Acqua Risorse e consumi

Acque: nuove misure per migliorare qualità e quantità

La Commissione UE ha adottato nuove misure per rafforzare la resilienza idrica dell’UE e migliorare la qualità e la quantità dell’acqua in tutto il continente., comprensive di una metodologia standard per misurare la presenza di microplastiche nell’acqua, un atto delegato per garantire che il riutilizzo delle acque reflue trattate per l’irrigazione agricola sia sicuro, e una comunicazione con cui chiarisce che i valori soglia della Direttiva quadro sulla strategia marina, concordati di recente, dovrebbero essere utilizzati dagli Stati membri negli aggiornamenti delle loro strategie marine da adottare entro ottobre 2024.

In tutta l’UE vengono utilizzati molti metodi diversi per misurare le microplastiche nell’acqua potabile, rendendo molto difficile confrontare e interpretare i risultati del monitoraggio

Al fine di aiutare gli stati membri a raccogliere informazioni sulla presenza di microplastiche nella loro catena di approvvigionamento idrico, la Commissione UE ha adottato l’11 marzo 2024 2 atti delegati:
– il Regolamento che stabilisce una metodologia per misurare le microplastiche nelle acque destinate al consumo umano;
– il Regolamento per garantire che il riutilizzo delle acque reflue trattate per l’irrigazione agricola sia sicuro e identificare i potenziali pericoli e rischi associati al riutilizzo delle acque reflue

Inoltre, la Commissione UE ha pubblicato una Comunicazione per aiutare gli Stati membri a definire ulteriormente il “buono stato ecologico” dei mari e a rispettare i valori soglia volti a consentire l’uso sostenibile delle loro risorse.

Vogliamo essere sicuri che l’acqua che utilizziamo, da quella potabile a quella per l’irrigazione, soddisfi sempre i più elevati standard di sicurezza possibili – ha affermato il Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius intervenendo sull’argomento – Con gli standard odierni, i cittadini possono essere certi che la loro acqua potabile sarà attentamente monitorata contro la presenza di microplastiche e che qualsiasi acqua reflua riutilizzata è sicura, limita i prelievi eccessivi di acqua e aiuta a ripristinare il ciclo dell’acqua interrotto. Ma per ripristinare davvero questo ciclo, dobbiamo anche proteggere i nostri mari, quindi conto sugli Stati membri affinché garantiscano che le ambizioni sull’uso sostenibile del mare che abbiamo concordato siano realizzate nelle loro prossime strategie marine”.

La nuova Direttiva sull’acqua potabile entrata in vigore il 12 gennaio 2021 e che gli Stati membri avrebbero dovuto recepire entro il 12 gennaio 2023, ha per obiettivo la protezione della salute umana garantendo un’elevata qualità dell’acqua e migliorare l’accesso all’acqua potabile. acqua per tutti i cittadini dell’UE Per affrontare la crescente preoccupazione del pubblico riguardo agli effetti sulla salute umana della presenza di sostanze emergenti nell’acqua potabile, come le microplastiche, è stata adottata la metodologia a cui hanno contribuito il Centro comune di ricerca della Commissione UE e gli esperti degli Stati.

Il Regolamento (UE) 2020/741 stabilisce le prescrizioni minime per il riutilizzo sicuro dell’acqua a fini irrigui in agricoltura. L’articolo 6 di detto regolamento subordina la produzione e l’erogazione di acque affinate al rilascio di un permesso, il quale deve basarsi su un piano di gestione dei rischi che può includere più di un sistema di riutilizzo dell’acqua. Le specifiche tecniche dei principali elementi della gestione dei rischi dovrebbero essere abbastanza flessibili da poter tener conto di queste differenze e dare al contempo una panoramica completa del sistema, con informazioni sufficienti a rendere possibile l’individuazione di tutti i rischi potenziali, Con il nuovo Regolamento vengono adottate le specifiche tecniche dei principali elementi della gestione dei rischi.

Con la Comunicazione, la Commissione chiarisce che i valori soglia (ad esempio sui livelli massimi ammissibili di rumore sottomarino, sulla quantità massima ammissibile di rifiuti sulle spiagge) concordati dagli Stati membri a livello dell’UE o attraverso la cooperazione regionale dovrebbero essere utilizzati quando aggiornano le loro strategie marine nell’ambito Direttiva quadro sulla strategia marina entro ottobre 2024. Utilizzando standard concordati e parametri chiarificatori in base ai quali valutare il “buono stato ecologico” dei mari, gli Stati membri forniscono anche certezza agli operatori economici su come utilizzare il mare in modo sostenibile, evitando al tempo stesso significative o danni irreversibili alla vita o agli habitat marini.   

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.