Economia e finanza Mari e oceani

Economia blu: alimenta la transizione verde dell’Europa

L’annuale Rapporto sull’economia blu dell’UE indica le ultime tendenze e sviluppi in tutti i settori economici legati agli oceani e alle aree costiere, confermando che tutti i settori coinvolti stanno svolgendo un ruolo determinante nella costruzione di un’economia sostenibile.

In occasione della Giornata Marittima Europea (19 20 maggio 2022), ospitata quest’anno a Ravenna, la Commissione UE ha pubblicato il “Blue Economy Report 2022”, riferito al 2019, l’annuale relazione che analizza la portata e le dimensioni dell’economia blu nell’UE, creando una base per sostenere i responsabili politici e le parti interessate nella ricerca di uno sviluppo sostenibile di oceani, mari e risorse costiere, redatto dalla Direzione Generale Affari marittimi e Pesca e dal Centro Comune di Ricerca (JRC) che fornisce le conoscenze socio-economiche specifiche del settore per supportare decisioni informate da parte dei responsabili politici, degli operatori dell’economia blu e delle parti interessate..

Con quasi 4,5 milioni di persone occupate, oltre 665 miliardi di euro di fatturato e 184 miliardi di euro di valore aggiunto lordo, i settori dell’economia blu dell’UE contribuiscono in modo significativo alla nostra economia, in particolare nelle regioni costiere.

La novità di questa edizione 2022 del rapporto UE sull’economia blu è la riflessione sulle implicazioni delle tendenze a lungo termine, attraverso le prospettive strategiche. In particolare, la relazione elabora un recente esercizio di modellizzazione di scenari che è stato eseguito per diversi scenari di innalzamento del livello del mare e inondazioni costiere sull’economia dell’UE. I risultati indicano che, in assenza di un’azione per il clima, i danni causati dall’innalzamento del livello del mare potrebbero causare una perdita diretta di oltre 200 miliardi di euro all’anno nell’UE entro il 2080, principalmente a causa dei danni agli edifici nelle zone costiere. Tuttavia, in termini di impatto indiretto, il danno alla società può arrivare fino a 500 miliardi di euro di servizi nelle regioni costiere, principalmente dal danno agli ecosistemi acquatici e dall’erosione costiera. Sottolineando ancora una volta la necessità di un’azione comune sui cambiamenti climatici e la transizione verso un’economia sostenibile,

Le circostanze straordinarie di oggi dimostrano ancora una volta la pressante necessità di accelerare la transizione verde e migliorare la resilienza e la sostenibilità a lungo termine dell’economia europea, basata su sistemi naturali sani e fiorentiha dichiarato Virginius Sinkevičius, Commissario UE per l’Ambiente, gli oceani e la pesca – Questa quinta relazione annuale mostra chiaramente che i settori dell’economia blu dell’UE stanno compiendo passi avanti, guidati dall’innovazione, dalla tecnologia e dall’imprenditorialità, e svolgeranno un ruolo indispensabile in questa transizione“.

Le principali tendenze per il 2019 e la pandemia di Covid-19
I settori consolidati, compresi i settori delle risorse marine viventi e non, dell’energia marina rinnovabile, delle attività portuali, della costruzione e riparazione navale, dei trasporti marittimi e del turismo costiero restano la spina dorsale dell’economia blu dell’UE anche nel 2019. Rispetto all’anno precedente, questi settori sono cresciuti in termini di Valore Aggiunto Lordo (+4,5%) e di utile lordo (+7%), mentre l’occupazione è rimasta stabile. 

Tra i settori consolidati, particolarmente degni di nota sono gli sviluppi nel settore delle risorse biologiche e nel settore delle energie rinnovabili marine
Il settore delle risorse biologiche ha registrato un aumento del 41% dei profitti lordi negli ultimi 10 anni a 7,2 miliardi di euro nel 2019, rendendolo il settore in più rapida crescita in termini di valore aggiunto lordo, dopo la costruzione e la riparazione navale. 
Il settore delle energie rinnovabili marine, essendo un contributo fondamentale al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo e delle strategie energetiche dell’UE, sta crescendo in modo esponenziale e ha registrato un aumento dell’occupazione del 17% rispetto al 2018.

Sulla base dei dati preliminari 2020, il Rapporto fornisce anche una valutazione degli effetti del Covid-19 nel turbolento anno 2020. L’analisi conferma che il Covid-19 ha avuto un impatto significativo sulla maggior parte dei settori della blue economy. Questo impatto è stato più che proporzionale rispetto al resto dell’economia dell’UE. Ciò può essere spiegato dalla quota maggiore del turismo costiero nell’economia blu dell’UE (44% del VAL totale e il 63% dell’occupazione) colpito in modo particolarmente duro durante il primo anno della pandemia, fino a più della metà della sua dimensione originaria sulla base di dati preliminari.

I settori emergenti come driver per la transizione verso la sostenibilità
Accanto ai settori consolidati, il rapporto evidenzia il potenziale significativo per un’ulteriore crescita dell’economia blu attraverso lo sviluppo dei settori emergenti e altamente innovativi, come la bioeconomia blu, l’innovazione e la robotica blue-tech e le tecnologie dell’energia oceanica. Sebbene siano generalmente agli albori, queste tecnologie hanno il potenziale per offrire soluzioni sostenibili in grado di accelerare la transizione necessaria affinché l’UE mantenga i suoi ambiziosi impegni in materia di sostenibilità.

E una tale transizione è necessaria affinché gli oceani rimangano fornitori di servizi ecosistemici cruciali, come la biodiversità, la cattura del carbonio, il cibo e i materiali. Tuttavia, gli ecosistemi marini sono sottoposti alla pressione dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento dovuto ai rifiuti di plastica, ai nutrienti eccessivi e ai contaminanti chimici. Per affrontare l’impatto a lungo termine di tali pressioni, l’UE si sforza di monitorare e anticipare le tendenze e informare di conseguenza l’elaborazione delle politiche dell’UE.

Gli oceani ci forniscono risorse e servizi ecosistemici vitali, quali ossigeno, cibo, acqua, energia, regolazione della temperatura e biodiversità – ha sottolineato Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani – La relazione fornisce una panoramica straordinaria del loro potenziale e del loro ruolo nella costruzione di un’economia sostenibile”.

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