Edilizia e urbanistica Inquinamenti e bonifiche Salute Territorio e paesaggio

AEA: per controllare Urban sprawl in UE necessarie misure politiche mirate

AEA controllare dispersione urbana

Vi è la crescente evidenza che l’espansione urbana sta avendo un effetto sempre più negativo sull’ambiente e sulla qualità della vita in tutta Europa. Le azioni messe in atto per prevenire, contenere o controllare tale sviluppo hanno avuto dei risultati limitati. Sono necessarie misure più mirate”.
Questa è in sintesi la conclusione principale del Rapporto “Urban sprawl in Europe”, pubblicato l’8 giugno 2016 dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, in collaborazione con l’Ufficio Federale per l’Ambiente della Svizzera.

Il rapporto ha esaminato il grado di espansione urbana in 32 Paesi europei nell’intervallo temporale tra il 2006 e il 2009 a 3 livelli (nazionale, regionale – NUTS.2 e a reticolato geografico di 1 Km2), sulla base dei dati del satellite Copernico che fornisce informazioni su una serie di aree tematiche, compreso il livello di impermeabilizzazione dei suoli attraverso la stratigrafia ad alta risoluzione tratta dalle immagini satellitari. L’analisi ha utilizzato il metodo “proliferazione urbana ponderata” (weighted urban proliferation-WUP) che quantifica il grado di espansione urbana per ogni paesaggio, tenendo conto delle dimensioni e della dispersione dei centri abitati, e la diffusione sulla base del numero di abitanti e dei posti di lavoro.

Il Rapporto riesamina la bassa densità e l’espansione diffusa di molte città quali risultati di una crescita incontrollata che è continuata in Europa negli ultimi decenni. Lo sprawl urbano ovvero la dispersione  delle grandi aree urbane verso aree non sviluppate circostanti, tra cui campagna e terreni agricoli, si verifica quando il tasso di conversione di uso del suolo è superiore a quello della crescita della popolazione.
Secondo il Rapporto, il livello di sprawl è aumentato in tutti i Paesi europei negli anni 2000 e continua a crescere, per cui c’è la necessità di migliori misure politiche e strumenti di conoscenza per affrontare gli impatti negativi della sua espansione. La relazione si propone di supportare il processo decisionale politico e una migliore pianificazione urbana in Europa.

Se è vero che le abitazioni diffuse e lo sviluppo dei centri commerciali sono stati correlati ad una serie di effetti economici e sociali positivi, tuttavia ne hanno provocato anche di negativi, specialmente “gravi e di lunga durata sull’ambiente”. Lo studio afferma che l’espansione urbana contribuisce in maniera significativa alla perdita di terreni agricoli fertili, all’impermeabilizzazione dei suoli e alla perdita di funzioni ecologiche essenziali. L’aumento dei centri abitati ha determinato maggiori emissioni di gas a effetto serra, costi più elevati delle infrastrutture per trasporti, acqua ed elettricità, e perdita di paesaggi aperti. Si sono ridotte, quindi, le dimensioni degli habitat naturali, dal momento che lo sviluppo urbano e le strade frammentano il paesaggio in porzioni sempre più piccole, con conseguenze potenzialmente devastanti per la biodiversità e gli ecosistemi.
L’espansione urbana ha anche impatti socio-economici, poiché determina la domanda di infrastrutture come strade, e rende le persone più dipendenti dalle auto che costituiscono un onere sui bilanci familiari. Inoltre, l’espansione urbana ha anche effetti a cascata sulla vita di tutti i giorni, dando luogo ad aree con basso livello di servizi e di salute per effetto dell’inquinamento atmosferico, di stress e incidenti.

Lo studio sottolinea, quindi, la necessità di incoraggiare metodi di sviluppo positivi, come il miglioramento della densità delle aree residenziali esistenti all’interno delle città per contenere o ridurre l’espansione, piuttosto che favorire lo sviluppo urbano diffuso che promuove zone edificabili periferiche che portano a nuovi imbottigliamenti del traffico e dei trasporti.
Lo sprawl urbano può determinare un modello circolare negativo, per cui la costante espansione delle reti stradali viene utilizzata per bilanciare l’aumento del traffico determinato dall’espansione urbana, e a loro volta le nuove strade costituiscono il presupposto per un ulteriore sprawl, creando un circolo vizioso.

 

Per superare queste difficoltà, dovrebbero essere rafforzate 4 misure a livello politico:
1. miglior controllo della proliferazione urbana;
2. applicazione di un’ “analisi dello sprawl” come strumento di pianificazione urbanistica, territoriale e dei trasporti, valutando le conseguenze di progetti e di zonizzazione;
3. definizione di obiettivi, limiti e parametri di riferimento per controllare lo sprawl;
4. rafforzamento della pianificazione regionale per incoraggiare l’uso sostenibile del territorio.

Di seguito si segnalano i risultati più importanti del Rapporto.
– Le due aree dove è più elevata l’espansione urbana in Europa si trovano: nel nord-est della Francia, Belgio, Paesi Bassi e la parte occidentale della Germania; nel Regno Unito tra Londra e le Midlands.
– L’espansione è più pronunciata in ampi anelli intorno ai centri urbani, lungo i grandi corridoi di trasporto e lungo le coste, in particolare nei Paesi del Mediterraneo. Livelli più bassi di sprawl si trovano principalmente lungo le catene montuose o in aree remote.
– Le migliori pratiche per mantenere sotto controllo l’espansione urbana o a titolo compensativo il riutilizzo dei terreni precedentemente utilizzati può aiutare a ridurre l’occupazione del territorio e prevenire l’espansione urbana. La campagna può essere conservata attraverso zone funzionali e piani territoriali che determinino limiti alle abitazioni e coinvolgano per la consultazione le parti interessate, nonché la creazione di aree verdi pubbliche con restrizioni all’edificazione.
– C’è necessità di una ricerca più approfondita sullo sprawl urbano, in particolare su come si è sviluppato nel corso del tempo, la storia e le condizioni politiche ed economiche che hanno determinato il suo sviluppo, e una più profonda analisi statistica dei vettori dell’espansione urbana.
– Sono molteplici i fattori che fanno aumentare lo sprawl urbano, tra cui l’aumento dei redditi, il possesso e l’uso delle automobili, la preferenza per l’edilizia abitativa indipendente, un cambiamento negli stili di vita e la dinamica demografica, ma sono i responsabili politici a giocare un ruolo fondamentale, avendo la capacità di impedirne o limitarne il fenomeno.
– Il Rapporto ha dettagliatamente analizzato un periodo significativo ed esemplare, come sopra indicato (2006-2009), che ha visto l’espansione urbana aumentare del 5% in 3 anni.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.