Sostenibilità

Intelligenza Artificiale: il Manifesto per la Sostenibilità Digitale

La Fondazione per la Sostenibilità Digitale, la prima Fondazione di ricerca riconosciuta in Italia dedicata ad approfondire i temi della sostenibilità digitale ha lanciato il “Manifesto per la Sostenibilità Digitale dell’Intelligenza Artificiale (AI)”, il Position Paper che vuole essere una guida per approcciare l’AI in modo consapevole, responsabile e sostenibile.

L’Intelligenza Artificiale (AI), intesa come l’insieme delle tecnologie finalizzate a realizzare algoritmi che mostrino abilità tipicamente umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività, è destinata ad avere un forte impatto su economia, società ed ambiente, ridefinendo profondamente processi sociali e modelli economici con ripercussioni anche sull’ecosistema. Ricorrere ai sistemi di intelligenza artificiale quali attivatori di sviluppo economico e benessere sociale nel rispetto dell’ambiente diventa necessario, ma è indispensabile ascrivere lo sviluppo dell’AI ad un quadro orientato alla sostenibilità.

Per garantire lo sviluppo sostenibile dell’intelligenza artificiale è necessario che essa rispetti alcune caratteristiche intrinseche che devono regolarne l’evoluzione e che sono concepite per minimizzare i rischi della sua applicazione massimizzando le opportunità che tale tecnologia dischiude. A tal fine, la Fondazione per la Sostenibilità Digitale, la prima fondazione di ricerca italiana composta da Università, Istituzioni ed Aziende che studia gli impatti della trasformazione digitale per lo sviluppo sostenibile, ha presentato il 4 ottobre 2023 il Manifesto per la Sostenibilità Digitale dell’Intelligenza Artificiale.

Lo sviluppo del Manifesto – ha spiegato il Prof. Stefano Epifani, Docente di Sostenibilità Digitale all’Università di pavia e Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale – ha visto l’impegno attivo di un gruppo di lavoro differenziato e multidisciplinare, composto tanto dai professori delle università del nostro network quanto dagli esperti delle aziende che sostengono la Fondazione. Nella riflessione che riguarda il futuro dell’AI la multidisciplinarietà è fondamentale: è stato entusiasmante veder ragionare assieme alcune tra le più brillanti menti che stanno sviluppando riflessioni in quest’ambito ibridando ed unendo visione giuridica (con l’apporto di esperti come Giovanni Battista Gallus e Lara Lazzaroni), con competenze tecnico-scientifiche ed approccio filosofico (con il contributo di studiosi come Tiziana Catarci e Fabio Ciracì). È, questo, il modus operandi della Fondazione, che fa della interdisciplinarità nell’approccio ai problemi collegati alla sostenibilità digitale uno dei suoi punti di forza”.

La realizzazione di sistemi di Intelligenza Artificiale deve rispettare innanzitutto i princìpi del Manifesto per la sostenibilità digitale della Fondazione, che esplicita il ruolo funzionale ed ineludibile della tecnologia per il perseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale, ed allo stesso tempo evidenzia la funzione dei criteri di sostenibilità quali elementi di indirizzo dello sviluppo tecnologico.  

Sulla base di ciò, l’Intelligenza Artificiale va sviluppata in una logica sistemica per la quale essa deve essere aderente ai principi di sostenibilità, che ne devono regolare le evoluzioni e gli sviluppi, e deve contestualmente fungere da motore per lo sviluppo sostenibile.

Per garantire lo sviluppo sostenibile dell’Intelligenza Artificiale è necessario che essa rispetti alcune caratteristiche intrinseche che devono regolarne l’evoluzione e che sono concepite per minimizzare i rischi della sua applicazione, massimizzando le opportunità che tale tecnologia dischiude.

Il Manifesto si “pone come obiettivo quello di collocare l’AI in un contesto di sostenibilità digitale, fornendo una visione chiara dei principi e delle caratteristiche che dovrebbero guidare lo sviluppo e l’adozione di questa tecnologia. Non si tratta di limitare l’AI, ma di massimizzarne i benefici nel rispetto dei principi di sostenibilità”.

