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Piogge nei climi mediterranei: benefici immediati dal controllo della CO2

Secondo una ricerca coordinata dall’ISAC-CNR, le regioni con clima mediterraneo che stanno sperimentando cali nel regime delle piogge potrebbero arrestare rapidamente questo fenomeno con un taglio delle emissioni di gas serra.

I climi di tipo mediterraneo affrontano cali immediati della quantità di piogge con l’aumento delle emissioni di gas serra, ma questo effetto potrebbe essere rapidamente arrestato qualora le emissioni venissero tagliate.

È questo l’assunto della ricerca Time-evolving sea-surface warming patterns modulate the climate change response of subtropical precipitation over land” (I modelli di riscaldamento della superficie del mare che evolvono nel tempo modulano la risposta ai cambiamenti climatici delle precipitazioni subtropicali sulla terra), pubblicata il 18 febbraio 2020 sulla rivista dell’Accademia statunitense delle Scienze  (PNAS).

Lo studio, condotto da Giuseppe Zappa dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna (ISAC-CNR), insieme all’Imperial College di Londra e all’Università di Reading (Gran Bretagna), rivela nuovi meccanismi con cui il cambiamento climatico influenza le regioni caratterizzate da clima mediterraneo, quali la California, il Cile e l’area mediterranea stessa.

Precedenti studi modellistici e osservazioni hanno evidenziato che la maggior parte delle regioni a clima mediterraneo, ad eccezione della California, tendono ad avere meno piogge per via del riscaldamento globale. I climi mediterranei, caratterizzati da estati calde e secche, sono particolarmente vulnerabili ad un calo delle piogge invernali, motivo per il quale sono stati definiti un “hot spot” dei cambiamenti climatici. Tuttavia la rapidità con cui l’aumento di gas serra, come la CO2, tende ad influenzare il clima delle regioni mediterranee ha finora ricevuto poca attenzione.

Ogni volta che della CO2 viene immessa in atmosfera questa inizia immediatamente ad influenzare il clima, ma la risposta climatica che ne consegue evolve su diverse scale temporali – spiega Zappa – Questo significa che ci sono aspetti dei cambiamenti climatici che si manifestano in modo lento e continueranno a svilupparsi per secoli, come per esempio l’innalzamento dei mari. Altri, invece, sono rapidi e possono essere controllati rapidamente stabilizzando le concentrazioni di CO2in atmosfera”.

Le simulazioni dei modelli climatici sui climi mediterranei utilizzati dal gruppo di ricerca mostrano che la diminuzione delle precipitazioni nel Mediterraneo e nel Cile centrale si verifica rapidamente con l’aumento delle emissioni di gas in atmosfera, nell’ordine di alcuni anni. La riduzione delle precipitazioni può influire sulle risorse idriche dei climi mediterranei, che si basano sulle precipitazioni invernali per far fronte alle estati calde e secche.

I nostri risultati implicano che le risorse idriche in queste regioni trarrebbero quasi immediatamente beneficio dalla stabilizzazione delle concentrazioni di gas a effetto serra, poiché ciò interromperebbe il rapido calo delle precipitazioni – afferma Paulo Ceppi, dell’Istituto Grantham per i Cambiamenti Climatici e per l’Ambiente all’Imperial College e co-autore dello studio – In altre parole, l’azione per il clima è positiva non solo a lungo termine, ma anche dopo pochi anni”.

Quantunque i modelli non abbiano mostrato gli stessi benefici in California dove si prevedono piccole variazioni nelle precipitazioni annuali con l’aumento dei gas serra, la regione trarrebbe comunque beneficio da un costante aumento delle precipitazioni con emissioni stabilizzate a lungo termine. 

Al contrario di quanto si pensava – sottolinea Zappa – la quantità di precipitazioni in queste regioni Mediterranee non evolverà semplicemente di pari passo con il grado di riscaldamento globale nel corso dei prossimi secoli, ma è controllata da distinte scale temporali”.

Il team di ricercatori ha identificato nell’evoluzione del riscaldamento oceanico la causa di queste scale temporali. I modelli climatici mostrano che il riscaldamento superficiale dell’oceano non è omogeno, ed alcune aree si scaldano più rapidamente di altre. Gli aspetti più rapidi del riscaldamento oceanico favoriscono una variazione nella circolazione atmosferica invernale che rende i climi Mediterranei meno piovosi. Il riscaldamento che si sviluppa lentamente rende la California più piovosa, mentre ha solo un effetto marginale sulla pioggia delle altre regioni.

Ridurre le emissioni di gas serra ha quindi effetti nell’immediato per le precipitazioni della regione Mediterranea che sta sperimentando inverni sempre più aridi, oltre che aggiungersi agli altri benefici ben individuati con il mantenimento del riscaldamento globale al di sotto di +1,5 °C alla fine del secolo, di cui al Rapporto speciale (SR15) dell’IPCC dello scorso anno.

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