Economia e finanza

NextGenerationEU: le 3 nuove fonti di entrate per il finanziamento

Per finanziare la componente a fondo perduto di NextGenerationEU, la Commissione UE ha proposto nuove fonti di entrate provenienti dallo scambio di quote di emissioni, dalle risorse generate dal meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere dell’UE e dagli utili delle imprese multinazionali, secondo il recente accordo OCSE/G20.

La Commissione UE ha adottato il 22 dicembre 2022 la ComunicazioneThe next generation of own resources for the EU Budget” con la quale si propone l’istituzione della prossima generazione di risorse proprie del bilancio dell’UE, presentando tre nuove fonti di entrate:
– la prima si basa sulle entrate provenienti dallo scambio di quote di emissioni (ETS);
– la seconda attinge alle risorse generate dal proposto meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere dell’UE;
– la terza è fondata sulla quota degli utili residui delle imprese multinazionali che sarà riassegnata agli Stati membri dell’UE, secondo il recente accordo OCSE/G20 sulla ridistribuzione parziale dei diritti di imposizione (“primo pilastro”).

Con queste nuove fonti di entrate, una volta giunte a regime negli anni 2026-2030, secondo la Commissione UE genereranno in media fino a 17 miliardi di euro all’anno a favore del bilancio dell’UE.

In risposta alla sfida senza precedenti della pandemia, l’UE ha approvato nel 2020 un pacchetto di incentivi record di oltre 2 000 miliardi di euro incrementando il bilancio a lungo termine di oltre 800 miliardi di euro (a prezzi correnti) che costituiscono la “potenza di fuoco” dello strumento temporaneo per la ripresa(NextGenerationEU) con cui la Commissione è stata autorizzata a emettere imponenti quantità di obbligazioni garantite dal bilancio dell’UE. Ciò significa che l’UE può contrarre debiti per sostenere tutti gli Stati membri nella lotta alla crisi e nel rafforzamento della resilienza.

Per contribuire al rimborso del prestito le istituzioni dell’UE hanno convenuto di introdurre nuove risorse proprie, rendendo in tal modo possibili nuove forme di entrate maggiormente diversificate e resilienti, direttamente collegate alle priorità strategiche comuni. Grazie alle nuove risorse proprie, i rimborsi dovuti per NextGenerationEU non comporteranno indebiti tagli dei programmi dell’UE né eccessivi aumenti dei contributi degli Stati membri. Nel 2021 la Commissione UE ha raccolto 71 miliardi di euro mediante obbligazioni a lungo termine e ha attualmente in essere buoni dell’UE a breve termine per 20 miliardi di euro, applicando una strategia diversificata di finanziamento tipica di un emittente sovrano. Con le nuove risorse proposte nel pacchetto sarà possibile il rimborso degli importi raccolti dall’UE per finanziare la componente a fondo perduto di NextGenerationEU.

Con il pacchetto odierno poniamo le basi per il rimborso di NextGenerationEU e forniamo un sostegno fondamentale al pacchetto “Fit for 55”, concretizzando il finanziamento del Fondo sociale per il clima – ha sottolineato il Commissario UE per il Bilancio e l’amministrazione, Johannes Hahn, presentando il pacchettoGrazie a questo insieme di nuove risorse possiamo garantire che la prossima generazione riceverà effettivamente i vantaggi di NextGenerationEU”.

Lo scambio delle quote di emissione nell’UE
Nel pacchetto “Fit for 55” adottato dalla Commissione UE lo scorso luglio e finalizzato a ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra nell’UE di almeno il 55 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, in modo da mantenere il giusto ritmo per conseguire la neutralità climatica entro il 2050, è inserita la revisione del sistema per lo scambio delle quote di emissioni, che prevede in futuro l’applicazione anche al settore marittimo, l’aumento delle aste per le quote all’aviazione e l’istituzione di un nuovo sistema che riguarderà gli edifici e il trasporto su strada.

