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Linea di costa italiana 2020: ogni anno persi 5Km

Con “Linea di costa italiana 2020”, l’ISPRA ha presentato i risultati delle attività di monitoraggio di un ventennio del Centro Nazionale per la difesa delle coste dell’Istituto sull’evoluzione costiera di lungo periodo dovuta all’azione del mare, alle attività antropiche e ai cambiamenti climatici.

Ogni anno degli ultimi 20 anni sono andati perduti 5 Km di costa naturale, a causa della costruzione di nuove strutture artificiali: una misura che equivale all’intero litorale di una località balneare come Fregene. L’artificializzazione è ancora più rilevante nelle zone retrostanti le spiagge, nelle quali ogni anno dune costiere, terreno coltivato, vegetazione e formazioni naturali vengono sostituite da oltre 10 Km di opere antropiche.

Sono i dati che emergono dall’aggiornamento della banca datiLinea di Costa Italiana 2020“, presentata il 25 maggio 2022 nel corso di un Convegno in onda sul Canale Youtube dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), che  analizza le attività di monitoraggio svolte in due decenni (2000-2020) dal Centro Nazionale per la difesa delle Coste dell’Istituto.

La linea di costa italiana misura circa 8.300 Km, di cui il 13% è occupato da opere artificiali come porti, opere di difesa costiera, opere idrauliche di impianti industriali, strutture artificiali a supporto della balneazione.

La conoscenza dell’evoluzione costiera di lungo periodo, dovuta all’azione del mare, alle attività antropiche e ai cambiamenti climatici, costituisce elemento fondamentale per la pianificazione e la gestione dei litorali.

La linea di costa italiana misura circa 8.300 Km, di cui il 13% è occupato da opere artificiali come porti, opere di difesa costiera, opere idrauliche di impianti industriali, strutture a supporto della balneazione. Negli ultimi 20 anni, la costa artificializzata è aumentata complessivamente di oltre 100 km. Un discorso parallelo riguarda l’interfaccia tra le spiagge ed il territorio circostante. Nell’insieme, la linea di retrospiaggia misura circa 4.000 Km, di cui solo metà restano naturali, mentre oltre il 20% è completamente occupato da opere artificiali, come infrastrutture viarie, abitazioni, lidi, siti produttivi. L’incremento in questo caso è stato di oltre 200 Km negli ultimi 20 anni. Il restante 30% si caratterizza come “urbano sparso”, occupato quindi in maniera parziale e discontinua da opere antropiche.

L’elaborazione dei dati contenuti nella banca dati Linea di Costa 2020 è stata migliorata anche dall’evoluzione dello standard qualitativo e dalla possibilità di rendere pubblicamente accessibili i risultati degli studi, attraverso il nuovo Portale delle Coste ISPRA, in modo da diventare un concreto supporto agli Enti, alle università e a tutti i soggetti che hanno a cuore la corretta gestione del bene comune “spiaggia”.

Oltre la presentazione dei nuovi strati informativi della Linea di Costa 2020, il Convegno ha offerto la possibilità, mediante la compilazione di una scheda Le vostre osservazioni sono per noi preziose!”, di contribuire al “follow up” dell’evento.



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