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Rinnovabili ed efficienza energetica: le posizioni del Consiglio europeo

Per avere un sistema energetico UE più sicuro, meno dipendente dalle importazioni, in seno al Consiglio sono state assunte decisioni in merito alle proposte della Commissione UE sulle Direttive rinnovabili ed efficienza energetica del “Pacchetto Fit for 55” che aumentano gli attuali target, ma sono riduttive rispetto al Piano REPowerEU adottato il mese scorso dalla Commissione UE. Ora si avviano i negoziati con il Parlamento.  

Il Consiglio europeo del 27 giugno 2022 ha adottato le sue posizioni negoziali su due proposte legislative che affrontano gli aspetti energetici della transizione climatica dell’UE nell’ambito del pacchetto “Pronti per il 55%“: la proposta di nuova Direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili e la proposta di rifusione della  Direttiva sull’efficienza energetica.

Rinnovabili
Per quanto riguarda la Direttiva rinnovabili, Il Consiglio ha convenuto di fissare un obiettivo vincolante a livello dell’UE del 40% di energia da fonti rinnovabili nel mix energetico complessivo entro il 2030.
È vero che attualmente gli Stati membri sono tenuti a raggiungere al 2030 almeno il 32%, ma il recente REPowerEU, il Pacchetto di misure adottato dalla Commissione per l’affrancamento dalle importazioni di combustibili fossili dalla Russia, aveva portato l’obiettivo al 45%.

Nella nota stampa, il Consiglio sottolinea che gli Stati membri dovranno aumentare i contributi nazionali stabiliti nei loro piani integrati per energia e clima (PNEC) da aggiornare nel 2023 e nel 2024, al fine di conseguire collettivamenteil nuovo obiettivo.

Inoltre, per far progredire l’integrazione delle energie rinnovabili nei settori in cui l’integrazione è stata più lenta, il Consiglio ha concordato obiettivi e misure settoriali più ambiziosi.

Per i trasporti, gli Stati membri potranno scegliere tra:
– un obiettivo vincolante di riduzione del 13% dell’intensità dei gas a effetto serra entro il 2030, con delle opzioni per il trasporto marittimo, a condizione che l’obiettivo globale sia raggiunto;
– un obiettivo vincolante di almeno il 29% di energia rinnovabile nel consumo finale di energia nel settore dei trasporti entro il 2030.

Per i biocarburanti avanzati nella quota di energie rinnovabili fornite al settore dei trasporti pari allo 0,2% nel 2022, all’1% nel 2025 e al 4,4% nel 2030, integrando l’aggiunta di una doppia contabilizzazione per questi combustibili.
Per quanto riguarda i combustibili rinnovabili di origine non biologica nei trasporti (principalmente idrogeno rinnovabile e combustibili sintetici a base di idrogeno), è stato concordato un sotto-obiettivo indicativo del 2,6%, che corrisponde al 5,2% sempre con l’aggiunta di un moltiplicatore.

Nel calcolo dei relativi obiettivi specifici in materia di trasporti è stato fissato un massimale alla quantità di consumo finale di energia nel settore marittimo.

Riscaldamento e raffrescamento
Gli obiettivi in materia di energie rinnovabili saranno gradualmente aumentati con un incremento vincolante dello 0,8% annuo a livello nazionale fino al 2026 e dell’1,1% dal 2026 al 2030. Il tasso medio annuo minimo applicabile a tutti gli Stati membri è integrato da ulteriori aumenti indicativi calcolati specificamente per ciascuno Stato membro.

Industria
Il ricorso alle rinnovabili viene aumentato mediamente dell’1,1% all’anno. Si è convenuto che il 35% dellidrogeno utilizzato nell’industria dovrebbe provenire da combustibili rinnovabili di origine non biologica entro il 2030 e il 50% entro il 2035.

Edifici
Il Consiglio ha fissato un obiettivo indicativo di una quota di energia rinnovabile pari ad almeno il 49% nel 2030.

Biomassa
Sono stati rafforzati i criteri di sostenibilità e sono state aggiunte misure volte a limitare la frode per quanto riguarda la durabilità dei biocarburanti.

Procedure autorizzative
Sono state incluse procedure di autorizzazione accelerate per i progetti in materia di energie rinnovabili in linea con le priorità del piano RePowerEU.

Efficienza energetica
Anche per l’efficienza energetica, rispetto all’obiettivo del 13% previsto da REPowerEU, il Consiglio ha concordato di ridurre il consumo di energia a livello dell’UE entro il 2030 del 36% per il consumo finale di energia (l’energia consumata dagli utilizzatori finali) e del 39% per il consumo di energia primaria checomprende anche ciò che viene utilizzato per la produzione e la fornitura di energia, corrispondenti ad un obiettivo di riduzione del 9% rispetto al 2020.

PNEC
Nella nota il Consiglio sottolinea che gli Stati membri dovranno aumentare i contributi nazionali stabiliti nei loro piani integrati per energia e clima (PNEC) da aggiornare nel 2023 e nel 2024. La formula definita nell’allegato I per il calcolo di tali contributi, che si basa tra l’altro, sull’intensità energetica, sul PIL pro capite, sullo sviluppo delle energie rinnovabili e sul potenziale di risparmio energetico, sarebbe indicativa, con una possibilità di scostamento del 2,5%. La Commissione calcolerebbe se tutti i contributi raggiungono l’obiettivo del 9% e, in caso contrario, apporterebbe correzioni ai contributi nazionali inferiori all’importo che si otterrebbe utilizzando la formula.

Risparmio energetico
Il Consiglio ha inoltre concordato un graduale aumento dell’obiettivo di risparmio energetico per il consumo di energia finale. Gli Stati membri garantirebbero risparmi pari all’1,1% del consumo annuo finale di energia a partire dal 1º gennaio 2024; all’1,3% a decorrere dal 1º gennaio 2026; e all’1,5% dal 1º gennaio 2028 al 31 dicembre 2030, con la possibilità di riportare al periodo successivo un massimo del 10% dei risparmi in eccesso. Il Consiglio ha incluso la possibilità di contabilizzare nel calcolo ai fini del conseguimento dell’obiettivo i risparmi energetici realizzati attraverso le tecnologie di combustione di combustibili fossili nel solo settore industriale in casi debitamente giustificati, confermati da audit energetici.

Settore pubblico
Per il settore pubblico viene introdotto l’obbligo specifico di conseguire una riduzione annuale del consumo energetico dell’1,7% o, in alternativa, almeno dell’1,9% ogni anno se si escludono i trasporti pubblici o le forze armate, che sarebbe vincolante quattro anni dopo l’entrata in vigore del regolamento, iniziando gradualmente con i comuni più grandi. Inoltre, il Consiglio ha convenuto che gli Stati membri sarebbero tenuti a ristrutturare ogni anno almeno il 3% della superficie totale degli immobili di proprietà degli enti pubblici.

Il Consiglio ha inoltre concordato che una quota proporzionale del risparmio energetico negli Stati membri si concentrerebbe sui consumatori vulnerabili.

Infine, il Consiglio ha aggiunto una disposizione sulla trasparenza del consumo energetico dei centri dati che sarebbero tenuti a pubblicare informazioni sul loro consumo energetico ogni anno a partire dal 2024.

Si apre ora la fase dei negoziati interistituzionali con il Parlamento europeo per concordare il testo definitivo delle due Direttive.

 

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