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Sostenibilità aziendale: le FAQ della Commissione UE sulla CSRD

La Commissione UE ha pubblicato le FAQ (domande e risposte) per la corretta interpretazione del nuovo regime di rendicontazione di sostenibilità aziendale (Direttiva CSR), informative obbligatorie che devono essere presentate a partire dal 2025 (per l’esercizio finanziario 2024) da imprese quotate, banche e assicurazioni, con l’obiettivo di assistere le imprese nell’attuazione delle disposizioni giuridiche pertinenti e di agevolare la conformità delle parti interessate ai requisiti normativi in ​​modo economicamente vantaggioso, garantendo l’utilizzabilità e la comparabilità delle informazioni riportate sulla sostenibilità.

Agevolare la conformità delle aziende dell’UE e di quelle internazionali in ​​modo economicamente vantaggioso sulla corretta interpretazione del nuovo regime di rendicontazione di sostenibilità aziendale introdotto dalla Direttiva 2022/2464/UE (Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD) e su alcune disposizioni del Regolamento 2019/2088/UE sull’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR) e del Regolamento delegato 2023/2772 sui principi europei di rendicontazione della sostenibilità (ESRS).

È l’obiettivo della Commissione UE che il 7 agosto 2024 ha pubblicato 52 pagine di FAQ che riguardano l’applicazione della Direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale (CSRD), pietra angolare dell’agenda per la sostenibilità dell’UE e del Green Deal europeo, entrata in vigore il 5 gennaio 2023 concernente l’obbligo di comunicazione di informazioni di carattere non finanziario per le imprese di grandi dimensioni che ha ampliato la platea delle aziende obbligate (da 11.600 a 49.000, di cui quasi 7.000 solo in Italia), rispetto alla precedente Non Financial Reporting Directive – NFRD (Direttiva 2014/95/UE), con tempistiche diverse a partire dal 2025 (anno fiscale 2024) per le imprese quotate, banche e assicurazioni che abbiano avuto in media durante l’esercizio finanziario un numero di dipendenti > 500 e che, alla data di chiusura del bilancio, abbiano superato 20 milioni di euro di stato patrimoniale (attivo/passivo) o 40 milioni di euro di ricavi netti (fatturato).

Negli ultimi sei anni, l’UE ha compiuto passi importanti nella costruzione di un quadro finanziario sostenibile completo, incoraggiando le aziende a intraprendere i loro percorsi di transizione – ha dichiarato la Commissaria UE per i Servizi finanziari, la Stabilità finanziaria e l’Unione dei mercati dei capitali, Mairead McGuinnessOra ci concentriamo sull’assicurare che i nostri strumenti siano utilizzabili ed efficaci, continuando nel contempo a ridurre l’onere amministrativo per le aziende. Le FAQ forniscono chiarimenti importanti e ridurranno ulteriormente la necessità per le aziende di cercare consulenza legale o di consulenza esterna per l’applicazione delle norme. Le aziende stanno lavorando duramente per essere più sostenibili, il che aiuta a rafforzare la loro competitività nel medio termine, e il mio obiettivo è garantire che il nostro quadro le assista in tale processo”.

La rendicontazione obbligatoria è complessa: le aziende devono conformarsi agli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), che rientrano nella CSRD: la CSRD è il quadro giuridico sovraordinato della legge, che impone la divulgazione aziendale; gli ESRS (ce ne sono 12), sono i diversi report che le aziende devono presentare per conformarsi alla CSRD.

Le FAQ riguardano argomenti, tra cui:
Requisiti di rendicontazione sulla sostenibilità introdotti dal CSRD: questa sezione chiarisce come un’azienda può determinare se è tenuta a divulgare informazioni. In particolare, vengono fornite risposte a domande relative a come calcolare il numero medio di dipendenti di un’azienda e quali aziende possono scegliere di non presentare rendicontazione sulla sostenibilità.

Linee guida per ottenere una garanzia verificata di terze parti sulla rendicontazione della sostenibilità: questa sezione include dettagli sull’approvazione di revisori legali e società terze, per le aziende che cercano una certificazione di terze parti e per i revisori che cercano l’accreditamento per fornire il servizio. 

Cosa si intende per risorsa immateriale chiave (key intangible resource): questa sezione specifica cosa costituisce una risorsa immateriale, ovvero risorse immateriali che sono fondamentali per l’azienda e creano valore, e perché le aziende devono includerle. 

Requisiti per le aziende che non hanno sede in UE: i paesi extra UE hanno più margine di manovra quando si tratta di conformità. Le piccole e medie imprese (PMI) non basate nel continente, ad esempio, possono rinunciare alla rendicontazione sulla sostenibilità prima di gennaio 2028.

Dettagli sul Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR): impone a tutti i consulenti finanziari e ai partecipanti al mercato finanziario di divulgare in anticipo i dettagli sulle dichiarazioni ESG e di sostenibilità. L’unica FAQ fornita dall’UE in questa sezione chiarisce che qualsiasi cosa etichettata come “immateriale” nell’ESRS di un’azienda non deve essere inclusa in sezioni specifiche del Regolamento SFD.

La Commissione UE si riserva la possibilità di aggiornare queste FAQ laddove necessario.

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