Nel sistema di scambio per le quote di emissioni dell’UE attualmente in vigore, le entrate derivanti dalla vendita all’asta delle quote di emissioni sono trasferite per la maggior parte ai bilanci nazionali. La Commissione propone che in futuro una quota pari al 25 % delle entrate provenienti dallo scambio di quote di emissioni sia versata al bilancio dell’UE. Una volta a regime, si stima che le entrate del bilancio dell’UE costituiranno circa 12 miliardi di euro all’anno in media nel periodo 2026- 2030 (9 miliardi di euro in media nel periodo 2023-2030). Oltre il rimborso per NextGenerationEU, con le nuove risorse e si finanzierebbe il Fondo sociale per il clima, presentato dalla Commissione nel luglio 2021, il cui obiettivo è assegnare finanziamenti specifici agli Stati membri per aiutare i cittadini, gli utenti dei trasporti e le microimprese vulnerabili a finanziamenti nell’efficienza energetica, in nuovi impianti di riscaldamento e raffreddamento e in una mobilità più pulita, erogando anche, qualora opportuno, forme di sostegno diretto temporaneo al reddito. La dotazione finanziaria complessiva del Fondo corrisponde in via di principio a circa il 25 % delle entrate previste che saranno generate dal nuovo sistema per lo scambio di quote di emissioni prodotte da edifici e dal trasporto su strada.

Il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere
La finalità del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere, anch’esso inserito nel Pacchetto “Fit for 55”, è di ridurre il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio incentivando i produttori di Paesi terzi a migliorare le caratteristiche ecologiche dei loro processi di produzione. Con tale meccanismo le importazioni saranno soggette al pagamento di un “prezzo” per il carbonio, corrispondente a quello che sarebbe stato dovuto se esse fossero state prodotte nell’UE. Il meccanismo si applicherà a settori selezionati in maniera mirata ed è pienamente coerente con le norme dell’Organizzazione mondiale del Commercio (WTO).

La Commissione propone di assegnare al bilancio dell’UE il 75 % delle entrate generate da tale meccanismo, stimate a circa 1 miliardo di euro all’anno in media nel periodo 2026-2030 (0,5 miliardi di euro in media nel periodo 2023-2030). Non è previsto che il meccanismo generi entrate durante il periodo di transizione dal 2023 al 2025.

La riforma del quadro internazionale per la tassazione delle imprese
L’8 ottobre 2021 oltre 130 Paesi membri dell’OCSE e del G20, pronunciandosi sul quadro inclusivo sull’erosione della base imponibile e sul trasferimento degli utili (BEPS), hanno concordato una riforma del regime fiscale internazionale, una soluzione a due pilastri per combattere l’elusione fiscale, finalizzata a garantire che gli utili siano soggetti a tassazione là dove avvengono le attività economiche e la creazione di valore. I Paesi firmatari rappresentano oltre il 90 % del PIL mondiale. Il primo pilastro di tale accordo ridistribuirà tra i Paesi partecipanti nel mondo il diritto di tassare una quota dei cosiddetti utili residui delle più grandi imprese multinazionali a livello mondiale. Nella proposta della Commissione, la risorsa propria dovrebbe corrispondere al 15 % della quota riassegnata agli Stati membri degli utili residui delle imprese che rientrano nel campo di applicazione.

La Commissione si è impegnata a proporre una Direttiva nel 2022, quando saranno stati finalizzati tutti i particolari del quadro inclusivo dell’OCSE e del G20 sull’erosione della base imponibile e sul trasferimento degli utili in merito al primo pilastro, in modo da implementare il relativo accordo nel rispetto delle condizioni del mercato unico. Tale processo è complementare alla Direttiva sul secondo pilastro, adottata contestualmente alla Comunicazione della Commissione UE dal Consiglio europeo. In attesa della finalizzazione dell’accordo, le entrate destinabili al bilancio dell’UE potrebbero ammontare a un importo compreso orientativamente tra 2,5 e 4 miliardi di euro all’anno.

Il processo legislativo
Affinché tali nuove risorse proprie possano confluire nel bilancio dell’UE, la Commissione UE propone:
– la modifica della Decisione sulle risorse proprie, al fine di aggiungere alle risorse esistenti le nuove risorse proposte, che dovrà essere approvata all’unanimità dal Consiglio europeo, previa consultazione del Parlamento europeo, ed entrerà in vigore solo previa approvazione di tutti gli Stati membri;

– la modifica del Regolamento sul bilancio dell’UE a lungo termine per il periodo 2021-2027, noto come Quadro finanziario pluriennale (Regolamento QFP), che permette di introdurre nella legislazione la possibilità di avviare il rimborso dei prestiti assunti per NextGenerationEU già nel corso del QFP attuale, proponendo al contempo, di aumentare i pertinenti massimali di spesa del QFP per il periodo 2025-2027 per tenere conto delle spese aggiuntive connesse al Fondo sociale per il clima, che deve essere adottato all’unanimità dal Consiglio dopo aver ottenuto l’approvazione del Parlamento europeo.  

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