Acqua Risorse e consumi

Siccità: emergenza senza precedenti su scala planetaria

Un Rapporto di UNCCD e IDRA presentato alla COP28 sottolinea che la lotta contro gli effetti negativi della siccità non è una questione di scelta ma una necessità e che le misure proattive, il ripristino olistico del paesaggio, la gestione sostenibile dell’acqua, le pratiche agricole rigenerative e la preparazione alle catastrofi, possono ridurre la vulnerabilità alla siccità, rigenerare sistemi ecologici sani su cui tutta l’umanità può fare affidamento per il proprio benessere, mitigare gli impatti negativi della siccità e garantire un futuro migliore per le generazioni a venire.

C’è un’emergenza senza precedenti su scala planetaria, nella quale gli impatti massicci delle siccità indotte dall’uomo stanno appena iniziando a manifestarsi.

È l’allarme lanciato dalla Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (UNCCD) alla COP28 di Dubai, presentando il 1° dicembre 2023 durante un evento collaterale di alto livello  il RapportoGlobal Drought Snapshot”, redatto in collaborazione con l’International Drought Resilience Alliance (IDRA),

Secondo il Rapporto, rispetto alla siccità pochi pericoli, se non nessuno, causano più perdite di vite umane e maggiori perdite economiche e colpiscono più settori della società civile.

A differenza di altri disastri che attirano l’attenzione dei media, la siccità avviene in modo silenzioso, spesso passando inosservata e non riuscendo a provocare un’immediata risposta pubblica e politica – ha osservato Ibrahim Thiaw, Segretario esecutivo dell’UNCCD che assieme alla Convenzione sul clima (UNFCCC) e a quella sulla Biodiversità (UNCBD) è una delle 3 Convenzioni stipulate al Summit della Terra del 1992 a Rio de Janeiro – Questa devastazione silenziosa perpetua un ciclo di abbandono, lasciando le popolazioni colpite a sopportare il peso in isolamento. Il rapporto Global Drought Snapshot la dice lunga sull’urgenza di questa crisi e sulla costruzione della resilienza globale ad essa. Con l’aumento della frequenza e della gravità degli eventi di siccità, con la diminuzione dei livelli dei bacini idrici e il calo dei raccolti, mentre continuiamo a perdere diversità biologica e le carestie si diffondono, è necessario un cambiamento trasformativo. Ci auguriamo che questa pubblicazione serva da campanello d’allarme”.

I Paesi che dichiarano lo stato di emergenza siccità (2022-2023) – Fonte: UNCCD-IDRA

I punti salienti del Rapporto
I dati sulla siccità
– Il 15-20% della popolazione cinese dovrà affrontare siccità da moderate a gravi più frequenti nel corso di questo secolo ed entro il 21000 interesserà l’80%.
– Al dicembre 2022 erano 23 milioni le persone considerate gravemente insicure dal punto di vista alimentare nel Corno d’Africa.
– Nel maggio 2023 il 5% della superficie di alcuni stati contigui degli USA soffriva di siccità da grave a estrema (indice di siccità di Palmer).
– Sono trascorsi 78 anni da quando le condizioni di siccità erano state altrettanto gravi nel bacino di La Plata in Brasile-Argentina nel 2022, riducendo la produzione agricola e influenzando i mercati agricoli globali.
– Nel 2022 un’area di 630.000 km2 di territorio europeo (pari alla superficie di Italia e Polonia messe assieme ) è stata colpita dalla siccità, vivendo l’estate più calda mai verificatasi e il secondo anno più caldo mai registrato, quasi 4 volte la media di 167.000 km2 colpita tra il 2000 e il 2022
– Una siccità così grave come quella del 2022 era stata vissuta dall’Europa 500 anni fa.
– Si prevede che saranno 170 milioni le persone che sperimenteranno una siccità estrema qualora la temperatura media globale aumentasse di 3 °C rispetto ai livelli preindustriali, 50 milioni in più di quelli previsti con il riscaldamento limitato a 1,5 °C.

Agricoltura e foreste
– Il 70% delle colture cerealicole è stato danneggiato dalla siccità nell’area del Mediterraneo, nel periodo 2016–2018.
– Il 33% dei pascoli del Sudafrica si è perduto a causa della siccità.
– Sarà del doppio o del triplo le perdite previste di foreste nella regione mediterranea con un riscaldamento di 3 °C rispetto al rischio attuale.
– Sono 5 consecutive le stagioni mancate delle piogge nel Corno d’Africa, che hanno causato la peggiore siccità degli ultimi 40 anni nella regione (con Etiopia, Kenya e Somalia particolarmente colpiti), contribuendo alla riduzione della produttività agricola, all’insicurezza alimentare e agli alti prezzi dei prodotti alimentari.
– Sono stati 73.000 i km2 della superficie media di terreni coltivati ​​nell’UE colpiti dalla siccità tra il 2000 e il 2022, contribuendo a cattivi raccolti.
– Ammontano a 70 miliardi di dollari le perdite economiche dell’Africa correlate a siccità negli ultimi 50 anni.
– Del 44% è il calo previsto della produzione di soia argentina nel 2023 rispetto agli ultimi cinque anni, il raccolto più basso dal 1988/89, che contribuirà a un calo stimato del 3% del PIL argentino per il 2023.

