Il Report “Gestione RAAE 2024” pubblicato oggi dal Centro di Coordinamento RAEE evidenzia una crescita del 5,9% dei rifiuti elettrici domestici e professionali gestiti dagli impianti di trattamento, ma l’incremento dei volumi di immesso ha determinato un calo del tasso di raccolta che scende al 29,64%
Presentato quest’oggi, dal Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE) il Report: Gestione RAEE 2024, la “fotografia” che offre il quadro esaustivo e dettagliato dei volumi complessivi di rifiuti elettronici domestici e professionali gestiti dagli impianti di trattamento in Italia e mostra il risultato di raccolta conseguito dal nostro Paese rispetto agli obiettivi UE.
Il Rapporto, disponibile sul sito del CdC RAEE, o direttamente a questo link, offre, inoltre, un quadro dettagliato dell’attività degli impianti di trattamento e del loro ruolo chiave nell’economia circolare nazionale e integra i dati già forniti nel precedente Rapporto RAEE 2024, pubblicato a marzo e di cui avevamo dato ampio conto qui.
Peraltro, alla versione del Report in pdf, il CdC RAEE ha reso disponibile un video di approfondimento in cui Enrico Zangirolami, Technical & Innovation Manager del CdC RAEE, illustra e commenta i principali risultati.
I dati del Report sono il risultato delle dichiarazioni delle aziende che gestiscono i RAEE tenute a comunicare al CdC RAEE i volumi di rifiuti elettronici gestiti nel corso dell’anno precedente in base a quanto disposto dagli articoli 33 e 34 D. Lgs 49/2014. Sulla base di queste dichiarazioni fornite ogni anno, il CdC monitora l’andamento dell’Italia rispetto ai target di raccolta fissati dall’Unione Europea.
“Con il rapporto Gestione RAEE offriamo un quadro completo della gestione dei rifiuti elettronici in Italia, domestici e professionali, che dimostra la ripresa della crescita della raccolta dopo la flessione emersa nel biennio precedente per entrambe le tipologie di rifiuti” ha dichiarato Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE.
“Tra i RAEE domestici si confermano i risultati molto positivi dei rifiuti di elettronica di consumo e piccoli elettrodomestici (raggruppamento 4), in grado finalmente di contrastare il perdurante calo fisiologico dei volumi di Tv e monitor (raggruppamento 3) che ancora subiscono l’effetto combinato di Bonus Tv e cambio tecnologico. Per i rifiuti elettronici di origine professionale, si registra addirittura un balzo significativo del 18,4%. Un risultato che beneficia innanzitutto del raddoppio dei volumi, superiore al 50%, della Categoria 4 e che si collega direttamente alla ripresa del mercato delle grandi apparecchiature: un segnale positivo che evidenzia una rinnovata dinamicità del settore e un conseguente aumento delle sostituzioni di apparecchiature obsolete”.
Ma vediamo insieme una sintesi dei dati.
Cresce la raccolta complessiva con 540.854 tonnellate di RAEE trattati negli impianti di trattamento italiani; un balzo di 30.000 tonnellate in più rispetto al 2023, pari a +5,9%.
Il risultato positivo è stato trainato, in particolare, dal balzo dei RAEE di origine professionale che hanno segnato un incremento significativo del 18,4% rispetto all’anno precedente, raggiungendo le 170.269 tonnellate (contro le 143.798 del 2023). Il dato è doppiamente positivo in considerazione della flessione registrata l’anno precedente.
Crescita più contenuta e anche in questo caso in controtendenza rispetto al trend negativo del 2023, il flusso dei RAEE domestici, che nel 2024 ha raggiunto quota 370.585 tonnellate, con un incremento dell’1% rispetto all’anno precedente.
In termini di incidenza sul totale dei volumi trattati, i RAEE di provenienza domestica continuano a rappresentare la maggioranza assoluta (quasi il 70%) seppure in lieve flessione rispetto al 2023, mentre il restante 30% si compone di RAEE professionali.