– Rispetto dei diritti fondamentali. I sistemi AI devono essere progettati fin dall’inizio per garantire il rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali, come definiti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

Privacy. L’AI deve rispettare i criteri ed i principi in tema di protezione dei dati personali, garantendo agli utenti il pieno controllo dei propri dati.

Trasparenza. L’Intelligenza Artificiale deve basarsi su criteri di trasparenza sia per quanto attiene i dati di training e le fonti di riferimento, che per ciò che riguarda le logiche e gli algoritmi adottati.

Non discriminatorietà. L’Intelligenza Artificiale non deve creare disparità di trattamento tra soggetti o gruppi di soggetti, tanto generati da bias algoritmici derivanti dai dati di training quanto da scelte progettuali.

Sicurezza.I sistemi AI devono garantire la confidenzialità, integrità e disponibilità delle informazioni, tenere in considerazione i possibili rischi derivanti dalle interazioni con le persone e con gli altri sistemi, e prevedere meccanismi di sicurezza fin dalla progettazione, per garantire che siano sicuri in modo verificabile in ogni fase.

Interoperabilità. L’AI non deve creare nuovi “walled gardens” ma deve basarsi su standard e protocolli aperti, in grado di garantire in maniera ottimale lo scambio e il riutilizzo delle informazioni.

Portabilità. L’utente deve avere la possibilità di esportare i propri dati (non soltanto quelli personali) in un formato strutturato e trasferirli, anche in maniera automatizzata, da un sistema all’altro.

Accessibilità. I sistemi di Intelligenza Artificiale devono garantire, fin dalla fase di progettazione e nelle fasi successive, l’accesso alle persone con disabilità, su base di uguaglianza e “senza lasciare indietro nessuno”.

Revoca. Deve essere garantita la possibilità di un’efficace supervisione umana, che possa incidere ove necessario su processi e azioni governati o eseguiti dall’AI.

Riconoscibilità. Gli utenti devono essere messi in condizione, in maniera semplice e intuitiva, di sapere che stanno interagendo con un sistema di AI. Anche i prodotti dell’AI devono essere chiaramente identificati, con sistemi standard e interoperabili.

Proporzionalità del rischio. Nello sviluppo dell’Al deve esistere un rapporto di proporzionalità tra i modelli di implementazione, le dinamiche di utilizzo ed i processi regolamentari in relazione alla portata dei rischi che possono essere generati dalla sua adozione

Efficienza energetica. I sistemi di AI devono essere progettati tenendo in considerazione l’impatto ambientale generato tanto nelle fasi di addestramento che di esercizio ed utilizzo da parte dell’utenza.

Un aspetto cruciale dell’AI è la sua crescente importanza nella realizzazione degli Obiettivi di sostenibilità stabiliti da Agenda 2030 delle Nazioni Unite. L’AI offre soluzioni innovative per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico, la povertà, la salute pubblica e l’uguaglianza di genere.

Raggruppando gli SDG in 3 macrocategorie: Benessere e Sostenibilità Sociale (SDG 1, 2, 3, 4, 5, 8 e 10), Innovazione e Sostenibilità Ambientale (SSDG 6, 7, 9, 11, 12, 13, 15) e Pace, Giustizia e Istituzioni solide (SDG 16 e 17), si può osservare come l’AI, nelle sue caratteristiche specifiche può impattare il raggiungimento di ogni singolo SDG.

