Energia Fonti rinnovabili

PV in Italia è stato il 1° per capacità produttiva e il 2° per potenza installata

PV in Italia

Difficile che con il V Conto Energia il 2012 confermi tale primato.

Seppur annunciati da alcuni Rapporti internazionali ed anticipati durante l’ “Italian PV Summit: road map to grid parity”, svoltosi a Verona nel corso di SolarExpo (7-9 maggio 2012) dal Direttore della Divisione Operativa GSE Gerardo Montanino, i dati pubblicati su proprio sito internet dal Gestore dei Servizi Energetici e relativi al “Rapporto Statistico sul Solare Fotovoltaico 2011” confermano che il nostro Paese è il secondo al mondo per potenza installata, dietro la Germania, e il primo per la nuova capacità produttiva entrata in esercizio nell’anno, davanti alla stessa Germania.

A fine 2011 erano in esercizio in Italia circa 330.200 impianti per 12,780 MW installati e 11TWh prodotti, con 174.220 nuove unità entrate in funzione nel 2011 per una potenza aggiuntiva di 9.300 MW, quasi tre volte la potenza esistente al 31 dicembre 2010.
Il balzo ha risentito, sottolinea il GSE, della graduale entrata in esercizio nel corso del 1° semestre del cosiddetto Decreto “Salva Alcoa” e dell’accelerata connessione di impianti per godere, entro il mese di agosto, delle migliori condizioni del III Conto Energia, rispetto all’entrante IV Conto. Il meccanismo di incentivazione erogato dal GSE, infatti, ha distribuito nel 2011 circa 4 miliardi di euro.

Oggi, quasi nel 95% dei comuni italiani è presente un impianto fotovoltaico, mentre nel 2007 l’indice era solo del 37%, a testimonianza anche del buon grado di accettazione di questa tecnologia.

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, Lombardia e Veneto sono le regioni con le percentuali più elevate del numero di impianti (rispettivamente, con il 14,7% e il 13,6%), mentre la Puglia con 2.186 MW guida la classifica regionale per potenza installata.

Relativamente alla tipologia degli impianti in esercizio:
– il 49% è sui terreni (su quelli pugliesi l’83% del totale);
– il 41% è montato su edifici;
– il 6% su serre e pensiline;
– il 4% residuale su varie ubicazioni, come le barriere fonoassorbenti della rete autostradale.

Per quanto attiene alle tecnologie usate:
– il 70% è in silicio policristallino;
– il 23% è in silicio monoscristallino;
– il 7% è rappresentato da film sottili.

Il Rapporto contiene anche i dati relativi al settore merceologico di pertinenza degli impianti:
– il 65% della potenza fotovoltaica è installata all’interno di industrie;
– il 13% in aziende agricole e zootecniche;
– 13% nel terziario (Commercio, Enti pubblici, Ong, Associazioni);
– il 9% nel settore residenziale.

Il GSE ha quantificato anche la sostituzione dell’amianto su tetti e capannoni con pannelli fotovoltaici: rispetto al 2010, nel corso del 2011 la superficie bonificata dall’eternit e la relativa potenza fotovoltaica si sono quadruplicate. Alla fine dello scorso anno risultavano realizzati, grazie al bonus stabilito ad hoc, 1.340 MW fotovoltaici, con circa 16.350 impianti distribuiti su una superficie complessiva di 12,7 milioni di m2.

La rilevanza del parco fotovoltaico è tale, a detta del GSE, che stagionalità, diurnalità, intermittenza, ubiquità, concentrazione sui livelli di tensione inferiori portano a riconsiderare la gestione del sistema elettrico in termini di generazione distribuita.
Nel Rapporto sono riportati, come di consueto, la disponibilità nel 2011 della fonte solare, le ore di utilizzazione, i servizi erogati dal GSE a favore degli impianti fotovoltaici, nonché mappe, grafici e tabelle che aiutano il lettore a comprendere i fenomeni descritti. Infine, c’è un focus sullo stato globale del fotovoltaico, con confronti che illustrano soprattutto la situazione nei principali Paesi europei per incentivo preminente.
In merito al raggiungimento della quota di 6 miliardi di euro annui per incentivi al fotovoltaico, che dovrebbe costituire il momento di avvio del V Conto energia, attualmente all’esame della Conferenza Stato-Regioni, il GSE ha stimato che tale data non cadrà prima di agosto.

Si ricorda che il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico ha previsto che sia l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) a stabilire con propria delibera la data esatta del raggiungimento del costo cumulato annuo fissato, da cui, trascorsi 30 giorni, si applicherà il nuovo Conto Energia, comunque non prima del 1° luglio 2012. Inoltre, si prevede che il taglio previsto del 35% degli incentivi determinerà una forte accelerazione di tutti i progetti in cantiere, con conseguente raggiungimento dei 6 miliardi di euro non troppo lontano da data prevista.
Nel frattempo di fronte alle proteste delle Associazioni del settore e la richiesta di rivedere le tariffe previste per il fotovoltaico dalle Regioni, c’è stata l’apertura del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Corrado Clini, che ha annunciato la possibilità di una revisione dei tagli.
“Sulla riduzione degli incentivi da parte del Governo – ha affermato Clini il 6 maggio partecipando ad Udine alla “Notte Green del Nord-est” – ci sarà una riduzione ulteriore finalizzata a far sì che la produzione di energia da rinnovabili si di supporto ad un sistema di generazione e distribuzione diffusa, superando i fenomeni speculativi del passato”.

Il Governo ha già dimostrato in questi mesi di svolgere un’intensa attività mediatica, preannunciando intenzioni “pesanti” seguite da misure effettive “più benevoli”, modificando, a volte, la preesistente normativa senza fare troppo clamore, come accaduto con i Decreti “Ambiente”, “Liberalizzazioni” e “Semplificazioni” in cui hanno trovato posto provvedimenti che di fatto hanno riscritto il D.Lgs. n 152/2006, il cosiddetto Testo Unico Ambientale, con un’abilità da “Smoke and Mirrors”.

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