Biodiversità e conservazione

Lista Rossa IUNC: in Italia 40 specie di vertebrati in pericolo critico

È stato pubblicato l’aggiornamento 2022 della Lista Rossa della IUNC dei vertebrati italiani terrestri e di un gruppo marini, da cui emerge che nel nostro Paese a elevato livello di biodiversità, sono ben 40 le specie di vertebrati “in pericolo critico” (CR) e 65 “in pericolo” (EN).

L’Italia mostra un notevole livello di biodiversità soprattutto in termini di ricchezza di specie. Gli ambienti italiani ospitano una fauna molto diversificata tra le più ricche dei paesi europei. Complessivamente circa il 10% della fauna italiana è endemica, vale a dire presente esclusivamente nel nostro paese. La ricca diversità di specie animali e vegetali presente in Italia è soggetta a minacce concrete dovute all’attività umana.

Con queste considerazioni, in concomitanza con l’apertura della CBD-COP15 (Montreal, 7-19 dicembre 2022) che dovrà definire il Global Biodiversity Framework post-2020 che stabilisca obiettivi e traguardi coerenti e ambiziosi per arrestare e invertire la perdita di biodiversità entro il 2030, è stata presentata l’edizione 2022 della “Lista Rossa dei vertebrati italiani” che aggiorna i dati della precedente valutazione del 2013.

La metodologia dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUNC), fondata oltre 60 anni fa con la missione di “influenzare, incoraggiare e assistere le società in tutto il mondo a conservare l’integrità e diversità della natura e di assicurare che ogni utilizzo delle risorse naturali sia equo e ecologicamente sostenibile”, impone infatti l’aggiornamento entro i 10 anni successivi alla prima stesura.

Il mantenimento e l’aggiornamento periodico della IUCN Red List of Threatened Species o Lista Rossa IUCN delle Specie Minacciate è l’attività più influente condotta dalla Species Survival Commission della IUCN. Attiva da 50 anni, la Lista Rossa IUCN è il più completo inventario del rischio di estinzione delle specie a livello globale. Il Comitato italiano della IUCN è presieduto dal Ministero dell’Ambiente (MASE), e la Segreteria è presso Federparchi – Europarc Italia

Nel corso della valutazione condotta nel 2013 furono considerate presenti 672 specie di vertebrati terrestri o d’acqua dolce, nella valutazione di aggiornamento il numero è leggermente aumentato fino a 700.

La valutazione del rischio di estinzione è basata sulle Categorie e Criteri della Red List IUCN e sulle Linee Guida per l’Applicazione delle Categorie e Criteri IUCN a Livello Regionale.

Legenda: RERegionally Extinc, Estinto nella regione. CRCritically Endangered,  Pericolo critico. EN, Endangered, In Pericolo. VUVulnerable, Vulnerabile. NTNear Threatened, Quasi Minacciata. LCLeast Concern, Poca Preoccupazione. DD, Data deficient, Carenza di Dati.

Le specie vertebrate in pericolo critico (CR) sono in totale 40. Di queste quelle che si sono aggravate rispetto alla valutazione del 2013 sono: la Savetta, il Carpione del Garda, il Temolo adriatico, il Geotritone del sarrabus, il Mignattino comune, l’Orecchione sardo.
Entrano nella valutazione di “pericolo critico” (prima assenti per carenza di dati o non valutati): lo Squalo volpe, la Trota mediterranea, il Falco pescatore, il Voltolino, lo Schiribilla.
Le specie classificate “in pericolo” (EN) sono 65.

(Le tabelle complete delle specie per categoria di rischio sono nell’Appendice 1 della Lista Rossa)

Gli obiettivi della Lista Rossa sono 5:
1. creazione di una rete di esperti per la valutazione del rischio di estinzione delle specie di vertebrati in Italia;
2. valutazione del rischio di estinzione per tutte le specie di vertebrati terrestri e un gruppo di vertebrati marini;
3. identificazione delle principali minacce antropogeniche ai vertebrati valutati e delle azioni di conservazione necessarie per contrastarle
4. identificazione delle specie e degli ambienti a maggior rischio in Italia;
5. creazione e mantenimento di una base di riferimento utile a valutare la tendenza dello stato di conservazione della biodiversità in Italia, garantendo la possibilità l’andamento, nel tempo, del rischio di estinzione delle specie confrontando le valutazioni precedenti.

La Lista Rossa IUCN è ormai diventato uno degli elementi fondamentali per monitorare il progresso verso il raggiungimento di questi obiettivi, anche attraverso il Red List Index, un indice della tendenza della biodiversità che richiede valutazioni ripetute del rischio di estinzione nel corso degli anni – scrivono nelle Conclusioni gli autori Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Corrado TeofiliPiù recentemente anche la definizione di una metodologia per la valutazione dell’efficacia della conservazione, il Green Status of Species, costituisce un nuovo standard di misurazione globale promosso per aiutare a mostrare lo status di una specie e, in particolare, poter dimostrare quanto di quanto la specie è migliorata grazie all’azione di conservazione realizzate per la sua gestione e conservazione. La speranza è che la metodologia Green Status of Species IUCN possa essere applicata anche a livello regionale e che sia presto possibile poter dimostrare che alcune delle specie presenti in Italia, in particolare quelle endemiche, hanno migliorato il proprio status di conservazione grazie al successo delle attività realizzate. Un ulteriore auspicio è quello che il lavoro di definizione di Liste Rosse Nazionali prosegua senza interruzioni sia per ciò che riguarda nuovi aggiornamenti di gruppi già valutati sia per la definizione di nuove Liste Rosse dedicate a gruppi cosiddetti “minori” ma l’importanza dei quali, in termini di valenza ecologica e interesse scientifico è pari a quella dei gruppi già valutati. L’esperienza fin qui condotta a livello nazionale ha dimostrato una buona capacità di collaborazione fra Università, Istituti di Ricerca, Aree Protette Enti locali e, con il supporto continuo del Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, il processo di monitoraggio e conservazione della biodiversità può consolidarsi in un percorso virtuoso che consenta all’Italia di raggiungere e mantenere alti livelli di qualità ambientale a tutto vantaggio della qualità della vita di tutti esseri viventi, cittadini compresi”.

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