Circular economy In evidenza Sostenibilità

Il CONOE ad Ecomondo con quattro incontri di approfondimento

Idee, progetti e obiettivi per aumentare la raccolta e l’avvio a riciclo degli oli vegetali esausti di provenienza domestica.

Il futuro della raccolta degli oli vegetali ed animali di origine domestica è stato al centro degli approfondimenti che il CONOEConsorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti ha messo in campo durante la XXV edizione di Ecomondo – The Green Techology Expo (8 – 11 novembre presso la Fiera di Rimini).

Quattro talk in diretta streaming sui canali social del Consorzio di Regioni & Ambiente e sulla web TV Touchplay a cui hanno partecipato i vertici del consorzio: Tommaso Campanile, Presidente e Francesco Mancini, Direttore, accompagnati in un percorso di dialogo con altrettanti soggetti partner della filiera.

Il primo talk, effettuato nella mattinata del 9 novembre sì è concentrato su “La raccolta dell’olio esausto domestico. Criticità attuali e nuove prospettive”. Al centro del dibattito la collaborazione che il CONOE ha avviato con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani – ANCI con l’obiettivo di giungere alla sottoscrizione di un protocollo di intesa.

È stata ribadita, infatti, la necessità di un impegno congiunto dei Comuni e degli Associati del Consorzio per incrementare la raccolta degli oli di origine domestica, quelli generati dalle cucine delle famiglie italiane, per intenderci, la cui mole supera di molto quella degli oli prodotti e recuperati dalle attività di ristorazione e di produzione alimentare; e la cui cattiva gestione causa, non solo una mancata captazione di tale quantità e quindi un minor avvio a riciclo, ma soprattutto è responsabile di dannose dispersioni nell’ambiente con conseguenze a carico degli ecosistemi e delle reti fognarie.

A questo proposito, molto interessanti i contributi portati da Carmelina Cicchiello, Responsabile ciclo integrato dei rifiuti, ANCI; Marta Giovanna Geranzani, Dipartimento Ciclo Rifiuti del Comune di Roma.

Con il secondo talk, realizzato nel pomeriggio dello stesso giorno, si è portata all’attenzione del pubblico il tema del CONOE come sistema universale EPR nel quadro del ruolo di consorzi ex lege.

In questo specifico “salotto” si è sviscerata la natura giuridica, il finanziamento e il funzionamento dei Consorzi approfondendo, grazie alla presenza del Dott. Pierluigi Altomare, Segretario, Albo Nazionale Gestori Ambientali il tema dei confini e delle regole entro le quali si dovrà muovere il consorzio nel prossimo futuro, ma anche tutto il sistema consortile dei rifiuti.
Nello specifico si è parlato del sistema EPR per quanto concerne gli oli vegetali esausti in riferimento alle criticità legate alla coesistenza dei consorzi ex lege rispetto ai nuovi sistemi autonomi di gestione da cui la necessità di definire aspetti di qualificazione tra i diversi soggetti con specifiche attribuzioni e ambiti di operatività.

Un ulteriore elemento di discussione è stato quello relativo al pacchetto sull’Economia circolare e al derivante D. Lgs. n. 116 che ha obbligato i consorzi a riformulare i propri statuti. Nella partita regolamentare in itinere, poi, come non ricordare l’iter della decretazione End of Waste che è rimasta in attesa di definizione e di cui gli operatori della filiera attendono l’esito.

Nel terzo talk, che si è tenuto nella mattinata del 10 novembre si è discusso della necessità di “Fare squadra per l’ambiente. L’importanza dei progetti di educazione ambientale”.
Al tavolo dei lavori, con il Presidente Campanile e il Direttore Mancini erano presenti: Lucia Nardi, Responsabile Area Cultura d’impresa, ENI e Roberto Della Seta, Direttore Scientifico, Eprcomunicazione.

Nella fattispecie si è parlato del progetto pilota RiusiamOLI, il percorso didattico promosso da ENI con la collaborazione di CONOE. La sensibilizzazione delle giovani generazioni rispetto ai temi della sostenibilità è una delle priorità del Consorzio che crede fortemente nei progetti che riescono ad arrivare capillarmente nelle classi utilizzando strumenti digitali e forme di gioco, più coinvolgenti per i giovani studenti. Una strategia di educazione ambientale in grado di trasferire alle giovani generazioni (e non solo se si considera la ricaduta presso le famiglie, i valori del riciclo e della sostenibilità.

L’ultimo talk effettuato, nel pomeriggio del 10 novembre ha messo in luce: “I fatti che frenano l’attività delle imprese. Un confronto tra gli operatori del CONOE”.
In sostanza si è trattato di dare voce alle imprese della filiera cercando di far emergere le varie problematicità: dall’illegalità nella gestione degli oli esausti, alle difficoltà nell’approvvigionamento energetico; dall’aumento del costo energetico, alle lungaggini burocratiche per la finalizzazione del decreto “End of Waste” dedicato agli oli vegetali esausti.

A parlare delle esperienze sul campo, accanto al Presidente Campanile e al Direttore Mancini sono stati: Tonino SALARIS, Direttore tecnico diGisca Ecologica e Giorgio Tanoni, Amministratore Unico di Adriatica Oli.

Gli obiettivi che si è dato il Consorzio sono ambiziosi, ha ricordato il Presidente Campanile: “siamo riusciti a recuperare ed avviare alla produzione industriale la maggior parte degli oli esausti prodotti dalle attività professionali ma non siamo ancora stati bravi ad intercettare e a convincere la famiglie a recuperare il proprio olio in casa per poi conferirlo adeguatamente ”.
Abbiamo un terzo degli oli esausti, principalmente prodotti dalle attività professionali di ristorazione e di produzione alimentare, ma i due terzi degli oli vengono prodotti dalle attività domestiche nelle case degli italiani ”.
Raccogliere quest’olio diventa fondamentale e per fare questo abbiamo avviato progetti sperimentali con alcuni Comuni e stiamo facendo un accordo con ANCI perché insieme si possano sensibilizzare le amministrazioni locali e i relativi amministratori affinché possano prendersi in carico il problema della gestione di una tipologia di rifiuto domestico che se non viene intercettato e non viene avviato a recupero è fortemente inquinante e danneggia sostanzialmente i sistemi fognari ma anche l’ecosistema in caso di dispersione”.
Per contro, i vantaggi di una buona gestione, recupero e riciclo sono molteplici, ma serve la consapevolezza e l’impegno di tutti gli attori coinvolti”.

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