La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra in tutto il mondo il 25 novembre 2023, costituisce un’occasione di riflessione, dibattito e impegno sul tema, per azioni concrete di contrasto agli atti di violenza e di maltrattamenti di cui le donne sono vittime. La Giornata segna anche l’inizio dell’annuale Campagna delle Nazioni Unite UNiTE che si concluderà il 10 dicembre 2023 “Giornata per i Diritti Umani”, e che quest’anno ha per tema “Investing to Prevent Violence against Women & Girls”.
Il 25 novembre 2023 è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (International Day for the Elimination of Violence against Women), adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con risoluzione del 17 dicembre 1999, che ha definito violenza contro le donne “qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca, o che possa comportare come risultato, un danno o una sofferenza fisica e psicologica per le donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che si verifichi nella vita pubblica o privata”.
La data del 25 novembre fu adottata, ufficializzando di fatto quella che era stata scelta da un gruppo di donne attiviste che, riunitesi nell’Incontro Femminista Latino-americano e dei Caraibi (Bogotà, 1981), avevano voluto ricordare il giorno del brutale assassinio nel 1960 delle 3 sorelle Mirabal, tenaci oppositrici del regime di Rafael Leónidas Trujillo, il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.
Nel suo discorso di apertura per la Celebrazione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si è svolta 22 novembre 2023 presso le Nazioni Unite, la Sottosegretaria generale dell’ONU e Direttrice esecutiva di UN Women Sima Bahous, citando l’ultimo Rapporto, pubblicato contestualmente da UN Women insieme a UNODC (Ufficio delle Nazioni Unite contro Droga e Crimine) ha affermato che il 2022 è stato l’anno in cui si è registrato il più alto numero di uccisioni intenzionali di donne e ragazze negli ultimi due decenni in tutte le regioni del mondo, nonostante un calo del numero complessivo di omicidi.
“Più di cinque donne o ragazze vengono uccise ogni ora da qualcuno della loro famiglia – ha affermato Bahous – E stiamo andando indietro. Crisi economiche, conflitti e cambiamenti climatici contribuiscono ad aggiungere benzina a questo fuoco, Questo è un crimine contro le donne, le ragazze e la famiglia umana nel suo insieme”.
La Giornata, pertanto, deve rappresentare un momento di riflessione, di dibattito e di impegno sul tema, per azioni concrete di contrasto agli atti di violenza e di maltrattamenti di cui le donne sono vittime in tutto il mondo.
La violenza contro le donne e le ragazze è una delle violazioni dei diritti umani più diffuse, pervasive e devastanti nel mondo di oggi, colpendo una donna su 3 e per lo più non viene denunciata a causa dell’impunità, del silenzio, dello stigma e della vergogna che la circonda.
In termini generali, si manifesta in forme fisiche, sessuali e psicologiche, comprendendo:
– la violenza del partner intimo (percosse, abusi psicologici, stupro coniugale, femminicidio);
– le violenze e molestie sessuali (stupri, atti sessuali forzati, avances sessuali indesiderate, abusi sessuali su minori, matrimoni forzati, molestie stradali, stalking, molestie informatiche);
– la tratta di esseri umani (schiavitù, sfruttamento sessuale);
– la mutilazione genitale femminile;
– il matrimonio infantile.
Le conseguenze negative sulla salute psicologica, sessuale e riproduttiva della violenza contro donne e ragazze si ripercuotono in tutte le fasi della loro vita. Ad esempio, gli svantaggi educativi precoci non solo rappresentano l’ostacolo principale alla scolarizzazione universale e al diritto all’istruzione delle ragazze, ma sono anche responsabili di limitare l’accesso all’istruzione superiore e si traducono persino in limitazioni alle opportunità delle donne sul mercato del lavoro.
