Fonti rinnovabili

Rinnovabili: l’Italia è più attrattiva secondo l’indice di EY

Secondo l’ultima classifica della capacità di attrarre investimenti nelle energie rinnovabili dei singoli Paesi (RECAI) della società leader mondiale di consulenza EY, l’Italia guadagna una posizione collocandosi al 13° posto, grazie soprattutto al Decreto CER e ai progressi sono stati compiuti nel mercato BESS, nel cui ranking appositamente creato si classifica al 6° posto mondiale.

Nonostante il picco di investimenti in energia green dell’anno scorso, che ha raggiunto i 1.800 miliardi di dollari, inclusi 660 miliardi destinati alle rinnovabili, è necessario accelerare sul percorso lungo la transizione energetica in quanto gli investimenti realizzati rimangono al di sotto di quanto necessario per raggiungere l’obiettivo della COP28 di triplicare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030.

Lo rileva EY, precedentemente noto come Ernst &Young, il gigante dei servizi professionali di revisione e di organizzazione contabile, fiscalità, transaction e advisory, che ha pubblicato il 22 luglio 2024 l’ultima edizione del suo influente RECAI (Renawable Energy Country Attractiveness Index), la ricerca che stila una classifica della capacità di attrarre investimenti nelle energie rinnovabili dei singoli Paesi e di opportunità di crescita del settore, dal titolo “Will growing volatility see battery investment charge ahead or power down?” (La crescente volatilità comporterà un aumento o uno spegnimento degli investimenti nelle batterie?).

Secondo i principali risultati emersi dalla 63ma edizione del report che classifica i primi 40 Paesi al mondo per attrattività di investimenti e opportunità di sviluppo nel settore delle energie rinnovabili, Stati Uniti, Cina e Germania sono sul podio, a seguire Francia, Australia, Regno Unito, India, Danimarca, Canada e Giappone

L’Italia guadagna una posizione, salendo al 13° posto.Nel Paese, nel primo semestre 2024 sono stati installati 3,7 GW di nuovi impianti rinnovabili, con il fotovoltaico che copre quasi il 90% delle nuove installazioni con 3,3 GW, seguito dall’eolico con circa 360 MW, da bioenergie e idroelettrico che insieme coprono circa 20 MW. Il confronto tra il primo semestre 2023 e il primo semestre 2024 conferma un importante incremento della nuova potenza installata da fonti rinnovabili che è stata del 41%.  

Anche l’impegno prefissato sulle comunità energetiche rinnovabili (CER), grazie al Decreto che ne stimola la nascita e lo sviluppo, stanziando 5,7 miliardi di euro per la loro istituzione, ha contribuito a rafforzare la diffusione di rinnovabili di piccola taglia e quindi il posizionamento dell’Italia nel ranking. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) al 2030, che prevedono circa 130 GW di potenza rinnovabile installata, l’Italia deve accelerare.

L’Italia ha fatto progressi significativi nel settore delle rinnovabili, ma questo slancio deve continuare e intensificarsi – ha affermato Giacomo Chiavari, EY Energy Strategy & Transactions Europe West Leader – Con i nuovi decreti FER X e FER 2, l’Italia ha l’opportunità di accelerare sul percorso della transizione energetica e di avvicinarsi agli obiettivi prefissati a livello nazionale. Ma per farlo, sarà necessario non solo aumentare il numero di installazioni, ma anche sfruttare le opportunità tecnologiche. In particolare, bisogna guardare con occhio attento l’opportunità dello stoccaggio, fattore stabilizzante della rete che permetterà un ingresso più controllato della nuova capacità rinnovabile. Per sfruttare il potenziale dei BESS, è fondamentale l’impegno di tutti gli stakeholder. Innovazione da parte dei produttori della tecnologia (per garantirne competitività), partnership strategiche, per condividere necessità e competenze che questo nuovo ramo di investimenti si porta dietro, e una gestione attenta dei rischi, sono elementi chiave per consolidare lo sviluppo di questi sistemi e per realizzare un futuro realmente sostenibile e resiliente

Con la previsione di un aumento della domanda di elettricità di 1,7 volte entro il 2050, i sistemi di accumulo di energia tramite batterie (BESS) sono essenziali per gestire l’intermittenza delle energie rinnovabili e per immagazzinare l’energia in eccesso. I BESS acquisiranno un ruolo sempre più strategico anche nel medio-lungo periodo. A questo proposito, secondo le stime di EY la capacità dei BESS crescerà passando da 160 GWh a 1800 GWh entro il 2030 (una crescita di oltre 10 volte).

I progressi compiuti dall’Italia nel mercato BESS hanno svolto un ruolo cruciale nella transizione energetico. Infatti, nel ranking appositamente creato per il mercato BESSil Paese si classifica al 6° posto nell’indice mondiale e sono previste gare di stoccaggio per 71GWh (da 12 GW a 15GW) entro il 2030, da qui l’importanza nell’istituire un quadro regolamentato ottimale per potenziare lo sviluppo italiano di tali sistemi.

L’Italia punta a un significativo sviluppo nell’ambito dei BESS, con l’obiettivo di raggiungere 71 GWh di capacità entro il 2030 per integrare oltre 100 GW di energia rinnovabile solare ed eolica, in linea con il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC). Vari i modelli di applicazione, che spaziano da modelli a mercato con i relativi di rischio prezzo e volume, fino a modelli fortemente infrastrutturali e regolati. Soprattutto per questi ultimi si pone la necessità di un quadro normativo robusto: proprio per soddisfare questa necessità è stato avviato il modello di regolazione MACSE (Mercato a termine degli stoccaggi).

Infine, un fattore che diventa fondamentale per tutte le batterie è l’evoluzione e la competizione tecnologica: oltre alle oramai tradizionali batterie al litio, stanno emergendo nuove soluzioni, come le batterie a flusso di vanadio e al sodio-ione, che grazie alle loro performance e costi attesi promettono di trasformare nei prossimi anni il mercato dello storage energetico.

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