Sostenibilità

Transizione sostenibile: essenziale il coinvolgimento dei cittadini

Un briefing dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), sottolineando che la partecipazione del pubblico al processo decisionale ambientale è diritto legalmente riconosciuto in UE, evidenzia come non sia solo una questione di giustizia e democrazia, ma anche una necessità pratica per la transizione sostenibile.

La transizione sostenibile sarà impegnativa e richiederà creatività e il pieno coinvolgimento di tutti i settori della società, compresi i cittadini, per renderla un successo.

A sottolinearlo è l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) nel briefing The case for public partecipation in sustainability transitions”, della serie “Narrative for change”, pubblicato il 3 ottobre 2023, che presenta spunti chiave provenienti da studi sulla sostenibilità e pratiche emergenti di partecipazione pubblica e spiega perché è necessario un approccio ponderato alla partecipazione per le transizioni verso la sostenibilità. Tali intuizioni possono aiutare i politici e i decisori europei a valutare meglio il ruolo della partecipazione pubblica nei processi di governance che, fino ad ora, si sono concentrati maggiormente sugli aspetti scientifici, tecnici e amministrativi.

Le politiche e i programmi dell’UE, tra cui il Green Deal europeo e l’8° Programma di azione per l’ambiente, evidenziano l’importanza dell’impegno pubblico nel colmare le lacune di conoscenza e richiedono la partecipazione pubblica a tutti i livelli del processo decisionale. Ciò è in sintonia con l’impegno dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite di “non lasciare nessuno indietro” prevedendo “un mondo di rispetto universale per l’uguaglianza e la non discriminazione”.

Sostanzialmente, l’accesso alle informazioni e la possibilità di partecipare al processo decisionale pubblico sono diritti democratici fondamentali. Per quanto riguarda le questioni ambientali, questo diritto è stato stabilito dalla Convenzione di Aarhus nel 1998. Le discussioni contemporanee sulla partecipazione pubblica vanno oltre l’aspetto del diritto fondamentale e includono i vantaggi pratici e i risultati della partecipazione pubblica. È stato riscontrato che gli sforzi volti a facilitare una partecipazione pubblica vivace e ricca migliorano i risultati e l’efficacia della governance.

Storicamente, i processi di partecipazione sono stati spesso concepiti e organizzati dall’alto da attori governativi e accademici. I processi dal basso, tuttavia, possono essere spontanei, organizzati da attori della società civile o avviati dalle circostanze. È importante analizzare come le iniziative organizzate dall’alto verso il basso vengono accolte da coloro che devono parteciparvi, e come le iniziative dal basso verso l’alto, non necessariamente invitate o accolte favorevolmente dalle strutture di potere esistenti.

Tra gli esempi di alto profilo di coinvolgimento e partecipazione, il briefing dell’AEA cita:
– la “Convenzione costituzionale irlandese, con le Assemblee dei cittadini che hanno portato a decisioni concrete attraverso attività di follow-up;
– la “Convenzione dei cittadini per climadella Francia, uno specifico dispositivo di democrazia deliberativa in cui dei cittadini francesi estratti a sorte, statisticamente rappresentativi della popolazione, nell’arco di un periodo di tempo determinato, sono chiamati a confrontarsi tra loro, e con degli esperti, sui cambiamenti climatici;
– il Klimarat austriaco che fornisce raccomandazioni al settore politico;
– la Conferenza sul Futuro dell’Europa che ha permesso ai cittadini dell’UE di condurre una serie di a livello sovranazionale, creando slancio per modalità permanenti di democrazia deliberativa nella Commissione UE;
Extinction Rebellion, un movimento globale di attivisti che si concentra sui cambiamenti climatici e che chiede un cambiamento trasformativo nelle strutture di potere e una crescente dipendenza dalla politica partecipativa.

Il briefing sostiene che la partecipazione pubblica può liberare la creatività, generare conoscenza e mobilitare l’azione. Può fornire uno strumento per esprimere e discutere le preoccupazioni e i conflitti ambientali e sociali, anche se non necessariamente risolti. Scegliere l’approccio più adatto allo scopo in ciascuna situazione è quindi cruciale e richiede un’attenta considerazione. Affinché si possa realizzare il pieno potenziale della partecipazione pubblica, è necessaria una riflessione approfondita sulle condizioni istituzionali necessarie affinché i suoi risultati possano entrare nei processi politici o decisionali

Foto di copertina: Elissa Garcia su Unsplash

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