Il Rapporto dell’Alto Commissariato ONU per i rifugiati conferma il drammatico aumento nel 2014 delle domande di asilo rivolte ai Paesi industrializzati, con il numero più alto dai tempi del conflitto in Bosnia-Erzegovina nel 1992.
L’Italia ha avuto il più alto numero mai registrato, anche se gran parte di coloro che sono approdati sulle sue coste hanno preferito poi dirigersi verso il nord Europa facendo registrare le proprie credenziali in altri Paesi dell’UE.
Secondo l’annuale Rapporto, pubblicato il 26 marzo 2015 dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), il 2014 è stato un anno record per le richieste di asilo, con 866.000 domande presentate nei paesi industrializzati del mondo, il doppio rispetto al 2013, per effetto delle guerre in Siria e in Iraq, insieme ai conflitti armati, le violazioni dei diritti umani e il deterioramento delle condizioni di sicurezza e umanitarie in altri Paesi. Il fenomeno registra il numero più alto dai tempi del conflitto in Bosnia-Erzegovina nel 1992.
“Nel 1990, le guerre balcaniche hanno provocato centinaia di migliaia di rifugiati e richiedenti asilo – ha affermato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, António Guterres – Molti di loro hanno trovato rifugio nei Paesi industrializzati dell’Europa, del Nord America e altrove. Oggi, l’ondata di conflitti armati nel mondo presenta per noi sfide simili, in particolare se pensiamo alla drammatica situazione della Siria. Oggi la nostra risposta deve essere generosa quanto lo è stata allora , garantendo accesso all’asilo, opportunità di reinsediamento e altre forme di protezione per le persone che fuggono da questi terribili conflitti”.
Il Rapporto “Asylum Trends 2014. Levels and Trends in Industrialized Countries”, si basa sui dati ricevuti da 44 Governi in Europa, Nord America e in alcune parti dell’Asia e del Pacifico. Il numero di persone che chiedono lo status di rifugiato nei Paesi industrializzati è solo un elemento nel quadro globale delle migrazioni forzate provocate da conflitti e persecuzioni.
I siriani nel 2014 sono stati di gran lunga il gruppo più numeroso tra i richiedenti asilo, con quasi 150.000 domande presentate, ovvero una domanda di asilo su cinque nel mondo industrializzato. Gli iracheni hanno presentato 68.700 domande, quasi il doppio rispetto al 2013, per il 74% presentate in Turchia. Gli afghani sono stati il terzo gruppo per dimensione, con quasi 60.000 domande, seguiti dai cittadini di Serbia (e Kosovo) e dagli eritrei.
Per il quarto anno consecutivo, la Germania è stata quella che ha ricevuto il maggior numero di nuove domande tra i Paesi industrializzati con oltre 173.000 richieste, ma è la Svezia che ha ricevuto il maggior numero di richiedenti rispetto alla sua popolazione (24,4 ricorrenti per 1.000), con 75.100 domande di asilo, soprattutto da parte di siriani ed eritrei.
Gli USA si collocano al 2° posto con 121.000 richieste, il 39% delle quali da messicani e le altre per lo più dagli altri Paesi dell’America Centrale, ma è un numero piuttosto basso rispetto al totale della sua popolazione (1,3 candidati per 1.000 cittadini).
La Turchia, che alla fine dello scorso anno ospitava già oltre 1,5 milioni di rifugiati siriani, ha ricevuto 87.800 nuove domande di asilo nel 2014, principalmente da parte di iracheni.
L’Italia ha registrato 63.700 nuove domande nel 2014, il più alto numero mai registrato, provenienti per lo più da Mali, Nigeria e Gambia, poiché gran parte di coloro che sono approdati sulle sue coste, hanno preferito poi dirigersi verso il nord Europa facendo registrare le proprie credenziali in altri Paesi dell’UE.
Oltre l’Italia, è l’Ungheria (41.300) il Paese che ha avuto il maggior trend di domande (41.300) rispetto all’anno precedente.
È interessante osservare che la Federazione russa, per ragioni metodologiche non inclusa nei 44 Paesi presi in esame dal rapporto, ha ricevuto circa 265.400 domande di asilo temporaneo e 5.800 richieste di status di rifugiato da parte di cittadini ucraini durante il 2014. Allo stesso tempo, il numero di ucraini che hanno cercato asilo nei 44 Paesi inclusi nel rapporto è passato da 1.400 nel 2013 a 15.700 nel 2014.
Mentre vi è stato un aumento complessivo netto delle domande d’asilo, il numero di nuove domande non è stato distribuito in modo uniforme.
L’Australia, per esempio, ha visto ridursi del 24% le richieste rispetto al 2013, dopo che sono state introdotte delle misure volte a scoraggiare la richiesta di asili.
C’è da osservare, infine, che queste cifre fornite dall’UNHCR rappresentano solo le richieste pervenute ai Paesi industrializzati, che non tengono conto di tutte quelle inoltrate ai Paesi in via di sviluppo, quali Pakistan, Iran, Libano, Giordania, che nel 2013 avevano ospitato l’86% di tutti i rifugiati mondiali che erano stati 16,7 milioni, altri 33,3 milioni gli sfollati interni e circa 1,2 milioni i richiedenti asilo. Solo il rapporto Global Trends 2014 dell’UNHCR, la cui uscita è prevista per giugno 2015, fornirà un quadro completo delle migrazioni forzate nel 2014.
L’immagine di copertina: Migranti dormono dopo essere stati raccolti da un’imbarcazione al largo delle coste italiane nell’estate 2014. (fonte: IRIN/foto: Alfredo D’Amato/UNHCR)