Circular economy Sostenibilità

Materie prime critiche: verso un approvvigionamento sicuro e sostenibile

La Commissione UE con una Comunicazione del 3 settembre ha presentato un Piano di azione sulle materie prime critiche per ridurre la dipendenza dai Paesi terzi, rafforzare l’approvvigionamento migliorando  l’efficienza delle risorse e la circolarità e promuovere un’Alleanza europea per le materie prime critiche (ERMA), necessarie per le tecnologie chiave per passare ad un’economia sostenibile e resiliente.

L’approvvigionamento sicuro di materie prime critiche per l’industria dell’UE è una questione annosa, di cui l’UE si occupa fin dall’istituzione del gruppo “Approvvigionamento di materie prime” negli anni ’70, a cui ha fatto seguito l’adozione dell’Iniziativa “materie prime” nel 2008, che ha stabilito una strategia per ridurre le dipendenze dalle materie prime non energetiche per le catene del valore industriali e il benessere sociale, diversificando le fonti delle materie prime primarie provenienti da Paesi terzi, rafforzando l’approvvigionamento interno e sostenendo l’approvvigionamento di materie prime secondarie attraverso l’efficienza delle risorse e la circolarità.

Il Green Deal europeo e la nuova Strategia industriale per l’UE riconoscono che l’accesso alle risorse costituisce una questione di sicurezza strategica per garantire il successo delle trasformazioni verde e digitale. Attualmente la crisi di COVID-19 sta inducendo molte parti del mondo a guardare con occhio critico al modo in cui organizzano le catene di approvvigionamento, soprattutto quando si tratta di sicurezza pubblica o settori strategici.

Anche il Piano per la ripresa (Next Generation EU) pone l’accento su una ricostruzione più verde, più digitale e più resiliente. Pertanto, anche l’UE dovrebbe adoperarsi per sviluppare un’autonomia strategica aperta e diversificare l’approvvigionamento di materie prime.

A tal fine, la Commissione UE con la Comunicazione ‘Critical Raw Materials ResilienceCharting a Path towards greater Security and Sustainability‘ ha presentato il 3 settembre 2020 un Piano di azione per le materie prime critiche, con l’Allegato sull’Elenco delle materie prime critiche aggiornato al 2020 e uno Studio previsionale sulle materie prime critiche per le tecnologie e i settori strategici con orizzonte temporale il 2030 e il 2050.

Un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime è condizione essenziale per un’economia resiliente – ha dichiarato Maroš Šefčovič, Vicepresidente UE per le Relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche – Solo per le batterie delle automobili elettriche e lo stoccaggio dell’energia, il fabbisogno di litio in Europa aumenterà fino a 18 volte entro il 2030 e fino a 60 volte entro il 2050. Come emerge dal nostro studio prospettico, non possiamo permetterci di sostituire l’attuale dipendenza dai combustibili fossili con la dipendenza dalle materie prime critiche. Le perturbazioni provocate dal coronavirus sulle nostre catene del valore strategiche hanno reso manifesto il problema. Creeremo quindi una forte alleanza per compiere tutti insieme la transizione da una condizione di elevata dipendenza a una basata su circolarità, innovazione e su un approvvigionamento diversificato, sostenibile e socialmente responsabile“.

Il Piano d’azione esamina le sfide attuali e future e propone misure volte a ridurre la dipendenza dell’Europa dai Paesi terzi, diversificando l’approvvigionamento da fonti primarie e secondarie, migliorando l’efficienza delle risorse e la circolarità e promuovendo allo stesso tempo un approvvigionamento responsabile a livello mondiale. Tali azioni favoriranno la transizione verso un’economia verde e digitale, rafforzando nel contempo la resilienza dell’Europa e l’autonomia strategica aperta per quanto riguarda le tecnologie chiave, necessarie per compiere tale transizione.

L’elenco delle materie prime critiche è stato aggiornato per tenere conto della loro mutata importanza economica e dei nuovi rischi di approvvigionamento in base alle relative applicazioni industriali e comprende 30 materie prime critiche. Per la prima volta, oltre a Bauxite e Titanio,  è stato aggiunto all’elenco il litio, essenziale per la transizione verso una mobilità elettrica.

