi di governance efficaci, nelle aree caratterizzate da sottosviluppo e conflitti, con il coinvolgimento diretto delle organizzazioni dei produttori dei Paesi più sviluppati.

Da Bergamo rilanciamo l’impegno per la tutela e la promozione delle Indicazioni Geografiche – ha affermato il Ministro Martina – Con la Dichiarazione di Bergamo si delineano le sfide decisive per tutelare e promuovere il nostro patrimonio agroalimentare, definendo anche nuovi strumenti per la lotta alla contraffazione, i piani per una produzione sostenibile e il rilancio dei negoziati per la tutela legale dei marchi geografici. I 4 punti cardine della dichiarazione sono in linea con la nostra azione e, in qualità di Presidenza del G7 Agricoltura, li assumo come punto di impegno. Vogliamo lanciare un segnale forte per ridare spinta ai sistemi di protezione multilaterali in un momento storico cruciale in cui assistiamo invece a un ripiegamento verso antiche logiche protezionistiche. Il solo modo per proteggere è integrare. Ecco perché è fondamentale lavorare insieme per regole forti in mercati aperti, tutelando le nostre produzioni di qualità agroalimentari che rappresentano anche una componente fondamentale dell’export. Servono nuovi strumenti di reciprocità, clausole di salvaguardia esigibili e autenticità dei prodotti Made in Italy sui mercati internazionali“.

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