Biodiversità e conservazione Cambiamenti climatici

G7 di Corbis Bay: ribaditi gli impegni ma assenti i vincoli

Dal G7 di Cornovaglia si confermano gli impegni per un’azione climatica, ma perdura la genericità di piani che possano far uscire dalla crisi climatica e dai combustibili fossili una volta per tutte. La novità principale viene dall’assunzione di responsabilità per porre fine alla perdita di biodiversità.

Proteggere il nostro pianeta sostenendo una rivoluzione verde che crea posti di lavoro, riduce le emissioni e cerca di limitare l’aumento delle temperature globali a 1,5° C. Ci impegniamo a raggiungere lo zero netto entro il 2050, dimezzando le nostre emissioni collettive nei due decenni fino al 2030, aumentando e migliorando i finanziamenti per il clima fino al 2025; e conservare o proteggere almeno il 30% della nostra terra e dei nostri oceani entro il 2030. Riconosciamo il nostro dovere di salvaguardare il pianeta per le generazioni future

Non è di certo un annuncio roboante quello che si legge nel preambolo del Comunicato finale del G7 di Carbis Bay (11-13 giugno 2021), visto che l’obiettivo del taglio del 50% delle emissioni di gas serra è un obiettivo inferiore a quello fissato dell’UE (-55%).

Anche la genericità dell’impegno di presentare strategie a lungo termine che stabiliscano percorsi concreti per azzerare le emissioni nette di gas serra entro il 2050 il prima possibile, facendo il massimo sforzo per farlo entro la COP26” (punto 38) lascia perplessi, anche se viene affermata la volontà di rispettare l’obiettivo più alto dell’Accordo di Parigi, cioè di contenere il riscaldamento globale entro gli 1,5° C rispetto ai livelli pre industriali (punto 39).

Viene fissata al 2025 la cancellazione di tutti i sussidi “inefficienti” ai combustibili fossili ed entro il 2021 quelli diretti alla costruzione di impianti a carbone per la produzione di energia elettrica, che non abbiano sistemi di Carbon Capture and Storage (CCS).

Viene ribadito l’impegno di mobilitare 100 miliardi di dollari/anno di investimenti pubblici e privati per sostenere le politiche di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici nelle economie emergenti (punto 40).

Viene sottolineata (punto 41) la necessità di un passaggio ad informazioni finanziarie obbligatorie relative al clima secondo il quadro stabilito dalla task force (TCFD) e viene attesa con impazienza la costituzione di quella per le informative finanziarie legate alla natura (TNFD), come peraltro era stato concordato nella riunione dei Ministri delle Finanze la settimana precedente.

Sulla tutela della biodiversità c’è il sostegno dichiarato (punto 42) al quadro post- 2020 che sarà adottato dalla Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Biodiversità (CBD-COP15) che avrà luogo in Cina (Kunming, 11-24 ottobre 2021), per invertire la traiettoria della perdita di biodiversità e degli ambienti naturali che la supportano, oltre a garantire che l’impatto sulla natura sia pienamente preso in considerazione nel processo decisionale politico del G7.

Fulcro delle iniziative, il Nature Compact 2030 per fermare e invertire la perdita di biodiversità e affrontare la deforestazione, i rifiuti marini e il commercio illegale di specie selvatiche, basato su 4 pilastri:
conservare o proteggere almeno il 30% del territorio globale e almeno il 30% degli oceani entro il 2030;
sostenere la transizione verso una gestione e un uso sostenibili delle risorse naturali e utilizzare leve appropriate per affrontare attività non sostenibili e illegali che abbiano un impatto negativo sulla natura e quindi sui mezzi di sussistenza;
aumentare gli investimenti nella protezione, conservazione e ripristino della natura, compreso l’impegno ad aumentare i finanziamenti per soluzioni basate sulla natura fino al 2025;
dare priorità alla responsabilità rafforzata e ai meccanismi attuativi di Accordi ambientali multilaterali di cui i Paesi membri del G7 sono parti.

Il G7 non è riuscito a prepararci per una COP26 di successo poiché manca la fiducia tra i Paesi ricchi e quelli in via di sviluppo – ha dichiarato Jennifer Morgan, Direttore esecutivo di Greenpeace International che in occasione dell’apertura del G7 aveva lanciato un messaggio video con 300 droni illuminati e proiezioni di luce per creare immagini in movimento 3D mozzafiato di animali iconici che viaggiavano da tutti gli angoli del mondo e che scendevano in Cornovaglia –  Ricostruire l’essenziale fiducia multilaterale significa sostenere l’esenzione dalla protezione dei brevetti farmaceutici per vaccini per tutta la popolazione, rispettare gli impegni per il finanziamento del clima per i Paesi più vulnerabili e cacciare i combustibili fossili dalla politica una volta per tutte”.

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