Tabella che sintetizza la relazione, evidenziando per ogni “incrocio” le relazioni più rilevanti. I numeri danno evidenza della rilevanza in termini di impatto sugli SDGs ma anche della pervasività delle varie caratteristiche AI su tutti gli obiettivi dell’Agenda 2030 (Fonte: Position paper presentato il 27 settembre 2023 alla X Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei deputati durante l’audizione nell’ambito dell’Indagine conoscitiva sull’intelligenza artificiale: opportunità e rischi per il sistema produttivo italiano

Gruppo Benessere e Sostenibilità sociale: questo gruppo di SDG risulta essere quello maggiormente sensibile alle caratteristiche intrinseche e di finalità di sistemi e soluzioni di AI. L’aspetto non discriminatorio dell’AI, come l’attenzione ai bias di genere nella fase di learning favorisce l’inclusione e la promozione dell’uguaglianza (SDG5), riducendo allo stesso tempo le disuguaglianze (SDG10). L’interoperabilità e la portabilità sono fondamentali per il SDG3 in quanto la possibilità di scambio dati in tempo reale tra più soluzioni di AI. La loro semplicità di adozione invece può essere determinante per la salvezza di vite umane. Il diritto di revoca dell’azione e il controllo umano sugli algoritmi possono evitare effetti indesiderati che, per rilevanza, impattano maggiormente sempre sul SDG3. L’accessibilità è una caratteristica che riduce le disuguaglianze e deve essere un punto di riferimento per tutte le tecnologie digitali che devono tendere a favorire l’inclusione. Infine, le caratteristiche di impatto ambientale fanno riferimento in modo particolare al SDG3 in quanto una AI sostenibile, che opera in modo ottimizzato, contenendo il consumo di risorse computazionali ha un impatto positivo sull’ambiente e di conseguenza sulla salute e il benessere delle persone.

Gruppo Innovazione e Sostenibilità ambientale: questo gruppo di SDG è l’unico che risulta essere influenzabile in modo pervasivo, e questo conferma il ruolo portante dell’AI nel percorso di sviluppo e innovazione. L’AI può infatti contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale delle attività industriali, ad esempio, ottimizzando l’efficienza energetica nei processi industriali o dando indicazioni in merito alle perdite di acqua. Attraverso il monitoraggio e l’analisi dei dati i processi gestiti attraverso l’AI possono promuovere un uso più sostenibile delle risorse (SDG6 e 7). Le caratteristiche tecniche sono fondamentali per il SDG9 (Innovazione ed Infrastrutture) poiché si tratta di requisiti impliciti. SDG11 (Città e comunità sostenibili) può essere raggiunto attraverso lo sviluppo di mobilità intelligenti, come sistemi di trasporto condiviso e ottimizzazione del traffico. Contribuendo quindi a ridurre le emissioni di gas serra e migliorare la qualità dell’aria nelle aree urbane. I dati prodotti e gestiti dalle AI possono essere utilizzati per comprendere i processi legati al cambiamento climatico e per sviluppare di conseguenza nuovi modelli di previsione del clima contribuendo a migliorare la resilienza delle comunità e ad affrontare i rischi ambientali (SDG13).

Gruppo Pace, Giustizia e Istituzioni solide: questo gruppo di obiettivi SDG risulta influenzato da alcune delle caratteristiche dell’AI, in particolare quelle intrinseche e di finalità. Il SDG16 si propone di promuovere società pacifiche, giuste e inclusive. Una AI non discriminatoria e progettata in modo etico consente l’implementazione di sistemi e algoritmi che evitano discriminazioni basate su caratteristiche come l’etnia, il genere o la religione. L’AI può aiutare a garantire equità e giustizia nel processo decisionale, promuovendo un trattamento imparziale di tutte le persone, indipendentemente dalle loro caratteristiche personali. L’aspetto “inclusivo” dell’AI favorisce la coesione sociale e la fiducia tra i diversi gruppi della società, contribuendo ad eliminare pregiudizi o stereotipi, a ridurre le tensioni sociali e a promuovere la collaborazione e la costruzione di comunità pacifiche. Per quanto concerne invece l’SDG17 (Partenariato per gli obiettivi generali), abbiamo osservato negli ultimi anni come l’AI stia trasformando diversi settori e richieda un’adeguata preparazione per poter affrontare le sfide e cogliere le opportunità che essa presenta. La literacy consente alle persone di sviluppare competenze per utilizzare l’AI in modo efficace e responsabile, promuovendo l’innovazione e la sostenibilità

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.