Acqua

Acque di balneazione in Europa: oltre l’85% di qualità eccellente

Secondo l’annuale Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) nel 2024, il 96% delle acque di balneazione in Europa ha soddisfatto gli standard minimi vincolanti di qualità stabiliti dalla legislazione dell’UE e l’85% era di qualità “eccellente” (in Italia, il 90,3%) e quelle costiere sono risultate di qualità migliore rispetto a quelle interne.

Dalle acque costiere ai siti di balneazione interni, la maggior parte delle acque europee è sicura per la balneazione.

È quanto attesta il briefing sulla qualità delle acque di balneazione in Europa pubblicato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) nel contesto del Piano d’azione “Inquinamento zero” dell’UE, con il supporto del Centro tematico europeo su biodiversità ed ecosistemi (ETC BE), basato sull’analisi dei dati comunicati dagli Stati membri dell’UE per le stagioni balneari 2021-2024, come richiesto dalla Direttiva sulle acque di balneazione, che fornisce informazioni sulla qualità delle acque di balneazione in Europa ed è corredato da un visualizzatore di mappe per aiutare le persone a prendere decisioni consapevoli su dove fare il bagno.

L’indagine ha rilevato che oltre l’85% dei siti monitorati ha soddisfatto i più rigorosi standard di qualità delle acque di balneazione “eccellenti” dell’UE lo scorso anno, mentre il 96% di tutte le acque di balneazione ufficialmente identificate nell’UE ha soddisfatto gli standard minimi di qualità.

La valutazione verifica l’idoneità delle acque alla balneazione, concentrandosi sul monitoraggio dei batteri che possono causare malattie potenzialmente gravi.

Complessivamente, sono stati valutati oltre 22.000 siti di balneazione in tutti i 27 Stati membri dell’UE, oltre ad Albania e Svizzera. In 5 Paesi – Cipro, Bulgaria, Grecia, Austria e Croazia – almeno il 95% delle acque di balneazione era di qualità eccellente. Solo l’1,5% delle acque di balneazione dell’UE è risultato di scarsa qualità.

La qualità delle acque di balneazione costiere è generalmente migliore di quella di fiumi e laghi. Nel 2024 circa l’89% delle acque di balneazione costiere nell’UE è stato classificato come eccellente, rispetto al 78% delle acque di balneazione interne

Godersi il mare o nuotare in laghi e fiumi è per molti un simbolo di vacanza e relax – ha dichiarato Jessika Roswall, Commissaria UE per l’ambiente, la resilienza idrica e un’economia circolare competitiva – I risultati del report dimostrano che gli europei possono fare il bagno in tutta sicurezza nella stragrande maggioranza dei siti di balneazione dell’UE che soddisfano gli standard di qualità dell’UE. Mi impegno a continuare a lavorare per garantire acqua di alta qualità per le persone e l’ambiente, nell’ambito della nostra strategia dell’UE per la resilienza idrica”.

Miglioramenti costanti negli ultimi decenni
La qualità delle acque di balneazione in Europa è migliorata notevolmente negli ultimi decenni, in gran parte grazie alla legislazione dell’UE. L’effetto combinato del monitoraggio batteriologico sistematico e di ingenti investimenti in impianti di trattamento delle acque reflue urbane ha portato a una drastica riduzione dei patogeni precedentemente rilasciati. Grazie a questi continui sforzi, la balneazione è ora possibile anche in molte aree urbane.

Sebbene la maggior parte delle acque balneabili europee sia in ottime condizioni dal punto di vista batteriologico, l’inquinamento chimico delle acque superficiali e sotterranee rimane significativo e potrebbe essere aggravato dai cambiamenti climatici. Migliorare la resilienza dell’acqua per le persone e per l’ambiente è quindi fondamentale.

Altre sfide alla qualità dell’acqua, come la proliferazione di cianobatteri tossici, che non rientrano nel monitoraggio prescritto dalle norme dell’UE, spesso danno luogo ad avvisi e restrizioni sulla balneazione.  

Possiamo essere tutti lieti che la stragrande maggioranza delle nostre acque di balneazione sia sufficientemente pulita per nuotare – ha dichiarato Leena Ylä-Mononen, Direttrice esecutiva dell’AEA – Questo è dovuto al lavoro sistematico svolto nell’ambito delle normative UE, che ha costantemente migliorato la salute delle nostre acque. Ciò dimostra che il monitoraggio e il coordinamento a livello europeo apportano benefici a tutti noi. Naturalmente, c’è ancora molto da fare per migliorare la pulizia delle nostre acque e la loro resilienza, in modo da affrontare le nuove sfide poste dai cambiamenti climatici e dall’eccessivo sfruttamento”.

Oltre alla relazione, l’EEA ha pubblicato anche una Mappa interattiva che mostra il livello di qualità di ciascun sito di balneazione. Inoltre. Sono disponibili i report per Paese aggiornati, tra cui, ovviamente, anche quello dedicato all’Italia con il 90,3% delle sue numerose spiagge al mare e ai laghi di qualità “eccellente” e dove è ottima l’offerta di servizi e di sicurezza, come dimostra il numero di Bandiere Blu assegnate anche quest’anno al nostro Paese.

In copertina: foto di Dimitris Poursanidis, Environment & Me /EEA

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