Presentato a Bonn nel corso della Conferenza sul clima il Rapporto dell’UNFCCC per condividere le buone pratiche di adattamento ai cambiamenti climatici negli insediamenti umani ed aumentarne la resilienza.
di Carmela Marinucci
A Bonn è in corso la Conferenza sul Clima (30 aprile – 10 maggio 2018), in vista della Conferenza delle Parti (COP24) della Convenzione quadro dell’ONU sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), in programma a Katowice (3-14 dicembre 2018), per l’attuazione dell’Accordo di Parigi (2015) volto a limitare l’aumento della temperatura globale al di sotto di 2 °C alla fine del secolo e di fare comunque ogni sforzo per contenerlo a 1,5 °C.
Nel corso dell’evento collaterale “Closing Knowledge Gaps on Human Settlements and Adaptation: The Way Forward”, svoltosi il 1° maggio 2018, è stato presentato e discusso il Rapporto “Adaptation in human settlements: key findings and way forward”.
Redatto dall’UNFCCC nell’ambito del Programma di lavoro di Nairobi (NWP) su impatti, vulnerabilità e adattamento ai cambiamenti climatici , deciso alla COP12 (2006), il Rapporto si prefigge lo scopo di condividere le buone pratiche e le lezioni apprese fino ad oggi.
L’adattamento ai cambiamenti climatici da parte degli insediamenti umani, sottolinea l’UNFCCC, è fondamentale per garantire che lo sviluppo umano non sia messo a repentaglio e che la crescente popolazione mondiale abbia l’opportunità di prosperare lì dove vive.
Il Rapporto risulta tempestivo in quanto il contributo all’azione per il clima da parte delle città e l’urbanizzazione stanno aumentando, con più del 50% della popolazione mondiale che vive già ore in aree urbane e che dovrebbe arrivare entro il 2050 al 70%.
I cambiamenti climatici stanno esacerbando la vulnerabilità degli insediamenti umani ai rischi naturali e a quelli provocati dall’uomo a livello mondiale in misura sproporzionata, specialmente nei Paesi in via di sviluppo, nelle regioni costiere e deltizie e nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo (SIDS).
Aumentare la resilienza climatica degli insediamenti umani è quindi importante per proteggere vite e mezzi di sostentamento, preservare lo sviluppo economico conseguito e promuovere quello sostenibile.Le città di tutto il mondo hanno iniziato a rendersene conto e sempre più stanno prendendo provvedimenti per aumentare la resilienza.Tuttavia, dato il tasso di urbanizzazione in tutto il mondo, è necessario fare di più per proteggere le persone e le infrastrutture in futuro.
Tutto questo presuppone la necessità di colmare le lacune di conoscenza intorno al problema da parte dei responsabili delle decisioni e dei pianificatori sia a livello nazionale che locale.
Il risultati principali del Rapporto si concentrano su questi aspetti:
– Valutare la sensibilità e la vulnerabilità della popolazione ai cambiamenti climatici e la sua capacità di adattamento.ù
– Integrare le considerazioni climatiche a breve e lungo termine nella pianificazione dell’adattamento per evitare che sia sbagliato, ridurre al minimo le perdite e i danni legati al clima, e costruire capacità adattative a lungo termine.
– Enfatizzare il ruolo dei Governi nazionali nelle strategie di adattamento, inclusi i piani nazionali di adattamento (NAP), correlare la pianificazione nazionale a quella locale e sostenere il ruolo dei governi locali nella pianificazione e attuazione dell’adattamento degli insediamenti umani.
– Migliorare la comprensione dei rischi climatici e dei metodi di adattamento attraverso partenariati tra città, anche tra reti cittadine, beneficiando di un processo di “apprendimento condiviso”.
– Rafforzare la collaborazione tra le amministrazioni locali e le imprese del settore privato, in particolare le compagnie di assicurazione, quella tra le autorità locali e le università e i centri di ricerca per acquisire le informazioni e le conoscenze sull’adattamento utilizzabili sia dai decisori che dai cittadini, facendo uso anche dei saperi delle popolazioni autoctone.