Un rapporto congiunto di UN Women e UNDP che per la prima volta fornisce un quadro completo dei progressi nello sviluppo umano delle donne e delle ragazze in 114 Paesi, sulla base dei parametri gemelli utilizzati dalle due organizzazioni per valutarne lo stato di progresso verso nell’emancipazione femminile e la parità di genere, evidenzia che i grandi divari continuano, ostacolando la realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Nessun paese ha raggiunto la piena parità di genere e meno dell’1% delle donne e delle ragazze vive in un Paese con un’elevata emancipazione femminile e un piccolo divario di genere.
È quanto emerge dal Rapporto “The Paths to Equal. Twin indices on women’s empowerment and gendere equality” che UN Women e UNDP hanno congiuntamente lanciato in occasione della Conferenza “Women Deliver” (Kigali, 17-20 luglio 2023), il più grande e importante incontro mondiale sulla parità di genere, a cui partecipano 6.000 persone in presenza e oltre 200.000 online, che per la prima volta fornisce un quadro più completo dei progressi nello sviluppo umano delle donne e delle ragazze.
UN Women, l’Ente dell’ONU che lavora per favorire il processo di crescita e sviluppo della condizione delle donne e della loro partecipazione pubblica, e UNDP, il Programma delle Nazione Unite per lo Sviluppo, hanno unite le loro forze per proporre il Women’s Empowerment Index (WEI) e il Global Gender Parity Index (GGPI) come indici gemelli per misurare la parità di genere e l’emancipazione delle donne.
I due indici offrono lenti diverse ma complementari per valutare i progressi nel promuovere lo sviluppo umano, il potere e le libertà delle donne. Insieme, fanno luce sulle complesse sfide affrontate dalle donne in tutto il mondo e aprono la strada a interventi mirati e riforme politiche.
Il WEI misura il potere e le libertà delle donne di fare scelte e cogliere le opportunità di vita attraverso 5 dimensioni: salute, istruzione, inclusione, processo decisionale e violenza contro le donne. Allo stesso modo, il GGPI valuta la condizione delle donne rispetto agli uomini nelle dimensioni fondamentali dello sviluppo umano, tra cui la salute, l’istruzione, l’inclusione e il processo decisionale.
L’analisi compiuta su 114 Paesi ha rilevato che il potere e la libertà delle donne di fare scelte e cogliere le opportunità rimangono ampiamente limitate e che la scarsa emancipazione delle donne e i grandi divari di genere sono all’ordine del giorno.
A livello globale, le donne hanno il potere di raggiungere in media solo il 60% del loro pieno potenziale, come misurato dal WEI, mentre raggiungono, in media, il 72% di ciò che gli uomini ottengono nelle principali dimensioni dello sviluppo umano, come misurato dal GPPI.
Questi deficit e disparità di empowerment (maggior forza, stima e autorevolezza) sono dannosi non solo per il benessere e il progresso delle donne, ma anche per il progresso umano.
“Con gli obiettivi di sviluppo sostenibile, la comunità globale ha assunto un forte impegno per l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne – ha dichiarato in occasione della presentazione del Rapporto la Direttrice esecutiva di UN Women, Sima Bahous – Tuttavia, possiamo vedere chiaramente con questi nuovi indici che in tutti i Paesi il pieno potenziale delle donne rimane irrealizzato e che i grandi divari di genere continuano a essere all’ordine del giorno, ostacolando e rallentando così il progresso nella realizzazione di tutti gli Obiettivi . Sono quindi necessari sforzi sostenuti per mantenere la promessa dell’uguaglianza di genere, garantire i diritti umani delle donne e delle ragazze e garantire che le loro libertà fondamentali siano pienamente realizzate“.
Il Rapporto evidenzia inoltre che meno dell’1% delle donne e delle ragazze vive in paesi con alti livelli di emancipazione femminile e alta parità di genere, mentre oltre il 90% della popolazione femminile mondiale – 3,1 miliardi di donne e ragazze – vive in Paesi caratterizzati da un grande deficit di emancipazione femminile e un ampio divario di genere.
L’Italia ha uno dei punteggi peggiori tra i Paesi del gruppo Europa e Nord America con empowerment alto e medio-alto, con un punteggi0 di 0,700 nel WEI, dove la Svezia primeggia con 0.828, e di 0.767 nel GGPI, Gruppo sempre guidato da Svezia (0,925), alla pari con Bulgaria, e con Ungheria, Cechia e Lussemburgo con punteggio inferiore.
Il WEI e il GGPI sono strumenti utili per i responsabili politici, fornendo prove vitali sui progressi e sulle azioni politiche urgenti necessarie per raggiungere l’emancipazione delle donne e l’uguaglianza di genere. Gli indici rivelano la necessità di un’azione politica globale nelle seguenti aree:
1. Politiche sanitarie: sostenere e promuovere una vita lunga e sana per tutti, con particolare attenzione all’accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva.
2. Parità nell’istruzione: colmare le lacune nelle competenze e nella qualità dell’istruzione, in particolare in settori come le materie STEM (science, technology, engineering and mathematics) per emancipare le donne e le ragazze nell’era digitale.
3. Equilibrio tra lavoro e vita privata e sostegno alle famiglie: investire in politiche e servizi che affrontino l’equilibrio tra lavoro e vita privata, compresi servizi di assistenza all’infanzia di qualità a prezzi accessibili, programmi di congedo parentale e accordi di lavoro flessibili.
4. Partecipazione paritaria delle donne: stabilire obiettivi e piani d’azione per raggiungere la parità di genere in tutte le sfere della vita pubblica ed eliminare leggi e regolamenti discriminatori che frenano le donne.
5. Violenza contro le donne: attuare misure globali incentrate sulla prevenzione, sul cambiamento delle norme sociali e sull’eliminazione di leggi e politiche discriminatorie.
“Questa analisi illuminante mostra che un maggiore sviluppo umano non è di per sé una condizione sufficiente, poiché più della metà dei paesi con prestazioni basse e medie nell’indice di emancipazione femminile e nell’indice di parità globale rientrano nei gruppi di sviluppo umano molto alto e alto – ha affermato a sua volta l’Amministratore delegato dell’UNDP, Achim Steiner – Troppe donne e ragazze vivono in Paesi che consentono loro solo di raggiungere una frazione del loro potenziale e queste nuove e fresche intuizioni sono in definitiva progettate per aiutare a realizzare un cambiamento reale, per persone reali“.
UN Women e UNDP sottolineano che gli indici fungono da catalizzatori per il cambiamento, consentendo un monitoraggio e una valutazione completi dei progressi e delle lacune tra i Paesi. Arrivano inoltre, in un momento critico, in cui le sfide globali minacciano di minare lo sviluppo umano e esacerbare le disparità di genere esistenti. Sfruttando questi indici, i responsabili politici, le parti interessate e le comunità possono intraprendere azioni informate e accelerare il viaggio verso un mondo più equo e inclusivo.
Il mondo è a un bivio critico, concludono le due Organizzazioni, e questo rapporto è un contributo chiave al momento di fare un bilancio a metà percorso per il conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e un mezzo per promuovere gli sforzi per ciascuno dei 17 Obiettivi, incluso l’Obiettivo 5. Raggiungere la prità di genere e l’emancipazione femminile di tutte le donne e le ragazze, in vista del Vertice delle Nazioni Unite (18-19 settembre 2023).