Biodiversità e conservazione

Specie aliene: danni economici di oltre 116 miliardi in 60 anni

Secondo uno Studio condotto da un team internazionale di ricercatori di vari Istituti e Università, i danni economici correlati alla diffusione di specie aliene invasive, sia animali che vegetali, sono aumentati di 10 volte nel periodo 1960-2020, e senza un’azione concertata a livello internazionale sarà difficile mitigarne gli effetti.

Le invasioni di specie aliene continuano a minacciare la stabilità degli ecosistemi e delle società che dipendono dai loro servizi. Tuttavia, mentre gli impatti ecologici delle specie aliene invasive (IAS) sono stati largamente riportati negli ultimi decenni, i danni economici delle IAS non sono stati adeguatamente analizzati.

Ora questa lacuna, almeno per quel che concerne l’Europa (sono stati presi in esame 39 Stati), è stata colmata dallo Studio Economic costs of invasive alien species across Europe”, condotto da un team internazionale di ricercatori di vari Istituti e Università, coordinato dal Senckenberg Research Institute di Gelnhausen (Germania) e pubblicato il 29 luglio 2021 su NeoBiota, rivista online peer-reviewed ad accesso libero che pubblica articoli sulle specie aliene e le invasioni biologiche: acquatiche e terrestri, animali, piante, funghi e microrganismi. 

Da quanto emerge, i costi totali delle specie aliene invasive in Europa tra il 1960 e il 2020 ammontano a 116,61 miliardi di euro, la maggior parte dei quali (60%) sono correlati ai danni diretti e colpiscono più settori. Anche se sono geograficamente abbastanza distribuiti, gli impatti maggiori si sono registrati nell’Europa occidentale e Centrale. Unendo quasi in parti uguali i costi desunti da osservazioni dirette e quelli stimati per via indiretta, i ricercatori calcolano che la Gran Bretagna è il Paese più colpito con danni per quasi 18 miliardi di euro. Segue a poca distanza la Spagna con 16,2, e poi Francia (11,4), Germania (9,8), Russia europea (8,5) e Portogallo (quasi 8).

La dimensione della popolazione umana e della superficie interessata, il PIL e il turismo sono predittori significativi dei costi delle invasioni, compresi i costi di gestione in base al numero di specie introdotte, degli sforzi di ricerca e il commercio.

Inoltre, nel tempo i costi delle invasioni sono aumentati esponenzialmente, con un picco estrapolato di impatti di quasi 20 miliardi di euro al 2013 e di oltre 116 al 2020., mentre tra il 1960-1969 erano inferiori a 0,16 miliardi di euro, che sono poi aumentati fino a raggiungere un costo medio annuo di 6,35 miliardi di euro nel periodo 2010-2020.

Sebbene questi costi siano notevoli, rimangono ancora delle lacune nella conoscenza di alcune scale geografiche e tassonomiche, sì che sono assai sottostimati. C’è bisogno, sottolineano i ricercatori, di una maggiore e migliore rendicontazione dei costi per gli impatti economici delle specie aliene e di un’azione internazionale coordinata per prevenire ulteriori diffusioni e mitigarne gli impatti.

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