Le emergenze globali, le crisi socio-economiche e i conflitti hanno ulteriormente intensificato la violenza contro le donne e le ragazze e ne hanno esacerbato le cause e i fattori di rischio:
– il cambiamento climatico sta aggravando tutti i tipi di violenza di genere contro donne e ragazze, un modello già visibile che senza dubbio diventerà più estremo con l’aggravarsi della crisi climatica;
– la digitalizzazione in rapida espansione sta aumentando la violenza online contro donne e ragazze, aggravando le forme di violenza esistenti e portando all’emergere di nuove;
-l’incremento di movimenti anti-diritti e di gruppi anti-femministi, che sta determinando un’espansione di leggi e politiche regressive, un contraccolpo contro le organizzazioni per i diritti delle donne e un picco di attacchi contro le donne attiviste e i difensori dei diritti umani.
“La violenza contro le donne è una terribile violazione dei diritti umani, una crisi sanitaria pubblica e un grave ostacolo allo sviluppo sostenibile – ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres nel suo messaggio per la Giornata – È persistente, diffuso e in peggioramento. Dalle molestie e abusi sessuali al femminicidio: la violenza assume molte forme, ma tutte affondano le loro radici nell’ingiustizia strutturale, cementata da millenni di patriarcato. Viviamo ancora in una cultura dominata dagli uomini che lascia le donne vulnerabili negando loro l’uguaglianza in dignità e diritti. Ne paghiamo tutti il prezzo: le nostre società sono meno pacifiche, le nostre economie meno prospere, il nostro mondo meno giusto. Ma un mondo diverso è possibile”.
Il 25 novembre è anche il giorno di inizio della Campagna sostenuta dall’ONU attraverso l’iniziativa UNiTE, gestita da UN Women, per porre fine entro il 2030 alla violenza contro le donne, che si concluderà il 10 dicembre 2023 “Giornata per i Diritti Umani”, proprio per sottolineare il fatto che la violenza contro le donne è una vera e propria violazione dei diritti umani.
Il tema scelto per il 2023 è “Invest to Prevent Violence against Women & Girls”.Senza investimenti ambiziosi per potenziare i programmi di prevenzione, attuare politiche efficaci e fornire servizi di supporto per affrontare la violenza contro donne e ragazze, non si riuscirà a porre fine alla violenza di genere entro il 2030.
La violenza contro le donne continua ad essere anche un ostacolo al raggiungimento dell’uguaglianza, dello sviluppo, della pace e al rispetto dei diritti umani delle donne e delle ragazze, in definitiva agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU al 2030.
L’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 5, si concentra sull’uguaglianza di genere e uno dei suoi indicatori chiave, e in particolare il target 5.1.1, misura se esistano o meno quadri giuridici per promuovere, applicare e monitorare l’uguaglianza e la non discriminazione sulla base del sesso.
Nonostante l’urgente necessità di rendere l’uguaglianza di genere una priorità, i dati su quanto le nazioni si stanno impegnando a contrastare e prevenire la violenza contro donne e ragazze rimangono scarsi.
Secondo l’iniziativa UNiTE, i Governi devono sbloccare i finanziamenti provenienti da diversi settori e adeguare i bilanci nazionali utilizzando un bilancio attento al genere per reperire maggiori investimenti per prevenire la violenza contro le donne, fenomeno “anche costoso, poiché alcuni paesi stimano l’impatto economico a circa il 3,7% del PIL a causa della violenza di genere – ha osservato Bahous – Tuttavia, gli investimenti sono miseri, appena lo 0,2% degli aiuti complessivi nel 2022. La nostra follia collettiva nel non investire è tanto più frustrante perché sappiamo cosa fare: riformare e attuare leggi e politiche multisettoriali; garantire che i sopravvissuti abbiano accesso ai servizi di cui hanno bisogno; aumentare gli interventi di prevenzione basati sull’evidenza e chiedere conto agli autori dei reati. Ma tutto ciò non accadrà da soli. Dobbiamo fare quello che facciamo sempre quando riconosciamo la gravità di una questione: stanziare risorse serie. Sbloccare i finanziamenti in diversi settori, tenere traccia degli stanziamenti di bilancio, realizzare un bilancio più attento al genere e finanziare gli sforzi cruciali delle organizzazioni per i diritti delle donne che sono in prima linea nella risposta e sono partner cruciali per il cambiamento politico”.