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1° Congresso Mondiale Bio-distretti: per la gestione sostenibile delle risorse locali

Nel corso del Forum Internazionale sui Territori Rilevanti per i Sistemi Alimentari Sostenibili (FISAF), i Bio-distretti italiani partecipanti al 1° Congresso Mondiale hanno avuto un ruolo importante nel successo dell’evento, costituendo anche case-history di riferimento per la diffusione  di un modello di gestione sostenibile dei territori, basato sull’agricoltura biologica e l’agroecologia.

Il cibo è al centro del dibattito sulla sostenibilità nel mondo. Non sarà possibile ottenere la maggior parte degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU al 2030 e fornire una dieta sana per la popolazione mondiale senza tener conto delle risorse naturali del Pianeta.

Il sistema alimentare globale ha quindi bisogno di una transizione urgente, che promuova attivamente i sistemi alimentari locali basati sull’agricoltura familiare e metodi di produzione sostenibili che preservano e promuovono la biodiversità, le conoscenze tradizionali e le diete sane.

In questo contesto, si è svolto in Portogallo (17 – 21 luglio 2019) l’ International Forum Relevant Territories for Sustainable Food Systems (FISAS), promosso tra gli altri dalla FAO, uno spazio plurale che ha ospitato tutta una serie di discussioni metodologicamente correlate, riguardanti l’innovazione per lo sviluppo rurale (Forum mondiale dell’innovazione rurale), la creazione delle bio-regioni (Congresso mondiale Eco regioni /Bio-distretti), le  politiche pubbliche locali (Laboratorio sulle politiche pubbliche locali per la sostenibilità alimentare)  e il patrimonio agricolo (Seminario internazionale sul Patrimonio agricolo mondiale), con l’obiettivo di fornire raccomandazioni e indicazioni politiche per la costruzione e l’attuazione di un approccio coordinato alla promozione di sistemi e diete sostenibili nel quadro della Strategia mondiale di sicurezza alimentare e nutrizionale (CPLP), del Decennio dell’agricoltura familiare e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Non cambieremo i sistemi alimentari con la tecnologia – ha affermato il Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva intervenuto alla Sessione inaugurale – Dobbiamo invece apportare modifiche alle leggi e alla ricerca per aprire una finestra nella cattedrale della Rivoluzione Verde, per fondare l’idea che sia possibile un nuovo più sostenibile e responsabile modello di produzione e consumo. La rivoluzione verde è stata in grado di prevenire la fame negli anni ’70, ma ha raggiunto i suoi limiti ed è tempo di attuare modelli diversi per combattere la fame e l’obesità in crescita che affliggono il mondo”.

Gli eventi hanno avuto luogo in Monsanto – Idanha a Nova, nella cornice di un sito UNESCO ricco di storia e suggestive granitiche scenografie, dove è sorta la prima eco-regione portoghese, seguendo l’esempio del primo Bio-distretto che in Italia era stato attivato nel 2004 in un territorio che è parte del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, esperienza poi codificata dai suoi protagonisti (tra cui AIAB-Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) ed esportata in altri territori, grazie alla costituzione della Rete internazionale dei Bio-distretti (IN.N.E.R.), presieduta dall’italiano Salvatore Basile che ha attivamente partecipato all’evento in qualità di relatore.

Oggi solo in Italia si contano 32 bio-distretti (o eco-regioni come vengono chiamati all’estero) ed altri ne sono nati in Francia, Austria, Spagna, Portogallo. Anche l’Africa, la Cina, il Brasile, il Giappone, stanno lavorando su questo modello di gestione sostenibile dei territori, basato sull’agricoltura biologica e l’agroecologia.

Durante il Congresso numerosi sono stati i bio-distretti che hanno contribuito al successo del Congresso. Proprio il Bio-distretto del Cilento (Campania) è stato oggetto di case-history ad opera del suo Presidente Emilio Buonuomo. Anche i Bio-distretti Via Amerina e Forre (Lazio) e Alta Murgia (Puglia) sono stati presentati come modelli a cui ispirarsi.

Ma cos’è un Bio-distretto?

Un Bio-distretto è un’area geografica dove agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e pubbliche amministrazioni stabiliscono un accordo per la gestione sostenibile delle risorse locali, partendo dal modello biologico di produzione e consumo (filiera corta, gruppi di acquisto, mense pubbliche bio) – si legge nella brochureI Bio-distretti territoriali” –  Nel Bio-distretto, la promozione dei prodotti biologici si coniuga indissolubilmente con la promozione del territorio e delle sue peculiarità, per raggiungere un pieno sviluppo delle potenzialità economiche, sociali e culturali”.

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