Durante la traversata, il pilota Bertrand Piccard si è collegato il 22 aprile 2016 in video conferenza con il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, dove era in corso la cerimonia “storica” della firma dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, intrattenendosi con il Segretario generale Ban Ki-moon sul ruolo simbolico di rivoluzione pulita che i due eventi stavano assumendo.
“Signor Segretario generale dell’ONU, oggi a New York con la firma dell’Accordo di Parigi non si protegge solo l’ambiente, ma si inizia una rivoluzione pulita. Se un aereo come Solar Impulse 2 può volare giorno e notte senza carburante, questo vuol dire che il mondo può essere molto più pulito”.
Così Bertrand Piccard, collegato con la sede dell’ONU in Video Conferenza dalla cabina del suo aereo ad energia solare che stava sorvolando l’Oceano Pacifico, ha commentato la “storica” cerimonia di apposizione della firma dell’Accordo di Parigi.
“Sono ammirato dal suo spirito pionieristico – lo aveva salutato il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon – Mentre si sta scrivendo una pagina della storia dell’aviazione, noi qui stiamo facendo qualcosa di altrettanto storico, con la firma da parte di 175 Paesi dell’Accordo sui cambiamenti climatici. Grazie per la sua leadership e il suo esempio. Vi auguriamo un volo tranquillo. Ci stiamo avviando ad una nuova era. Buon viaggio!“.
Il giorno dopo, il Solar Impulse 2 è atterrato a Moffett Airfield nella Silicon Valley (California) dopo un volo di 3 giorni senza scalo da Honolulu (Hawaii) ed aver compiuto 2.810 miglia, senza una goccia di carburante, infrangendo una serie di record relativi alla distanza, velocità, durata e altitudine per la categoria degli aerei elettrici.
Costruito dal Politecnico di Losanna, l’innovativo aeroplano a energia solare ideato da Piccard e da André Borschberg, l’altro pilota che si alterna alla guida, si avvale delle più sofisticate tecnologie in termini di materiali, motori elettrici e sistemi di stoccaggio dell’energia che viene generata da 17.248 celle solari fotovoltaiche ultra sottili, integrate nella apertura alare di 72 metri, che producono 45 kW/h.
Una parte dell’energia prodotta viene indirizzata verso una serie di batterie al litio ad alta efficienza del peso di 633 kg, sistemate nelle 4 gondole dei motori ad elica, che alimentano i propulsori e accumulano una riserva di energia per quando la luce è scarsa o assente durante i voli in notturna.
Per ridurne il peso (2,3 tonn), tanto che la cabina di pilotaggio (3,8 m2) non è pressurizzata né riscaldata, sono stati impiegati materiali polimerici compositi rinforzati con fibre di carbonio. L’aereo può raggiungere la velocità di 140 km/h.
“Solar Impulse mostra che oggi non c’è necessità di scoprire nuovi territori da conquistare, visto che l’uomo ha messo piede anche sulla luna, ma di esplorare nuovi modi per avere una migliore qualità della vita sulla terra – ha dichiarato Piccard in un comunicato – È più di un aereo: è un concentrato di tecnologie pulite, un vero e proprio laboratorio volante in grado di dimostrare che oggi esistono le soluzioni per rispondere alle grandi sfide poste alla nostra società”.
La sosta ad Honolulu si è protratta più a lungo del previsto al fine di risolvere il problema del surriscaldamento delle batterie, verificatosi nella tappa dal Giappone alle Hawaii. Ora la prossima meta è Phoenix (Arizona), per poi proseguire lungo la rotta continentale e raggiungere New York ai primi di giugno per approntare i preparativi per la trasvolata atlantica, facendo scali, dopo aver valutato le condizioni meteorologiche, nell’Europa Meridionale o nell’Africa settentrionale, per poi ritornare tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto al punto di partenza (Abu Dhabi), dopo aver percorso circa 35.000 km.