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EEA: nel 2022 emissioni -2%, ma il tasso deve raddoppiare

Secondo l’ultimo Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) che monitora i progressi e le tendenze per mitigare i cambiamenti climatici attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra, nel 2022 c’è stata una riduzione nell’UE del 2% rispetto all’anno precedente, ma gli sforzi dovranno almeno raddoppiare per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni del 55% al 2030, e il tasso di incremento delle fonti rinnovabili da una media dell’0,8% deve passare al 2,5%.

Le emissioni di gas serra, rispetto al 2021, sono diminuite l’anno scorso del 2% in tutta l’Unione europea, , ma nonostante i progressi ottenuti nella riduzione delle emissioni, nelle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica, c’è bisogno urgente di un’azione accelerata per raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici ed energetici dell’UE. 

È quanto sottolinea l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) che ha pubblicato il 24 ottobre 2023 il Rapporto Trends and Projections in Europe 2023” che esplora le tendenze storiche, i progressi più recenti e i percorsi futuri previsti per mitigare i cambiamenti climatici attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra, gli incrementi di energia da fonti rinnovabili e il miglioramento dell’efficienza energetica. 

Il Rapporto si basa sui dati delle emissioni di gas serra e dell’energia fino al 2022, segnalati ufficialmente nel 2023 dagli Stati membri, secondo quanto previsto dal Regolamento sul meccanismo di monitoraggio e comunicazione delle emissioni di gas a effetto serra e di comunicazione di altre informazioni in materia di cambiamenti climatic , integrati per i dati mancanti dalle stime dell’EEA.

Stante che le emissioni di gas serra sono tornate su una traiettoria discendente dopo il rimbalzo seguìto alla ripresa del 2021 dalla pandemia di Covid-19, gli Stati membri hanno anche segnalato un livello di ambizione più elevato per le riduzioni al 2030 e migliaia di politiche e misure nazionali per raggiungere obiettivi climatici ed energetici. Sebbene il rapporto evidenzi alcuni incoraggianti segnali di progresso, si sottolinea anche che gli sforzi dovranno almeno raddoppiare per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni del 55% al 2030, nell’ambito del Pacchetto legislativo “Fit for 55”, entrato in vigore quasi interamente.

Ad oggi l’UE ha ridotto le emissioni nette di gas serra, compresa l’aviazione internazionale, del 31% rispetto ai livelli del 1990, promuovendo contemporaneamente la crescita economica. Sullo sfondo dell’impennata dei prezzi del gas naturale, il 2022 ha visto una riduzione del 2% delle emissioni di gas serra, trainata da sostanziali diminuzioni nei settori edilizio e industriale, mentre quelle derivanti dalla fornitura di energia e dai trasporti hanno registrato un aumento

Fonte: EEA, 2023

Per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni entro il 2030, il ritmo di riduzione annuale delle emissioni di gas serra in Europa deve più che raddoppiare rispetto ai progressi annuali osservati dal 2005, afferma l’EEA. Sono particolarmente necessarie riduzioni più rapide per le emissioni derivanti dal trasporto stradale, dall’edilizia, dall’agricoltura, dai rifiuti e dalle piccole industrie, tutti settori che rientrano nel Regolamento sulla condivisione degli sforzi. La riduzione del consumo energetico e la crescita delle energie rinnovabili devono accelerare ancora più rapidamente per raggiungere gli obiettivi del 2030 inclusi nelle Direttive sull’efficienza energetica e sulle energie rinnovabili recentemente adottate. 

Al contempo, il Rapporto indica notevoli progressi in settori specifici. Mentre nel 2005 l’energia eolica e quella solare avevano una presenza modesta nel settore elettrico, la loro quota stimata nella produzione di elettricità ha superato il 20% nel 2022. La recente diffusione dell’energia solare è stata particolarmente notevole poiché è cresciuta del 28% nel corso del 2022.

In particolare, nello stesso giorno della pubblicazione del Rapporto, la Commissione UE ha adottato un Piano per l’energia eolica affinché si passi dai 204 GW di installazioni nel 2022 a oltre i 500 GW nel 2030, necessari per rimanere nella traiettoria per l’obiettivo del 42,5% di energia prodotto dalle rinnovabili.

Il rapporto rileva, inoltre, un notevole aumento delle vendite di pompe di calore nel 2022 e la quota crescente di veicoli elettrici, che rappresentano ora il 22% sul totale delle vendite di auto nuove in UE lo scorso anno. 

Nel marzo 2023, gli Stati membri hanno segnalato più di 3.000 politiche e misure per raggiungere gli obiettivi energetici e climatici, che si prevede comporteranno una riduzione del 43% nel 2030 per le emissioni nette totali di gas serra, compresa l’aviazione internazionale, mentre ulteriori misure attualmente in fase di pianificazione porterebbero le riduzioni al 48%. Fino allo scorso, era stato previsto che le misure adottate e progettate  dagli Stati membri comportassero una riduzione del 41%, Questo significa che nell’ultimo anno è aumentato il livello di ambizione in tutta in tutta Europa. Tuttavia, rimane ancora un gap del 7% rispetto all’obiettivo climatico dell’UE al 2030 del 55%

Se si guarda l’orizzonte oltre il 2030 è più ampio il divario tra gli effetti previsti delle politiche e delle misure e gli obiettivi, afferma il rapporto dell’EEA, avvertendo che la finestra di opportunità per mettere in atto le giuste decisioni e tecnologie è limitata, rendendo imperativo che la neutralità climatica sia presa in considerazione nelle politiche che riguardano molti settori. In particolare, il rapporto evidenzia l’urgente necessità di accelerare gli sforzi nei trasporti e nell’agricoltura verso il 2050, che finora sono rimasti indietro rispetto ad altri settori nella riduzione delle emissioni, e menziona il contributo cruciale della capacità di rimozione di CO2 nell’ambito dell’uso del suolo, cambiamento di uso del suolo e silvicoltura (LULUCF). 

L’aggiornamento dei piani nazionali per l’energia e il clima (PNEC) degli Stati membri, le cui bozze sono state presentate nell’estate del 2023, (qui il testo di quello dell’Italia), e i testi finali previsti entro il 30 giugno 2024, offrono l’opportunità di stabilire politiche e misure più forti e di aumentare i livelli di ambizione, e Insieme alla rapida attuazione delle misure adottate a livello UE, sono ingredienti chiave per raggiungere gli obiettivi. 

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