Circular economy

Oli esausti: il CONOE lancia l’allarme sull’uso illecito

CONOE, il Consorzio per lo smaltimento corretto degli oli esausti, ha istituito uno sportello dove le imprese vittime di furti o estorsioni di tale rifiuto, fenomeni sempre più diffusi per l’aumento del valore economico che gli oli esausti stanno registrando per i rincari delle materie prime e la ricerca di fonti energetiche alternative, possono denunciare gli illeciti e ricevere assistenza legale.

Gli oli esausti sono gli oli vegetali di frittura non più riutilizzabile o altro olio di cottura impiegato dall’industria alimentare. Pur essendo “rifiuto non pericoloso”, non può essere disperso nell’ambiente da parte di alcun produttore, sia domestico che industriale, ma deve essere smaltito correttamente, perché può provocare danni ambientali, qualora sversato nella rete fognaria, e anche economici, perché dal suo riciclo possono essere prodotti biocarburanti e oli destinati ad altri prodotti.

Per garantire il corretto smaltimento e l’avvio, il trattamento e la rigenerazione di questo rifiuto è stato istituito per legge il Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti (CONOE).

Oggi che gli oli vegetali esausti hanno un valore economico più elevato, stante il rincaro delle materie prime, anche la criminalità organizzata, da sempre attiva in questo business, ci ha messo gli occhi e le mani sopra, come dimostrano i sempre più numerosi fatti di cronaca relativi a furti ed estorsioni di questo rifiuto e le inchieste della magistratura in tutta la Penisola sul ruolo di esponenti di note famiglie criminali attivi nel racket degli oli esausti.

Il CONOE quantifica in circa 15.000 le tonnellate di rifiuto che ogni anno vengono sottratte al tracciamento legale e che così non vengono avviate al trattamento e alla rigenerazione. Quantitativi importanti che, una volta avviati nel circuito illegale possono prendere strade pericolose per la salute umana e per l’ambiente. Basti pensare che gli oli esausti, se trattati illecitamente, possono essere reintrodotto nei settori dell’alimentazione umana e animale, mischiandolo nel primo caso con altri oli “vergini” e rimesso in commercio; nel secondo caso utilizzato per la preparazione di mangimi animali e, di conseguenza, reintrodotto nella catena alimentare.

Queste pratiche illegali e pericolose fruttano altissimi guadagni proprio perché utilizzano uno scarto come una materia prima di qualità. Oltre alle numerose denunce alle autorità competenti, il Consorzio ha istituito uno sportello di assistenza alle imprese vittime di furti o estorsioni raggiungibile al numero verde 800.210.005 attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00. Attraverso questo punto di ascolto, e ai legali messi a disposizione dal Consorzio, le aziende possono avere maggiore facilità di denunciare gli illeciti. Una tutela importante dunque per le aziende della ristorazione, dell’accoglienza, della trasformazione e conservazione di alimenti, detentrici di grandi quantitativi di rifiuto proprio per l’attività che svolgono e che vengono prese di mira dai clan per sottrargli illegalmente gli oli esausti.

Condanniamo con forza quanto sta accadendo sempre più spesso e plaudiamo all’operato delle forze dell’ordine – ha dichiarato Tommaso Campanile, Presidente del CONOE – Come Consorzio vogliamo svolgere un ruolo attivo di supporto alle imprese, non limitandoci alla sola denuncia. Ci siamo sempre battuti contro la gestione illecita e illegale degli oli vegetali esausti che periodicamente purtroppo verifichiamo sul campo. Con lo Sportello per la legalità invitiamo i nostri Associati a non cedere a aggressioni o ricatti e a denunciare i fatti con il nostro supporto”.

Il CONOE opera su tutto il territorio nazionale con una rete di aziende di raccolta e rigenerazione togliendo dall’ambiente oltre 75mila tonnellate di rifiuto l’anno. Bisogna considerare, infatti, che bastano 5 litri di olio vegetale esausto, versato nelle condutture fognarie, ad inquinare una superficie pari a un campo di calcio. L’olio vegetale esausto inoltre, se rigenerato, si trasforma in biodiesel con un evidente vantaggio per l’ambiente e per la bilancia energetica del nostro Paese.

In un periodo in cui siamo alla continua ricerca di fonti energetiche alternative che sostituiscano quelle tradizionali – ha osservato Campanile – ogni goccia di olio esausto che non viene rigenerato e trasformato in biodiesel è un danno ambientale e economico doppio. Non possiamo più tollerare il mercato nero di questo rifiuto e siamo in prima linea, insieme alle Istituzioni nazionali, locali e alle Associazioni di categoria per sconfiggere traffici e affari compiuti sulla pelle di cittadini e imprese”.

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