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AIE: sviluppo tecnologie green per economia a basse emissioni di CO2

AIE sviluppo tecnologie green

Per l’Agenzia Internazionale dell’Energia sono le città che possono giocare un ruolo chiave per centrare gli obiettivi climatici della COP21 di Parigi, con le loro grandi potenzialità di autoprodurre energia elettrica con la solarizzazione e l’efficientamento degli edifici, nonché con la mobilità elettrica e il miglioramento dei mezzi di trasporto pubblico. 
Il Direttore esecutivo Birol: “Il progresso complessivo è ancora troppo lento e deve essere accelerato per evitare che i bassi prezzi dei combustibili fossili diventino un ostacolo alla transizione economica a basso tenore di carbonio”.

Le città ospitano oggi la metà della popolazione globale, due terzi della domanda globale di energia e il 70% delle emissioni di CO2 causate dal settore energetico, per cui devono assumere un ruolo di primo piano se vogliamo raggiungere gli obiettivi di COP 21 – ha spiegato Fatih Birol, Direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), in occasione della presentazione, durante la riunione Clean Energy Ministerial (CEM 7, S. Francisco 1-2 giugno 2016), dell’annuale Rapporto “Energy Technology Perspectives 2016 (ETP 2016)” – Poiché le città sono centri di crescita economica e innovazione, sono anche i banchi di prova ideali per le nuove tecnologie, dai sistemi di trasporto più sostenibili alle smart grids, che favoriranno la transizione verso un settore energetico a bassa intensità di carbonio”.

Offrendo dei percorsi a lungo termine che potrebbero limitare l’aumento della temperatura globale a non più di 2 °C, in linea con gli obiettivi fissati alla Conferenza sul Clima di Parigi (COP21) del dicembre 2015, il Rapporto dell’IEA suggerisce che l’approccio più conveniente è costituito dalla diffusione di opzioni a basse emissioni di carbonio nelle città, in particolare in quelle dei Paesi emergenti e in via di sviluppo, dove al 2050 sarà costruita la maggior parte dei nuovi edifici, pari al 40% dell’attuale complesso edilizio con un contemporaneo incremento dell’85% dei passeggeri nei trasporti urbani a livello globale. Senza cambiamenti nelle politiche attuali, l’aumento della domanda per i servizi energetici raddoppierebbe le emissioni di CO2 legate al consumo di energia di queste città.

Secondo il Rapporto, poiché gli edifici offrono spazio utile per auto-generare l’elettricità che consumano, entro il 2050 la solarizzazione dei tetti potrebbe tecnicamente soddisfare fino al 32% della domanda di energia elettrica urbana e il 17% della domanda elettrica globale. Questi edifici urbani offrono un potenziale significativo per l’applicazione su larga scala di diverse tecnologie dedicate al risparmio energetico, come le finestre e gli elettrodomestici efficienti.

Inoltre, ETP 2016 descrive come il miglioramento delle auto elettriche e dei mezzi di trasporto pubblico potrebbe condurre a potenziare la mobilità a basso tenore di carbonio e ridurre le esigenze di investimenti per le infrastrutture urbane di circa 20 miliardi di dollari entro il 2050, migliorando contemporaneamente la qualità dell’aria.

Ma mentre ETP 2016 dimostra che gli obiettivi della COP21 sono realizzabili, la sua analisi di monitoraggio “Tracking Clean Energy Progress 2016” rivela che la diffusione delle tecnologie di energia pulita in tutto il mondo è ancora lenta e delimitata rispetto a quanto sarebbe necessario. L’analisi della IEA rivela che ci sono stati sviluppi positivi per alcune tecnologie: la capacità totale di energia rinnovabile installata attualmente fornisce circa il 23% della produzione mondiale di elettricità, sostenuta soprattutto dai progressi nel solare fotovoltaico e nell’eolico on-shore che hanno spinto la crescita della capacità di energia rinnovabile a un livello record superiore a 150 GW nel 2015. Si tratta per l’IEA di una tendenza incoraggiante in linea con l’obiettivo di +2 °C che prevede un aumento di due terzi di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili nel 2050. La Cina è il più grande mercato delle energie rinnovabili, rappresentando nel 2015 più della metà della nuova capacità eolica onshore globale e un terzo della capacità installata di solare fotovoltaico. Gli Stati Uniti hanno mantenuto la propria posizione del 2° più grande mercato mondiale, con un tasso di crescita del 40% di capacità nel corso dell’ultimo anno. Cina e Stati Uniti rappresentano collettivamente un terzo delle aggiunte capacità di energia rinnovabile al 2050, nella giusta traiettoria dell’obiettivo prefissato.
L’altro settore che è in linea con la traiettoria dei +2 °C è la mobilità elettrica, ma per tutti gli altri si rimane molto lenti, come per le altre fonti rinnovabili e i sistemi di accumulo elettrico, o in grave ritardo, come l’efficienza energetica degli edifici.

Riassumendo i risultati del Rapporto, Birol ha concluso che “La COP21 potrebbe rivelarsi una svolta storica per azioni radicali contro i cambiamenti climatici e i recenti sviluppi in alcune tecnologie energetiche pulite sono incoraggianti. Tuttavia, il progresso complessivo è ancora troppo lento e deve essere accelerato per evitare che i bassi prezzi dei combustibili fossili diventino un ostacolo alla transizione economica a basso tenore di carbonio. Le condizioni del mercato dell’energia di oggi sarà un banco di prova per i Governi di mostrare come essi si stanno dedicando a trasformare i loro impegni di Parigi in azioni concrete per un futuro a basse emissioni di carbonio”.

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