Beni culturali e turismo

I celti del nord Italia: Golasecca

La popolazione Celtica affascina da sempre milioni di persone per svariate motivazioni: dalla loro origine remota ai loro usi e costumi così lontani da noi, dalle loro splendide saghe ai riverberi di un paganesimo che ha ispirato negli anni film e romanzi. Tutti conosciamo le immagini misteriose dei druidi, la magia e i maghi. Il folklore attorno a questo popolo, da sempre lo cristallizza in un qualcosa di eterno, distante e surreale. I Celti, però, sono esistiti. Hanno una loro storia e un’evoluzione reale che ha lasciato tracce anche da noi, in Italia, nell’area settentrionale.

Chi sono i Celti
I Celti sono stati una popolazione indoeuropea, nel loro periodo di massimo splendore che va dal V° al III° secolo a. c. si sono stanziati in una grande area che va dalle isole britanniche al Danubio. La maggior parte della gente conosce proprio il popolo di quest’area. Il popolo celtico, però, arrivò ben oltre: la loro cultura che prevedeva già una politica di frazionamento del popolo in diverse aree (pur mantenendo costumi, lingua e religione omogenee) e il periodo di espansione verso la penisola iberica, generarono degli insediamenti in Anatolia e Italia. Essendo portatori di un’articolatissima religione, le popolazioni celtiche iniziarono ad essere perseguitate da Germani e Romani dal II° secolo a. c. e furono lentamente sottomessi e assimilati da loro; i loro usi e costumi furono marginalizzati alle isole britanniche dove, anche se in netta decadenza, resistettero.

I Celti “italici”
Alcuni studi parlano di una “celtizzazione” di determinate aree del nord Italia già all’età del bronzo. In questo lasso di tempo, la popolazione celtica avrebbe trovato uno sviluppo organico con la civiltà di Golasecca, iniziata nel XII°  secolo a. c. e considerata per alcuni, una delle prime forme di civiltà celtica in tutta Europa. Ed è proprio qui, in quella che oggi è l’area archeologica di Monsorino, è stata rinvenuta la più antica testimonianza in lingua celtica in Europa: un’iscrizione in gallico, con alfabeto etrusco, su di un vaso di un corredo funebre. Golasecca, si trova vicino Varese, in Lombardia.

L’area archeologica di Monsorino a Golasecca
A Varese, nel cuore del Parco del Ticino, troviamo la ricca e unica testimonianza di questa infiltrazione celtica. Il sito archeologico, già in fase di scavo nel 1800 e oggi aperto al pubblico anche con la possibilità di visite guidate, ci regala una necropoli celtica contenente sette recinti funerari circolari e tre rettangolari, quarantasei tombe unite in piccoli gruppi realizzate con grossi ciottoli, corredi funerari e urne per le ceneri. I corredi, composti da ceramiche al tornio e oggetti in bronzo e ferro, sono conservati nel vicino Museo di Sesto Calende. Tre tombe importanti sono state ritrovate qui e ora sono conservate al Museo di Varese:

due tombe sono di due guerrieri e una, chiamata la Tomba del tripode, conservata al Museo di Golasecca, è costituita da un cassone di lastre in pietra e conteneva molteplici oggetti di corredo tra cui una lamina e un tripode, entrambi in bronzo, insieme ad altri oggetti tipicamente femminili.

Elena Caravias

Foto: ilpiedeverde.it

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