ENEA-DUEE e CTI hanno presentato la IV edizione del Rapporto sulla Certificazione Energetica degli Edifici 2023 che analizza gli attestati di prestazione energetica (APE) registrati nel Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE) ed emessi nel 2022 da 17 Regioni e 2 Province Autonome.
Migliorano ancora e in maniera significativa le prestazioni energetiche del parco edilizio nazionale certificato.
È quanto emerge dal IV Rapporto annuale sulla certificazione energetica, presentato il 22 settembre 2023 e realizzato da ENEA – Dipartimento Unità Efficienza Energetica (DUEE) e Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente (CTI).
Il DUEE svolge il ruolo di Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica assegnato ad ENEA e costituisce il riferimento nazionale in tema di efficienza energetica nei confronti della pubblica amministrazione, dei cittadini, delle imprese e del territorio, rendendo disponibili metodologie e soluzioni innovative e attività di supporto tecnico-scientifico per l’uso efficiente dell’energia, la riduzione dei consumi energetici e l’ottimizzazione dei processi, con forte attenzione alla qualità e alla responsabilità sociale.
Il Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente (CTI), ente federato all’UNI, ha lo scopo di svolgere attività normativa ed unificatrice nei vari settori della termotecnica, della gestione dell’energia, dell’efficienza energetica e delle connesse implicazioni ambientali e di sostenibilità, per i quali fini si avvale della collaborazione di aziende e associazioni di settore, enti pubblici ed enti pubblici di tipo ordinistico, associazioni professionali ed enti di ricerca.
“Il significativo aumento dei costi energetici e la crisi climatica in atto rappresentano problematiche sempre più stringenti che rendono ancora più necessari gli interventi per il miglioramento energetico degli edifici – sottolinea nella Prefazione il Presidente ENEA, Gilberto Dialuce – In questo contesto il Rapporto rappresenta un ulteriore sforzo congiunto di ENEA e CTI per migliorare la qualità del quadro d’insieme del patrimonio immobiliare privato e pubblico, anche alla luce delle decisioni sulla nuova Direttiva EPBD che a breve verranno prese in sede UE. Una sinergia indispensabile anche per la definizione delle strategie di intervento nel settore a livello nazionale e territoriale, e per un orientamento più mirato e stabile nel tempo degli investimenti necessari e dei relativi sistemi di incentivazione”.
Nel 2022 risultano emessi da 17 Regioni e 2 Province Autonome oltre 1,3 milioni di attestati di prestazione energetica (APE) registrati nel Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE) ed emessi nel 2022 da 17 Regioni e 2 Province Autonome.

La distribuzione degli APE per Regione e Provincia Autonoma rimane quasi invariata rispetto al 2021, a indicazione del fatto che l’attività di certificazione energetica ha acquisito un ritmo costante nel tempo per tutte i territori amministrativi italiani. In particolare, la quota più consistente di attestati è stata emessa dalla regione Lombardia (20,5%), seguita da Lazio (9,6%) e Veneto (8,4%). Gli APE collegati a passaggi di proprietà e locazioni risultano in lieve flessione, pur continuando a rappresentare oltre l’80% del campione analizzato.
Nonostante i risultati evidenzino sempre che una cospicua parte degli APE ricade nelle classi energetiche F e G (circa il 55%), il confronto tra 2021 e 2022 della distribuzione delle classi energetiche (un significativo miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili certificati; infatti, la percentuale di immobili nelle classi energetiche F e G diminuisce, in particolare in favore di quelle A4-B (+3,7%).

Aumentano in percentuale le riqualificazioni energetiche e le ristrutturazioni profonde, che rappresentano rispettivamente il 5,7% e il 4,1% degli APE emessi nel 2022 (+1,5% per entrambe rispetto al 2021) e sono stati 17.408 gli APE registrati nel SIAPE nella categoria Edifici a energia quasi zero (NZEB) tra il 2015 e il 2022.
La principale novità dell’edizione 2023 è la sezione del rapporto dedicata a nuovi strumenti e metodi di analisi per il miglioramento della qualità degli APE, in particolare per il potenziamento delle metodologie di controllo da parte del certificatore sia durante la fase di predisposizione dell’APE che in quella successiva.
Sono stati approfonditi, inoltre, i temi relativi all’implementazione del Catasto Energetico Unico (CEU) regionale, il ruolo del Portale nazionale per la Prestazione Energetica degli Edifici e delle altre applicazioni informatiche predisposte da ENEA.
La digitalizzazione degli APE risulta fondamentale per individuare le aree con maggiore necessità di intervento, in funzione delle diverse realtà territoriali, e per offrire al cittadino un set più completo di informazioni, grazie anche all’ausilio di sportelli unici digitalizzati (one stop shop).
“La nuova edizione del Rapporto vuole rappresentare uno strumento di lavoro sempre aggiornato e in continua evoluzione per supportare chi deve o vuole definire strategie, misure e azioni sul parco edilizio nazionale in linea con gli sfidanti obiettivi che ci impongono la transizione energetica e la decarbonizzazione – evidenzia a sua volta il Presidente del CTI, Cesare Boffa – Questo nuovo capitolo della collaborazione tra ENEA e CTI mette in luce il processo di miglioramento continuo delle informazioni che possono essere raccolte, analizzate e trasmesse alla Pubblica Amministrazione e agli operatori interessati”.
Il Rapporto, infine, analizza i risultati di un questionario somministrato a un campione di circa 80 soggetti, tra associazioni, consorzi e ordini professionali, che hanno espresso il loro punto di vista su diversi aspetti del sistema di certificazione energetica nazionale, soprattutto in merito alla proposta di revisione della Direttiva EPB sulla prestazione energetica degli edifici, che Commissione UE ha adottato il 15 dicembre 2021, prevista nel Pacchetto “Fit for55“ che introduce l’obbligo per tutti i nuovi edifici di essere a emissioni zero, in particolare gli edifici residenziali dovranno raggiungere l’obiettivo entro il 2032 garantendo prestazioni minime energetiche definite dagli attestati di prestazione energetica: entro il 2030 nella classe E; entro il 2033 nella classe D.
Il testo definitivo della EPBD, la cui proposta ha suscitato accesi dibattiti a Bruxelles e la forte opposizione da parte di alcuni Stati membri come Italia e Polonia, dovrebbe uscire dall’ultima riunione del Trilogo (Commissione UE, Consiglio e Parlamento), prevista per il 6 ottobre 2023.