Aree protette e parchi Biodiversità e conservazione

Aree protette UE: connetterle con le infrastrutture verdi

Secondo il briefing dell’AEA ripristinare la continuità spaziale e funzionale del paesaggio, collegando l’80% delle aree protette europee con le infrastrutture verdi che distano meno di 1Km, potrebbe potenziare i servizi ecosistemici dei siti Natura 2000, contribuendo al conseguimento dell’obiettivo del 30% di aree protette previsto dalla nuova Strategia UE per la biodiversità.

La rete delle aree protette dell’UE Natura 2000, potrebbe essere ulteriormente connessa con le infrastrutture verdi (IG) per creare una rete naturale transeuropea, limitando le attuali disconnessioni (15%) dei siti determinate da autostrade ed altre infrastrutture che ne limitano i servizi ecosistemici. 

È il risultato del briefing Building a Trans-European Nature Network“, pubblicato oggi (2 luglio 2020) dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), che analizza il potenziale utilizzo di infrastrutture verdi per collegare i siti Natura 2000 con altri paesaggi naturali e semi-naturali. 

L’inarrestabile sviluppo umano si ripercuote vistosamente sul paesaggio europeo che subisce ogni giorno mutamenti sotto forma di frammentazione del territorio, sfruttamento sempre più intensivo del suolo e cambiamenti della sua destinazione d’uso. Inoltre, l’espansione urbana e la costruzione di infrastrutture stradali ed energetiche hanno causato il degrado e la frammentazione di preziosi ecosistemi, con ripercussioni sugli habitat e sulle specie che li popolano, riducendo in tal modo la continuità spaziale e funzionale del paesaggio.

Le reti di infrastrutture verdi sono costituite da strutture verdi naturali e artificiali, come foreste, parchi, corridoi per fauna selvatica, e sono progettate per fornire una vasta gamma di servizi ecosistemici, tra cui la purificazione dell’acqua e dell’aria, le aree ricreative e di mitigazione dei cambiamenti climatici.

Secondo il briefing dell’AEA, che si basa su un Rapporto tecnico sviluppato in collaborazione con il suo Centro tematico europeo Suolo e Sistemi urbani, terrestri e del suolo (ETC/USL), circa l’80% degli attuali siti Natura 2000 sono già collegati attraverso aree naturali o semi-naturali e quelli disconnessi distano meno di 1 chilometro ma interrotti, ad esempio, da autostrade, terreni agricoli o aree urbane che limitano il movimento delle specie e la capacità dell’area di offrire servizi ecosistemici.

Il collegamento di siti naturali con infrastrutture verdi potrebbe potenziare i servizi ecosistemici di circa il 10% all’interno della rete protetta e nelle aree circostanti. Questi benefici potrebbero essere ampliati collegando i siti dell’UE con le regioni limitrofe, cosa che potrebbe avvenire, secondo il briefing, con un intervento abbastanza facile e dal limitato impatto e economico.

I risultati chiave del briefing
– Gli elementi paesaggistici naturali e semi-naturali che collegano i siti Natura 2000 dominati da foreste e boschi si estendono oltre il 33% del territorio dell’UE. Circa l’80% di questi siti Natura 2000 sono collegati da ecosistemi terrestri naturali e semi-naturali al di fuori della rete Natura 2000 (comprese le aree agroforestali). Di questi il ​​50% è interamente collegato da zone contigue di foreste e boschi non protetti. Circa il 15% dei siti Natura 2000 disconnessi distano meno di 1 km ma sono intersecati da autostrade che limitano il movimento delle specie e non fanno parte di una potenziale rete di infrastrutture verdi.

– La superficie degli ecosistemi che forniscono servizi multipli alle persone nei 27 Stati membri dell’UE nel 2012 era di circa il 4% più estesa all’interno rispetto all’esterno della rete delle infrastrutture verdi. L’area degli ecosistemi che forniscono almeno un servizio ecosistemico era quasi il 6% più ampia all’interno che all’esterno della rete IG.

– Il mantenimento di uno stato di conservazione favorevole per le specie di interesse comunitario è molto elevato all’interno e all’esterno della rete infrastrutturale verde. Tuttavia, il livello di pressione dell’ecosistema al di fuori della rete IG è più elevato che al suo interno negli Stati membri dell’UE. Per dare la priorità alle IG, circa l’80% delle regioni confinanti con le IG potrebbe essere collegato alla rete con interventi gestionali scarsi o molto scarsi.

Il briefing costituisce un contributo all’approccio per estendere la rete di aree protette dell’UE, secondo l’obiettivo del 30% di aree protette in UE, come indicato nella nuova Strategia sulla Biodiversità, adottata lo scorso maggio dalla Commissione UE, che prevede investimenti in infrastrutture verdi e blu e cooperazione transfrontaliera per creare corridoi ecologici.

di E. B.

In copertina: Foto: © Peter Jan Rijpkema su Unsplash

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