Per quanto concerne i RAEE di origine domestica, analogamente a quanto emerso nel 2023, anche nel 2024 le dichiarazioni degli impianti sui volumi di queste tipologie di RAEE confermano il trend positivo già emerso dalla raccolta rendicontata dai Sistemi Collettivi al CdC RAEE e presentata a marzo. A conferma del fatto che la quasi totalità dei quantitativi di rifiuti tecnologici gestiti, pari al 97% del totale, è stata raccolta nell’ambito del sistema coordinato dal CdC RAEE.
L’analisi per raggruppamento mostra un andamento disomogeneo: se da un lato è cresciuta la raccolta di apparecchiature per lo scambio di temperatura dei fluidi (Cat. R1 – 107.004 ton, +1,6%), di altri grandi bianchi (Cat. R2 – 131.770 ton., +3,7%)eIT e Consumer Electronics, apparecchi di illuminazione, ped e altro (Cat. R4 – 85.975 ton., +5,2%); dall’altro è diminuita la raccolta di Tv e monitor (Cat. R3 – 42.690 ton., -13,2%) e di sorgenti luminose (Cat. R5 – 3.147 ton., -14,0%).
Anche nel segmento professionale si sono osservate dinamiche particolarmente interessanti: in crescita solo la raccolta di Schermi, monitor (Cat. 2 – 6.386 ton., +28,9%) e apparecchiature di grandi dimensioni (Cat. 4 – 99.329 ton., +55%); mentre sono diminuite le performance relativamente a apparecchiature per lo scambio di temperatura (Cat. 1 – 16.255 ton., -8,8%), Lampade(Cat. 3 – 515 ton., -0,2%), apparecchiature di piccole dimensioni (Cat. 5 – 40.840 ton., -14,2%) e piccole apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni (Cat. 6 – 6.943 ton., -21,1%).
Nonostante le tante positività, tuttavia, dal Report emerge un’ombra circa il tasso di raccolta, ossia, l’elemento che consente di verificare l’andamento del nostro Paese rispetto agli obiettivi di raccolta fissati a livello europeo.
Ebbene, nonostante l’incremento dei volumi trattati, il tasso nazionale registrato nel 2024 rimane ancora distante dall’obiettivo europeo del 65% e si ferma al 29,64%.
Questo accade perché il target di raccolta è dato dal rapporto tra i RAEE avviati a trattamento nell’anno di riferimento rispetto alla media delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) immesse sul mercato nel triennio precedente.
E proprio lo scorso anno l’immesso, in particolare quello riferito al canale professionale, è cresciuto più della raccolta; in conseguenza di ciò il tasso di raccolta si è ridotto, aumentando ulteriormente il trend di decrescita che si è evidenziato a partire dal 2019 e al momento distante quasi 36 punti percentuali dal target del 65% fissato dall’Unione europea.

“I dati presentati dal rapporto del Centro di Coordinamento sulla raccolta dei RAEE domestici e professionali nel 2024 mostrano un segnale positivo che va accolto con soddisfazione. Si tratta di un risultato che premia l’impegno di tutti gli attori della filiera, in particolar modo degli impianti di trattamento, a conferma di un’operatività all’insegna dell’eccellenza qualitativa”commenta Francesco Virtuani, vicepresidente del Comitato Vigilanza e Controllo RAEE pile e accumulatori.
“Tuttavia – ha concluso – non possiamo ignorare che il tasso di raccolta nazionale resta al di sotto degli obiettivi fissati a livello europeo. Questo divario continua a destare preoccupazione e impone un rafforzamento dell’attività di vigilanza. Come Comitato, riteniamo fondamentale intensificare i controlli per contrastare pratiche irregolari e flussi paralleli che sottraggono RAEE al sistema ufficiale. Un’azione più incisiva sul fronte del monitoraggio è indispensabile per colmare il divario e garantire una gestione più efficace, trasparente e conforme alle normative europee”.