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Il Sole non è responsabile del riscaldamento globale

Il Sole non è responsabile del riscaldamento globale

Vale la pena rischiare con la Geoingegneria?

Sul numero luglio-settembre 2012 dell’Environmental Research Letters è stato pubblicato uno Studio condotto dai ricercatori italiani sui possibili legami tra la radiazione solare e le temperature dell’atmosfera (A. Pasini et al. “Evidence of recent causal decoupling bteween solar radiation and global temperature”).

Gli autori (Antonello Pasini e Alessandro Attanasio dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche e Umberto Triacca dell’Università di L’Aquila), utilizzando come modello la causalità di Granger, dal nome dello Statistico ed Economista Clive Granger, premio Nobel per l’Economia nel 2003, sono arrivati a scoprire come sia cambiato nel tempo il ruolo della radiazione solare.

“Il Sole e la sua radiazione sono sempre stati considerati come cause fondamentali dei cambiamenti climatici, sia per gli influssi esercitati in passato sui periodi glaciali e interglaciali, sia per le variazioni di natura secolare o decennale – ha spiegato Pasini – Recentemente, tuttavia, alcune ricerche, utilizzando semplici correlazioni e metodi grafici, hanno fornito un’evidenza empirica di trend opposti per temperature e quantità di radiazione solare relativamente agli ultimi decenni. Da questi studi empirici non si potevano, però, trarre conclusioni certe su eventuali cambiamenti nella relazione causa-effetto tra Sole e temperature globali”.

“I nostri risultati mostrano come la causa solare dei cambiamenti del clima sia stata fondamentale fino agli anni ’50 del secolo scorso – ha proseguito Pasini – perdendo poi progressivamente importanza dagli anni ’60, fino a che la significatività del legame causa-effetto tra Sole e temperature globali è scomparsa quasi completamente a partire dagli anni ’70”.

Ma lo studio esamina anche il ruolo dell’influenza antropica. “Abbiamo constatato che il rapporto causale tra gas serra e temperature è sempre stato forte a partire dagli anni ’40 e si è andato intensificando negli ultimi decenni – ha concluso il ricercatore – In sostanza nei decenni recenti, mentre è andata indebolendosi la causa solare, che pure esiste ed è forte, quella antropica risulta di gran lunga più determinante. Le emissioni di gas serra ed altre influenze antropiche sarebbero oggi così forti da ‘oscurare’ la causa solare causa-effetto tra Sole e temperature globali”.

Sullo stesso numero di Environmental Research Letters si trova anche un altro Studio che sembra fare da pendant al precedente: Se è appurato che l’uomo con le emissioni di gas climalteranti è il maggior responsabile del global warming, non potrebbe anche intervenire per mitigarne gli effetti? D’altronde, secondo lo Studio, costerebbe meno di quanto finora stimato per ridurre le emissioni di carbonio.

Lo Studio di Geoingegneria (la scienza che propone interventi deliberati su larga scala sul clima terrestre, mirati a mitigare il riscaldamento globale) si concentra sulla riduzione della radiazione solare incidente sul pianeta, presentando una dettagliata analisi dei costi necessari per immettere nell’atmosfera, ad una altezza compresa fra 18 e 25 km, alcuni milioni di tonnellate per anno di anidride solforosa: da 200 a 2.000 miliardi di dollari, pari a 0,2-2,5% del PIL mondiale all’anno, molto meno del 5-20% del PIL previsto dal Rapporto Stern, se continuassimo business as usual.

Fortunatamente, gli autori hanno precisato che nello Studio “Non ci siamo interessati della validità scientifica dell’immissione di aerosol nella stratosfera, né della questione dei rischi, dell’efficacia o della governance che andranno ad aggiungersi ai costi della geoingegneria solare” (Justin McClellan et al 2012 – “Cost analysis of stratospheric albedo modification” Environ. Res. Lett. 7 034019) .

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