Condizioni idriche
La capacità di carico di alcune navi sul Reno a causa del basso livello del fiume nel 2022 si è ridotta del 75%, con conseguenti gravi ritardi negli arrivi e nelle partenze delle navi.
– Sono 5 milioni le persone nella Cina meridionale colpite dal basso livello dell’acqua nel fiume Yangtze a causa della siccità e del caldo prolungato.
– Alla fine del 2022 a causa del basso livello dell’acqua del fiume Mississippi sono passate 2.000 chiatte in meno, causando 20 miliardi di dollari in interruzioni della catena di approvvigionamento e altri danni economici.
– I tassi di declino a lungo termine del livello delle acque sotterranee e di degrado della qualità dell’acqua nei bacini della Central Valley della California stanno accelerando da 2 a 5 volte negli ultimi 30 anni a causa del pompaggio indotto dalla siccità.

Dimensioni sociali
– L’85% delle persone colpite dalla siccità vivono in paesi a basso o medio reddito.
– La probabilità di morire a causa di inondazioni, siccità e tempeste in regioni altamente vulnerabili è 15 volte maggiore rispetto a regioni con vulnerabilità molto bassa, dal 2010 al 2020.
– Sono 1,2 milioni le persone nel Corridoio Secco Centroamericano che necessitano di aiuti alimentari dopo cinque anni di siccità, ondate di caldo e precipitazioni imprevedibili.

Rimedi
– Con soluzioni basate sulla natura (NbS) fino al 25% delle emissioni di CO2 potrebbero essere compensate, compreso il ripristino del territorio.
– Se solo metà dei prodotti animali come carne di maiale, pollo, manzo e latte consumati oggi venisse sostituita con alternative sostenibili, la riduzione della conversione delle foreste globali e dei terreni naturali per l’agricoltura sarebbe del 100%.
– Il potenziale di riduzione dello spreco idrico sarebbe quasi del 100% se i sistemi di irrigazione convenzionali fossero sostituiti dall’irrigazione a goccia che fornisce acqua direttamente alle radici delle piante.
– Con misure in atto per tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050, il 20% delle zone terrestri e marine dell’UE sarebbe soggetto a misure di ripristino entro il 2030.
– Sono di 2 miliardi di dollari gli investimenti da parte di AFR100 per organizzazioni africane, imprese e progetti guidati dai governi che sono stati annunciati quest’anno con ulteriori investimenti previsti di 15 miliardi di dollari per favorire il ripristino di 20 milioni di ettari di terreno entro il 2026, generando benefici stimati di 135 miliardi di dollari a circa 40 persone. un milione di persone. 
– Sono 6 i paesi rivieraschi (Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Ghana, Mali e Togo) che partecipano al progetto di gestione delle inondazioni e della siccità del bacino del Volta, la prima implementazione transfrontaliera su larga scala di strategie integrate di gestione delle inondazioni e della siccità, compreso un Sistema di allerta precoce end-to-end per la previsione delle inondazioni e della siccità.
– Le perdite globali legate a disastri assicurati nel 2020 sono state di circa il 40% in aumento rispetto al periodo 1980-2018, ma la copertura assicurativa in caso di calamità rimane molto bassa in molti paesi in via di sviluppo
– La risoluzione delle mappe di distribuzione dell’acqua è di 50Km, grazie a un metodo recentemente sviluppato che combina misurazioni satellitari con dati meteorologici ad alta risoluzione, un notevole miglioramento rispetto alla precedente risoluzione di 300Km.

Paradossi globali: disparità di ricchezza, spese militari rispetto a quelle ambientali (Fonte, UNCCD-IDRA, 2023)

Ulteriori punti salienti del rapporto
Diversi risultati evidenziano il ripristino del territorio, la gestione sostenibile del territorio e le pratiche agricole rispettose della natura come aspetti critici per costruire la resilienza globale alla siccità. Adottando tecniche agricole rispettose della natura, come colture resistenti alla siccità, metodi di irrigazione efficienti, minori interventi possibili da parte dell’uomo (no-till) e altre pratiche di conservazione del suolo, gli agricoltori possono ridurre l’impatto della siccità sui loro raccolti e sui loro redditi.
– Una gestione efficiente dell’acqua è un altro componente chiave della resilienza globale alla siccità. Ciò include investimenti in sistemi di approvvigionamento idrico sostenibili, misure di conservazione e promozione di tecnologie efficienti dal punto di vista idrico.
– Anche la preparazione alle catastrofi e i sistemi di allerta precoce sono essenziali per la resilienza globale alla siccità. Investire nel monitoraggio meteorologico, nella raccolta dati e negli strumenti di valutazione del rischio può aiutare a rispondere rapidamente alle emergenze legate alla siccità e a minimizzarne gli impatti. Costruire la resilienza globale alla siccità richiede cooperazione internazionale, condivisione delle conoscenze e giustizia ambientale e sociale.

Diversi paesi stanno già sperimentando una carestia indotta dal cambiamento climatico – afferma il rapporto – La migrazione forzata aumenta a livello globale; i conflitti violenti per l’acqua sono in aumento; la base ecologica che consente tutta la vita sulla terra si sta erodendo più rapidamente che in qualsiasi momento della storia umana conosciuta.

Non abbiamo alternativa ad andare avanti in modo da rispettare i confini del pianeta e le interdipendenze di tutte le forme di vita. Dobbiamo raggiungere accordi globali vincolanti per misure proattive che devono essere adottate dalle nazioni per ridurre i periodi di siccità.

Meno spazio occupa il mondo umano sviluppato, più i cicli idrologici naturali rimarranno intatti. Restaurare, ricostruire e rivitalizzare tutti quei paesaggi che abbiamo degradato e distrutto è l’imperativo del nostro tempo. L’urbanizzazione intensa, la pianificazione familiare attiva e il contenimento della rapida crescita della popolazione sono prerequisiti per uno sviluppo sociale che rispetti i confini planetari.

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