Il Piano d’azione per le materie prime critiche mira a:
sviluppare catene del valore resilienti per gli ecosistemi industriali dell’UE;
ridurre la dipendenza dalle materie prime critiche primarie mediante l’uso circolare delle risorse, i prodotti sostenibili e l’innovazione;
rafforzare l’approvvigionamento interno di materie prime nell’UE;
diversificare l’approvvigionamento dai Paesi terzi e rimuovere le distorsioni del commercio internazionale, nel pieno rispetto degli obblighi internazionali dell’UE.

Per conseguire tali obiettivi, la Comunicazione delinea dieci azioni concrete. In primo luogo, nelle prossime settimane la Commissione istituirà un’Alleanza europea per le materie prime (ERMA), sulla scia della Battery Alliance, che riunirà tutti i portatori di interessi coinvolti e si concentrerà sulle esigenze più urgenti, ossia aumentare la resilienza dell’UE nelle catene del valore dei magneti e delle terre rare, che è di vitale importanza per la maggior parte degli ecosistemi industriali dell’UE, come le energie rinnovabili, la difesa e lo spazio. Col tempo l’alleanza potrebbe poi espandersi per affrontare esigenze relative ad altre materie prime critiche e ai metalli comuni.

Al fine di utilizzare meglio le risorse interne la Commissione collaborerà con gli Stati membri e le regioni per individuare i progetti di estrazione mineraria e di trasformazione nell’UE che possono essere operativi entro il 2025. Sarà dedicata particolare attenzione alle regioni carbonifere e ad altre regioni in transizione, concentrandosi specialmente sulle competenze e sulle capacità rilevanti per le attività minerarie, estrattive e di trasformazione delle materie prime

La Commissione promuoverà l’uso del Programma di osservazione della Terra Copernicus per migliorare l’esplorazione delle risorse, il funzionamento dei siti e la gestione ambientale nella fase post-chiusura. Nel contempo, Horizon Europe, il prossimo ambizioso Programma Quadro Europeo per la Ricerca e l’Innovazione per il periodo 2021-2027 (100 miliardi di euro di budget), sosterrà la ricerca e l’innovazione, soprattutto nell’ambito delle nuove tecnologie di estrazione e di trasformazione, della sostituzione e del riciclo e, in linea con il nuovo Piano per l’Economia Circolare, adottato lo scorso marzo, altre azioni si concentreranno sulla circolarità e sulla sostenibilità della catena del valore delle materie prime.

La Commissione elaborerà pertanto criteri di finanziamento sostenibile per i settori delle attività estrattive e minerarie entro la fine del 2021 e mapperà il potenziale approvvigionamento di materie prime critiche secondarie ricavate da scorie e rifiuti dell’UE per individuare progetti di recupero realizzabili entro il 2022. Saranno sviluppati partenariati strategici internazionali per garantire l’approvvigionamento di materie prime critiche che non sono disponibili in Europa e dal 2021 partiranno i partenariati pilota con il Canada, con i Paesi interessati in Africa e con i Paesi del vicinato dell’UE. In queste come in altre sedi di cooperazione internazionale, la Commissione si farà promotrice della trasparenza e di pratiche di estrazione sostenibili e responsabili.

L’Europa ha bisogno di diverse materie prime critiche per guidare la transizione verde e digitale e rimanere il primo continente industriale a livello mondiale – ha aggiunto Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno – Non possiamo permetterci di dipendere completamente da Paesi terzi o addirittura da un unico Paese, come nel caso di alcune terre rare. Diversificando l’approvvigionamento dai paesi terzi e sviluppando la nostra capacità di estrazione, trasformazione, riciclo, raffinazione e separazione delle terre rare, l’UE può diventare più resiliente e sostenibile. Per attuare le azioni proposte oggi occorre uno sforzo concertato dell’industria, della società civile, delle regioni e degli Stati membri. Incoraggiamo questi ultimi a prevedere investimenti nelle materie prime critiche nei rispettivi piani nazionali per la ripresa.”

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