La Commissione UE ha adottato “Europe on the Move”, Strategia a lungo termine con un pacchetto di azioni e misure legislative (altre se ne aggiungeranno nei prossimi 12 mesi), per rendere la mobilità pulita, competitiva e connessa per tutti.
La mobilità ha un influsso importante sulla vita quotidiana dei cittadini europei e dà lavoro direttamente a oltre 11 milioni di persone. Si tratta tuttavia di un settore che nel 2015, secondo il Rapporto dell’AEA pubblicato il 1° giugno 2017, ha prodotto il 20% delle emissioni di gas ad effetto serra dell’UE, in aumento per il secondo anno consecutivo (+1,6% rispetto al 2014) e che dai motori scarica gli inquinanti in atmosfera, con gravi ripercussioni sulla salute dei cittadini.
Così, messa alla strette dagli scandali sul dieselgate e dai Rapporti e Studi scientifici che rivelano come le auto vendute sul mercato unionale emettano su strada fino al 50% in più di inquinanti rispetto a quanto dichiarato e che l’esposizione alle polveri sottili, in particolare al PM2,5, provochi centinaia di migliaia di morti premature in Europa, la Commissione UE ha adottato il 31 maggio 2017 una Strategia a lungo termine con l’obiettivo di riformare i futuri sistemi stradali e di mobilità, accrescere la propria competitività, rafforzare la sua equità sociale.
“Il mondo dei trasporti si sta trasformando in modo radicale – ha affermato il Vicepresidente per l’Unione dell’energia, Maroš Šefčovič – L’Europa deve cogliere questa opportunità e plasmare il futuro della mobilità. Per noi è un’occasione unica per ‘reinventare la ruota’. Vorrei che la nostra industria non fosse soltanto coinvolta dal cambiamento globale, ma che ne fosse protagonista“.
Europe on the Move” (L’Europa in movimento) è costituita da:
* Comunicazione politica “Un programma per una transizione socialmente giusta verso una mobilità pulita, competitiva e connessa per tutti” (An agenda for a socially fair transition towards clean, competitive and connected mobility for all) che definisce un piano a lungo termine per offrire una mobilità pulita, socialmente equa e competitiva a tutti gli europei.
* Un primo set di 8 iniziative legislative per:
– promuovere sistemi di pagamento intelligente in Europa (Revisione della Direttiva 62/1999 Eurovignette secondo cui il costo del pedaggio del trasporto merci deve comprendere oltre agli oneri per l’infrastruttura anche i costi esterni da inquinamento atmosferico e acustico);
– promuovere il servizio europeo di pedaggio elettronico (EETS) (Rifusione della Direttiva 52/2004 sull’interoperabilità dei sistemi elettronici di pedaggio stradale nella Comunità);
– migliorare l’ accesso al mercato europeo del trasporto di merci su strada (Revisione dei Regolamenti 1071 e 1072/2009 relativi all’accesso al mercato del trasporto merci su strada e all’occupazione delle imprese di trasporto su strada);
– revisionare la Direttiva 1/2006 sull’uso dei veicoli a noleggio per merci;
– migliorare la legislazione e la normativa sociale nel trasporto stradale (Revisione della Direttiva 22/2006/ sulle disposizioni in materia sociale nel settore dei trasportie dei Regolamenti 561/2006 sui periodi di guida e di riposo e 165/2014 sui tachigrafi);
– consultare le parti sociali sulla possibile revisione dell’orario di lavoro (Revisione Direttiva 15/2002);
– monitorare e trasmettere le informazioni in tema di emissioni di CO2 e consumo di carburante dei veicoli pesanti (Proposta di Regolamento);
– introdurre una procedura armonizzata mondiale di test (WLTP) per l’etichettatura delle auto, secondo quanto previsto dalla Direttiva 94/1999 relativa alla disponibilità di informazioni sul risparmio di carburante e sulle emissioni di CO2 da fornire ai consumatori per quanto riguarda la commercializzazione di autovetture nuove.
* Numerosi documenti di accompagnamento non legislativi che presentano un’ampia gamma di misure di sostegno politico dell’UE, volte ad accelerare il passaggio ad un sistema di mobilità sostenibile, digitale e integrato (finanziamenti per investimenti per infrastrutture, ricerca e innovazione, piattaforme collaborative, ecc.).
La prima serie legislativa sarà integrata nel corso dei prossimi 12 mesi da altre proposte, fra cui quelle relative alle norme sulle emissioni successive al 2020 per autovetture e furgoni, oltre alle prime norme in assoluto riguardanti il monitoraggio e la trasmissione di informazioni in tema di emissioni di CO2 e consumo di carburante dei veicoli pesanti, previste in questo primo pacchetto.
Secondo la Commissione UE, tali iniziative ad ampio raggio consentiranno di:
– rendere il traffico più sicuro;
– incoraggiare l’adozione di sistemi di pedaggio più equi;
– ridurre le emissioni di CO2, l’inquinamento atmosferico e la congestione del traffico;
– ridurre gli oneri burocratici per le imprese;
– combattere il fenomeno del lavoro nero e garantire ai lavoratori condizioni e tempi di riposo adeguati.
Mentre i benefici a lungo termine si estenderanno ben oltre il settore dei trasporti, in quanto tali misure promuoveranno l’occupazione, la crescita e gli investimenti, rafforzeranno l’equità sociale, amplieranno le possibilità di scelta dei consumatori e porranno con decisione l’Europa sul binario della diminuzione delle emissioni.
“La nostra impostazione riguardo al tema della mobilità va ben al di là del settore dei trasporti – ha sottolineato il Vicepresidente della Commissione UE per Lavoro, Crescita, Investimenti e Competitività, Jyrki Katainen – Oggi assistiamo a un’evoluzione del settore dei trasporti che si inscrive nel quadro di tendenze economiche emergenti come l’economia collaborativa o l’economia circolare. Di conseguenza, è un’opportunità per modernizzare l’economia europea nel suo complesso e spingerla verso una maggiore sostenibilità“.